Descrizione

Cittadina di pianura sorta nell’epoca romana, la cui economia si basa sull’attività agricola e industriale. I concordiesi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località: Sindacale e Teson; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissimi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, che si estende in parte al di sotto del livello del mare, di origine paludoso, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, interessato da un forte fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è costituito da una fascia rossa in campo argentato.

Cittadina di pianura sorta nell’epoca romana, la cui economia si basa sull’attività agricola e industriale. I concordiesi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località: Sindacale e Teson; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissimi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, che si estende in parte al di sotto del livello del mare, di origine paludoso, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, interessato da un forte fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è costituito da una fascia rossa in campo argentato.

Storia

La prima parte del toponimo viene attribuita a seguito della pace stipulata da alcuni triumviri romani. L’aggiunta del secondo nome viene effettuata nel 1868 in ricordo di una romana fabbrica di SAGITTAE cioè ‘frecce’. Fu un’opulenta colonia romana dove risiedevano importanti famiglie. Vi fu una comunità cristiana che subì pesanti persecuzioni. Nel VI secolo divenne sede vescovile. A causa delle invasioni longobarde nel Veneto, si spopolò quasi completamente per la fuga degli abitanti verso Caorle. Una ripresa della vita cittadina avvenne nell’XI secolo con la costruzione del Battistero. Dal tardo Medioevo ebbe inizio un nuovo periodo di decadenza, dovuto all’impaludamento del territorio. La crisi divenne sempre più forte e portò come effetto il trasferimento della sede vescovile a Portogruaro verso la fine del 1500. Fu comune nel Regno d’Italia napoleonico e annessa al distretto di Aquileia del Dipartimento dell’Adriatico (l’attuale Venezia). Nel 1815, sotto il Regno del Lombardo-Veneto, divenne frazione di Portogruaro. Solo l’anno successivo le venne restituita autonomia amministrativa. Dopo l’unità d’Italia ebbe inizio la rinascita con opere di bonifica del territorio che, sebbene interrotte durante la prima guerra mondiale, ripresero nel 1920. Venne scoperta nel 1873 una necropoli romana e recenti scavi archeologici hanno portato alla luce tratti di mura di una basilica paleocristiana, nonché altri edifici della stessa epoca insistenti nell’area dove venne eretta nel 1466 la Cattedrale. È del 1523 la costruzione del Palazzo Municipale il quale, a seguito di un incendio negli anni ’20, fu restaurato seguendo minuziosamente il modello precedente. Interessante è la grande loggia che si trova al suo interno.

La prima parte del toponimo viene attribuita a seguito della pace stipulata da alcuni triumviri romani. L’aggiunta del secondo nome viene effettuata nel 1868 in ricordo di una romana fabbrica di SAGITTAE cioè ‘frecce’. Fu un’opulenta colonia romana dove risiedevano importanti famiglie. Vi fu una comunità cristiana che subì pesanti persecuzioni. Nel VI secolo divenne sede vescovile. A causa delle invasioni longobarde nel Veneto, si spopolò quasi completamente per la fuga degli abitanti verso Caorle. Una ripresa della vita cittadina avvenne nell’XI secolo con la costruzione del Battistero. Dal tardo Medioevo ebbe inizio un nuovo periodo di decadenza, dovuto all’impaludamento del territorio. La crisi divenne sempre più forte e portò come effetto il trasferimento della sede vescovile a Portogruaro verso la fine del 1500. Fu comune nel Regno d’Italia napoleonico e annessa al distretto di Aquileia del Dipartimento dell’Adriatico (l’attuale Venezia). Nel 1815, sotto il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=REGNODELLOMBARDOVENETO'>Regno del Lombardo-Veneto</a>, divenne frazione di Portogruaro. Solo l’anno successivo le venne restituita autonomia amministrativa. Dopo l’unità d’Italia ebbe inizio la rinascita con opere di bonifica del territorio che, sebbene interrotte durante la prima guerra mondiale, ripresero nel 1920. Venne scoperta nel 1873 una necropoli romana e recenti scavi archeologici hanno portato alla luce tratti di mura di una basilica paleocristiana, nonché altri edifici della stessa epoca insistenti nell’area dove venne eretta nel 1466 la Cattedrale. È del 1523 la costruzione del Palazzo Municipale il quale, a seguito di un incendio negli anni ’20, fu restaurato seguendo minuziosamente il modello precedente. Interessante è la grande loggia che si trova al suo interno.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L’economia locale fa registrare un debole impulso all’industrializzazione che coesiste con la tradizionale impostazione rurale, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggio, viti e alberi da frutta e sull’allevamento bovino, suino, caprino, equino e avicolo. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione nel settore industriale è quello meccanico, metallurgico, tessile e nell’estrattivo. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e di una modesta rete di servizi, appena sufficienti per le primarie esigenze della popolazione, che può, comunque, contare su quello bancario. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’apparato sanitario assicura il solo servizio farmaceutico.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L’economia locale fa registrare un debole impulso all’industrializzazione che coesiste con la tradizionale impostazione rurale, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggio, viti e alberi da frutta e sull’allevamento bovino, suino, caprino, equino e avicolo. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione nel settore industriale è quello meccanico, metallurgico, tessile e nell’estrattivo. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e di una modesta rete di servizi, appena sufficienti per le primarie esigenze della popolazione, che può, comunque, contare su quello bancario. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’apparato sanitario assicura il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

È poco frequentata sia per turismo che per lavoro; di conseguenza, i rapporti con i comuni vicini non sono rilevanti, ai quali, comunque, si rivolge per le necessità sanitarie, l’istruzione e i servizi non presenti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali vanno segnalati: la festa “casera sul fiume” (falò organizzato in occasione della festa dell’Epifania), a gennaio; la “festa della Renga”, con degustazioni di piatti tipici, a febbraio; la “giornata dei teatranti”, che consiste in una rassegna di teatro amatoriale, a maggio; l’esposizione di oggetti dell’artigianato locale e prodotti agricoli, durante la festa di Santo Stefano, a luglio; “festa settembrina”, caratteristica fiera locale, per l’appunto a settembre e in ottobre la festa “2.000 anni di storia”, concorso di pittura extemporanea; festa della “castagnata” (degustazioni di castagne) che si tiene nel centro storico, a novembre. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 3 agosto.

È poco frequentata sia per turismo che per lavoro; di conseguenza, i rapporti con i comuni vicini non sono rilevanti, ai quali, comunque, si rivolge per le necessità sanitarie, l’istruzione e i servizi non presenti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali vanno segnalati: la festa “casera sul fiume” (falò organizzato in occasione della festa dell’Epifania), a gennaio; la “festa della Renga”, con degustazioni di piatti tipici, a febbraio; la “giornata dei teatranti”, che consiste in una rassegna di teatro amatoriale, a maggio; l’esposizione di oggetti dell’artigianato locale e prodotti agricoli, durante la festa di Santo Stefano, a luglio; “festa settembrina”, caratteristica fiera locale, per l’appunto a settembre e in ottobre la festa “2.000 anni di storia”, concorso di pittura extemporanea; festa della “castagnata” (degustazioni di castagne) che si tiene nel centro storico, a novembre. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 3 agosto.

Località

Arzinutti, Case Dal Moro, Case Levada, Cornacina, Lame, Levada, Loncon, Marango, Sindacale, Teson

Arzinutti, Case Dal Moro, Case Levada, Cornacina, Lame, Levada, Loncon, Marango, Sindacale, Teson

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Concordia Sagittaria rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.