Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, che registra una buona presenza di fabbriche di calzature. I corianesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località di Cavallino, Cerasolo, Mulazzano, Ospedaletto, Passano, Pian delle Pieve, Sant’Andrea in Besanigo, Marago, Puglie e San Patrignano. Il territorio, attraversato da più corsi d’acqua a carattere torrentizio, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, che registra una buona presenza di fabbriche di calzature. I corianesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località di Cavallino, Cerasolo, Mulazzano, Ospedaletto, Passano, Pian delle Pieve, Sant’Andrea in Besanigo, Marago, Puglie e San Patrignano. Il territorio, attraversato da più corsi d’acqua a carattere torrentizio, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono al periodo villanoviano, databile tra l’ottavo e il settimo secolo a.C.; a questi subentrarono stanziamenti di romani, ai quali è ricondotta anche l’origine del toponimo: dal latino FUNDUS CORNELIANUM, con riferimento alla GENS CORNELIA che ebbe estesi possedimenti in tutto il Riminese, si sarebbe passati a CORILIANO, CORNILIANUM e infine a CORNIANUM, da cui deriva la denominazione attuale; non manca però chi si richiama al termine CURIA, indicante una ‘proprietà della curia’. Nel corso del Medioevo fu sottoposta alla signoria dei Malatesta, che intorno alla metà del XV secolo vi costruirono un castello, più tardi assegnato da papa Clemente VII ai fratelli Sassatelli di Imola, per ricompensarli dell’appoggio fornitogli nella lotta contro i signori riminesi. Tornata agli inizi del Seicento sotto la giurisdizione di Rimini, passò in seguito sotto il dominio pontificio, rimanendovi fino al 1859, quando entrò a far parte del regno dei Savoia. Grande ne è stata la partecipazione ai conflitti mondiali in particolare al secondo: nel settembre 1944, nel corso delle sanguinose battaglie che portarono allo sfondamento della cosiddetta Linea Gotica tedesca da parte degli alleati (che marciavano alla conquista di Rimini e della pianura Padana), fu quasi completamente distrutta. Nel patrimonio storico-architettonico, oltre ai resti del castello medievale, spiccano la nuova parrocchiale, ricostruita negli anni Cinquanta del Novecento, e il cimitero di guerra inglese.

I primi insediamenti nella zona risalgono al periodo villanoviano, databile tra l’ottavo e il settimo secolo a.C.; a questi subentrarono stanziamenti di romani, ai quali è ricondotta anche l’origine del toponimo: dal latino FUNDUS CORNELIANUM, con riferimento alla GENS CORNELIA che ebbe estesi possedimenti in tutto il Riminese, si sarebbe passati a CORILIANO, CORNILIANUM e infine a CORNIANUM, da cui deriva la denominazione attuale; non manca però chi si richiama al termine CURIA, indicante una ‘proprietà della curia’. Nel corso del Medioevo fu sottoposta alla signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, che intorno alla metà del XV secolo vi costruirono un castello, più tardi assegnato da papa Clemente VII ai fratelli Sassatelli di Imola, per ricompensarli dell’appoggio fornitogli nella lotta contro i signori riminesi. Tornata agli inizi del Seicento sotto la giurisdizione di Rimini, passò in seguito sotto il dominio pontificio, rimanendovi fino al 1859, quando entrò a far parte del regno dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Grande ne è stata la partecipazione ai conflitti mondiali in particolare al secondo: nel settembre 1944, nel corso delle sanguinose battaglie che portarono allo sfondamento della cosiddetta Linea Gotica tedesca da parte degli alleati (che marciavano alla conquista di Rimini e della pianura Padana), fu quasi completamente distrutta. Nel patrimonio storico-architettonico, oltre ai resti del castello medievale, spiccano la nuova parrocchiale, ricostruita negli anni Cinquanta del Novecento, e il cimitero di guerra inglese.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un calo degli addetti, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, vigneti, oliveti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, calzaturiero, chimico, farmaceutico, edile, elettronico, cantieristico, metalmeccanico, tessile, dell’abbigliamento, della pelletteria, del legno, del vetro e della produzione di materiali da costruzione; a queste si affiancano mobilifici, tipografie e fabbriche di macchine per ufficio, giochi, giocattoli, moto, bici, strumenti ottici, fotografici e di misurazione, articoli in carta e cartone, gomma e materie plastiche. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo e la comunità di San Patrignano per il recupero dei tossicodipendenti. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo nazionale del motociclo di Cerasolo; alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un calo degli addetti, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, vigneti, oliveti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, calzaturiero, chimico, farmaceutico, edile, elettronico, cantieristico, metalmeccanico, tessile, dell’abbigliamento, della pelletteria, del legno, del vetro e della produzione di materiali da costruzione; a queste si affiancano mobilifici, tipografie e fabbriche di macchine per ufficio, giochi, giocattoli, moto, bici, strumenti ottici, fotografici e di misurazione, articoli in carta e cartone, gomma e materie plastiche. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo e la comunità di San Patrignano per il recupero dei tossicodipendenti. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo nazionale del motociclo di Cerasolo; alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Al centro di un significativo movimento turistico, grazie al suo inserimento negli itinerari dell’agriturismo romagnolo per la sua suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei suoi prodotti, assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini, soprattutto per il suo sviluppo industriale (che consente un rilevante assorbimento di manodopera), e con tutta l’Italia, per la presenza della comunità di San Patrignano. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi ricorrenti prevede: le feste ecologica, in campagna, dello sport e del grano, e le sagre del sangiovese, dell’oliva e dei prodotti autunnali. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Al centro di un significativo movimento turistico, grazie al suo inserimento negli itinerari dell’agriturismo romagnolo per la sua suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei suoi prodotti, assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini, soprattutto per il suo sviluppo industriale (che consente un rilevante assorbimento di manodopera), e con tutta l’Italia, per la presenza della comunità di San Patrignano. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi ricorrenti prevede: le feste ecologica, in campagna, dello sport e del grano, e le sagre del sangiovese, dell’oliva e dei prodotti autunnali. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Località

Ca' Biotti, Case di Friano, Cavallino, Cerasolo, Fienili, Marago, Mulazzano, Ospedaletto, Passano, Pian della Pieve, Pian delle Pieve, San Patrignano, Sant'Andrea in Besanigo, Vallecchio

Ca' Biotti, Case di Friano, Cavallino, Cerasolo, Fienili, Marago, Mulazzano, Ospedaletto, Passano, Pian della Pieve, Pian delle Pieve, San Patrignano, Sant'Andrea in Besanigo, Vallecchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Coriano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.