Descrizione

Centro montano, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha sviluppato il turismo. Una piccolissima percentuale dei cotronellari, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce nelle località Caprara, Trepidò Sottano e Soprano, Difisella e Zanchi. Il territorio, in cui si trovano estesi boschi e alcune centrali idroelettriche, comprende anche parte del lago Ampollino; il suo profilo geometrico è irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.665 metri di quota. L’abitato, con edifici sviluppatisi attorno alla via principale e ricchi di elementi decorativi, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un piccolo pianoro, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta San Nicola Vescovo, in maestà, vestito di azzurro, nell’atto di impugnare, con una mano, un pastorale d’argento; l’altra mano è posta in petto.

Centro montano, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha sviluppato il turismo. Una piccolissima percentuale dei cotronellari, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce nelle località Caprara, Trepidò Sottano e Soprano, Difisella e Zanchi. Il territorio, in cui si trovano estesi boschi e alcune centrali idroelettriche, comprende anche parte del lago Ampollino; il suo profilo geometrico è irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.665 metri di quota. L’abitato, con edifici sviluppatisi attorno alla via principale e ricchi di elementi decorativi, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un piccolo pianoro, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta San Nicola Vescovo, in maestà, vestito di azzurro, nell’atto di impugnare, con una mano, un pastorale d’argento; l’altra mano è posta in petto.

Storia

Pare sia stata fondata dai crotoniati, quale avamposto a difesa del loro territorio dalle incursioni provenienti dall’entroterra. La zona tuttavia fu abitata già in tempi preistorici, come testimoniano i reperti rinvenuti, risalenti alla media età del bronzo. Il toponimo significa ‘i Cotronei, la famiglia dei Cotronei’, così chiamati perché originari di Cotrone, cioè Crotone. Rimasta a lungo sotto l’influenza di questa città, dal XIV secolo alla prima metà del XVII appartenne ai Morano di Catanzaro. In seguito passò ai Sersale di Sellia, ai Caracciolo di Forino e ai Filomarino, conti di Castella, che l’ebbero in feudo dall’inizio del Settecento. La storia successiva all’ingresso nell’Italia unita, al termine del restaurato dominio borbonico, non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della regione. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale di San Nicola, del XVIII secolo, con facciata barocca; il palazzo Verga, dell’Ottocento; i ruderi del settecentesco castello dei Filomarino, costruito su un’altura circoscritta da grotte, di cui una reca stemmi e graffiti sulle pareti, e i resti di antiche torri, utilizzate per i pascoli estivi dalle famiglie latifondiste del Marchesato, sull’altopiano silano.

Pare sia stata fondata dai crotoniati, quale avamposto a difesa del loro territorio dalle incursioni provenienti dall’entroterra. La zona tuttavia fu abitata già in tempi preistorici, come testimoniano i reperti rinvenuti, risalenti alla media età del bronzo. Il toponimo significa ‘i Cotronei, la famiglia dei Cotronei’, così chiamati perché originari di Cotrone, cioè Crotone. Rimasta a lungo sotto l’influenza di questa città, dal XIV secolo alla prima metà del XVII appartenne ai Morano di Catanzaro. In seguito passò ai Sersale di Sellia, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> di Forino e ai Filomarino, conti di Castella, che l’ebbero in feudo dall’inizio del Settecento. La storia successiva all’ingresso nell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> unita, al termine del restaurato dominio borbonico, non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della regione. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale di San Nicola, del XVIII secolo, con facciata barocca; il palazzo Verga, dell’Ottocento; i ruderi del settecentesco castello dei Filomarino, costruito su un’altura circoscritta da grotte, di cui una reca stemmi e graffiti sulle pareti, e i resti di antiche torri, utilizzate per i pascoli estivi dalle famiglie latifondiste del Marchesato, sull’altopiano silano.

Economia

È sede di Pro Loco nonché dei carabinieri e del corpo forestale. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si segnalano una casa di riposo, una casa protetta e alcune case famiglia per disabili mentali. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti professionali industriale e commerciale; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Non si segnalano strutture sportive e per il tempo libero degne di nota. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite da una clinica privata.

È sede di Pro Loco nonché dei carabinieri e del corpo forestale. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si segnalano una casa di riposo, una casa protetta e alcune case famiglia per disabili mentali. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti professionali industriale e commerciale; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Non si segnalano strutture sportive e per il tempo libero degne di nota. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite da una clinica privata.

Relazioni

Stazione climatica invernale, registra un consistente movimento di turisti: le sue moderne attrezzature sciistiche e il clima fresco e asciutto esercitano un notevole richiamo sia d’inverno, per gli appassionati della neve, che d’estate, per quanti sono in cerca di svago e relax. Specialità gastronomiche locali sono: i “crustuli” (ciambelline fritte), le “scalille” (dolci a forma di scaletta, con utilizzazione propiziatoria) e la “pasta cumpettata” (palline di pasta amalgamata con pezzi di mandorle e miele). Intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali, comunque gli abitanti si rivolgono per l’espletamento di pratiche burocratiche i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che contribuiscono ad aumentare il numero dei visitatori, meritano di essere citati: il carnevale cotronellaro; la festa del Crocifisso della Chiesola, ad agosto, e le sagre della castagna, della patata, del fungo e del cinghiale, a novembre. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Stazione climatica invernale, registra un consistente movimento di turisti: le sue moderne attrezzature sciistiche e il clima fresco e asciutto esercitano un notevole richiamo sia d’inverno, per gli appassionati della neve, che d’estate, per quanti sono in cerca di svago e relax. Specialità gastronomiche locali sono: i “crustuli” (ciambelline fritte), le “scalille” (dolci a forma di scaletta, con utilizzazione propiziatoria) e la “pasta cumpettata” (palline di pasta amalgamata con pezzi di mandorle e miele). Intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali, comunque gli abitanti si rivolgono per l’espletamento di pratiche burocratiche i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che contribuiscono ad aumentare il numero dei visitatori, meritano di essere citati: il carnevale cotronellaro; la festa del Crocifisso della Chiesola, ad agosto, e le sagre della castagna, della patata, del fungo e del cinghiale, a novembre. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Caprara, Lago Ampollino, Trepidò, Trepidò Sottano e Soprano

Caprara, Lago Ampollino, Trepidò, Trepidò Sottano e Soprano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cotronei rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.