Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia di tipo prettamente agricolo (soprattutto vitivinicolo). I costaioli, il cui indice di vecchiaia è da primato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Sarizzola, con il maggior numero di residenti; la restante parte degli abitanti si distribuisce in varie località, aggregati urbani minori, nonché in un esiguo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 175 a un massimo di 477 metri sul livello del mare. L’abitao, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge sulla dorsale che separa le valli circostanti.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia di tipo prettamente agricolo (soprattutto vitivinicolo). I costaioli, il cui indice di vecchiaia è da primato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Sarizzola, con il maggior numero di residenti; la restante parte degli abitanti si distribuisce in varie località, aggregati urbani minori, nonché in un esiguo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 175 a un massimo di 477 metri sul livello del mare. L’abitao, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge sulla dorsale che separa le valli circostanti.

Storia

L’origine etimologica del toponimo risale anch’essa ad epoca medievale. Il determinato, che ha costituito l’unica denominazione del borgo fino al 1863, si riferisce alla posizione dell’insediamento sulle falde di un monte. Il determinante, invece, fa riferimento, molto probabilmente, alla passata proprietà vescovile detenuta dall’episcopato di Tortona. Le sue origini risalgono al periodo medievale, quando si formò il nucleo, ancora esistente, di Sarizzola. Questa località fu anche sede parrocchiale a partire dal XII secolo. Per molto tempo fu dipendente dall’episcopato di Tortona che poi la cedette, nel 1795, alla signoria locale dei Sobreri, con il titolo di contea. Non è particolarmente ricca di monumenti che possano testimoniare la sua secolare storia. L’unico edificio degno di nota è la chiesa di San Martino, risalente al 1600.

L’origine etimologica del toponimo risale anch’essa ad epoca medievale. Il determinato, che ha costituito l’unica denominazione del borgo fino al 1863, si riferisce alla posizione dell’insediamento sulle falde di un monte. Il determinante, invece, fa riferimento, molto probabilmente, alla passata proprietà vescovile detenuta dall’episcopato di Tortona. Le sue origini risalgono al periodo medievale, quando si formò il nucleo, ancora esistente, di Sarizzola. Questa località fu anche sede parrocchiale a partire dal XII secolo. Per molto tempo fu dipendente dall’episcopato di Tortona che poi la cedette, nel 1795, alla signoria locale dei Sobreri, con il titolo di contea. Non è particolarmente ricca di monumenti che possano testimoniare la sua secolare storia. L’unico edificio degno di nota è la chiesa di San Martino, risalente al 1600.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione della vite (le sue uve contribuiscono alla produzione di pregiati vini Doc dei “Colli Tortonesi”), cereali, ortaggi, frumento, frutta, foraggi, sull’allevamento bovino e avicolo. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, della lavorazione del legno e della produzione di macchinari per l’agricoltura. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive che comprendono anche un’azienda agrituristica offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione della vite (le sue uve contribuiscono alla produzione di pregiati vini Doc dei “Colli Tortonesi”), cereali, ortaggi, frumento, frutta, foraggi, sull’allevamento bovino e avicolo. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, della lavorazione del legno e della produzione di macchinari per l’agricoltura. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive che comprendono anche un’azienda agrituristica offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Il bel paesaggio che la circonda e la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde, costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto. Le sue terre sono inoltre ricche di tartufi, la cui salvaguardia e valorizzazione costituisce l’obiettivo primario del locale consorzio di tartufai. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni che potrebbero attrarre numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre e in quest’occasione vengono allestiste mostre fotografiche e stand gastronomici.

Il bel paesaggio che la circonda e la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde, costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto. Le sue terre sono inoltre ricche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFI'>tartufi</a>, la cui salvaguardia e valorizzazione costituisce l’obiettivo primario del locale consorzio di tartufai. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni che potrebbero attrarre numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre e in quest’occasione vengono allestiste mostre fotografiche e stand gastronomici.

Località

Arpicella, Montale Celli, Sarizzola

Arpicella, Montale Celli, Sarizzola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Costa Vescovato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.