Descrizione

Piccola comunità di pianura, dalle antiche origini, con un'economia essenzialmente agricola. I cozzesi presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente alto e sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alla località Case Cozzo del comune di Candia Lomellina-, che non ha conosciuto di recente un'espansione edilizia degna di rilievo. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Celpenchio e vari cascinali, presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche quasi impercettibili, e di questa conformazione orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Il castello raffigurato nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1983, è il castello di Cozzo, di proprietà dei conti Gallarati-Scotti, eretto intorno all'undicesimo secolo su una preesistente casaforte. Tra i simboli delle colture praticate sul territorio, spicca la spiga di riso: con le altre, essa indica la fioritura del mondo agricolo.

Piccola comunità di pianura, dalle antiche origini, con un'economia essenzialmente agricola. I cozzesi presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente alto e sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alla località Case Cozzo del comune di Candia Lomellina-, che non ha conosciuto di recente un'espansione edilizia degna di rilievo. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Celpenchio e vari cascinali, presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche quasi impercettibili, e di questa conformazione orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Il castello raffigurato nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1983, è il castello di Cozzo, di proprietà dei conti Gallarati-Scotti, eretto intorno all'undicesimo secolo su una preesistente casaforte. Tra i simboli delle colture praticate sul territorio, spicca la spiga di riso: con le altre, essa indica la fioritura del mondo agricolo.

Storia

È citata nei più famosi itinerari dell'antichità classica e, precisamente, in quello di Antonino e nel Burdigalense; sui vasi apollinari di Vicarello e nella tavola peutingeriana: su quest'ultima è indicata con lo stesso simbolo che contrassegna Pavia e Torino. Anticamente chiamata CUTTIAE, acquistò rilievo come stazione di posta collocata lungo la strada che univa alle Alpi i territori circostanti il Po. Importante municipio in epoca romana, passò nel corso del Medioevo e dei secoli successivi sotto diverse signorie: infatti, dopo essere appartenuta al comitato di Lomello, entrò tra i possedimenti del conte Aimone di Vercelli, per poi essere infeudata, nella seconda metà del XV secolo, da Francesco Sforza ai duchi Gallarati, nobile famiglia che ne detenne il possesso fino al XVIII secolo e che nel Settecento aggiunse al proprio nome quello degli Scotti. La storia successiva non si discosta da quella dei territori vicini, assoggettati ai Savoia dopo più dominazioni straniere e successivamente coinvolti nelle vicende nazionali ed internazionali della seconda metà dell'Ottocento e della prima del Novecento. Dal punto di vista monumentale, degni di nota sono il castello risalente al XIV secolo, tuttora di proprietà dei discendenti dei duchi Gallarati Scotti, e la chiesa parrocchiale dedicata a San Vittorino, costruita nel 1863 e restaurata negli anni Sessanta.

È citata nei più famosi itinerari dell'antichità classica e, precisamente, in quello di Antonino e nel Burdigalense; sui vasi apollinari di Vicarello e nella tavola peutingeriana: su quest'ultima è indicata con lo stesso simbolo che contrassegna Pavia e Torino. Anticamente chiamata CUTTIAE, acquistò rilievo come stazione di posta collocata lungo la strada che univa alle Alpi i territori circostanti il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>. Importante municipio in epoca romana, passò nel corso del Medioevo e dei secoli successivi sotto diverse signorie: infatti, dopo essere appartenuta al comitato di Lomello, entrò tra i possedimenti del conte Aimone di Vercelli, per poi essere infeudata, nella seconda metà del XV secolo, da Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> ai duchi Gallarati, nobile famiglia che ne detenne il possesso fino al XVIII secolo e che nel Settecento aggiunse al proprio nome quello degli Scotti. La storia successiva non si discosta da quella dei territori vicini, assoggettati ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SAVOIA'>Savoia</a> dopo più dominazioni straniere e successivamente coinvolti nelle vicende nazionali ed internazionali della seconda metà dell'Ottocento e della prima del Novecento. Dal punto di vista monumentale, degni di nota sono il castello risalente al XIV secolo, tuttora di proprietà dei discendenti dei duchi Gallarati Scotti, e la chiesa parrocchiale dedicata a San Vittorino, costruita nel 1863 e restaurata negli anni Sessanta.

Economia

Esclusi gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco è chiamato a svolgere, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, mancando sul posto una stazione dei carabinieri. La piccola comunità è occupata prevalentemente nell'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata soprattutto sulla produzione di cereali, nella quale primeggia quella del riso. L'industria è del tutto assente, se si eccettua un piccolo mobilificio artigianale. Modestissima è anche la presenza del terziario, che si compone solamente di una piccola rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dei servizi essenziali. Priva di servizi pubblici particolari, non dispone di strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un orfanotrofio; mancano scuole di ogni ordine e grado come pure strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur offrendo ai visitatori una modesta possibilità di ristorazione, non ne consentono il soggiorno; l'assenza di strutture sanitarie rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi di base.

Esclusi gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco è chiamato a svolgere, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, mancando sul posto una stazione dei carabinieri. La piccola comunità è occupata prevalentemente nell'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata soprattutto sulla produzione di cereali, nella quale primeggia quella del riso. L'industria è del tutto assente, se si eccettua un piccolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICIO'>mobilificio</a> artigianale. Modestissima è anche la presenza del terziario, che si compone solamente di una piccola rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dei servizi essenziali. Priva di servizi pubblici particolari, non dispone di strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un orfanotrofio; mancano scuole di ogni ordine e grado come pure strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur offrendo ai visitatori una modesta possibilità di ristorazione, non ne consentono il soggiorno; l'assenza di strutture sanitarie rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi di base.

Relazioni

Sebbene meriti di essere visitata per la sua Riserva Garzaia di Celpenchio, registra un movimento turistico modesto attivato soprattutto dalla sua rilevanza archeologica. Poche sono anche le presenze esterne nel mondo del lavoro, poiché né l'agricoltura né tanto meno l'industria ed il terziario hanno raggiunto un livello tale da consentire l'assorbimento di manodopera dall'esterno. Gli stessi rapporti con i centri limitrofi non sono rilevanti, a causa dell'assenza di tutti i livelli d'istruzione e delle numerose carenze riscontrabili nei servizi e mancando anche quei particolari eventi legati a tradizioni folcloristiche che altrove costituiscono l'occasione per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Vittorino, viene celebrata il 3 settembre.

Sebbene meriti di essere visitata per la sua Riserva Garzaia di Celpenchio, registra un movimento turistico modesto attivato soprattutto dalla sua rilevanza archeologica. Poche sono anche le presenze esterne nel mondo del lavoro, poiché né l'agricoltura né tanto meno l'industria ed il terziario hanno raggiunto un livello tale da consentire l'assorbimento di manodopera dall'esterno. Gli stessi rapporti con i centri limitrofi non sono rilevanti, a causa dell'assenza di tutti i livelli d'istruzione e delle numerose carenze riscontrabili nei servizi e mancando anche quei particolari eventi legati a tradizioni folcloristiche che altrove costituiscono l'occasione per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Vittorino, viene celebrata il 3 settembre.

Località

Celpenchio

Celpenchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cozzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.