Descrizione

Piccola comunità di montagna, fondata in epoca alto-medievale; trae sostentamento dalle attività rurali, in attesa di una maggiore valorizzazione delle attrattive naturalistiche locali. I concervianesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiedono nelle località di Pratoianni e Vaccareccia, nei piccoli aggregati urbani di Bivio e Cenciara e in case sparse, oltre che, naturalmente, nel capoluogo comunale; quest’ultimo, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia (che fa aumentare il già enorme numero di stanze non occupate), è posto in bella posizione panoramica sulla sommità di un colle. Il territorio comunale, dal profilo geometrico vario, possiede un’isola amministrativa tra i comuni di Longone Sabino e Rieti; solcato dalle anse serpeggianti del fiume Salto, presenta nelle zone meno elevate un tipico aspetto rurale; oltre il limite altimetrico superiore dei coltivi prendono invece il sopravvento distese prative adibite al pascolo, macchie di vegetazione spontanea, spesso costituita da un’intricata boscaglia, faggete, castagneti e querceti.

Piccola comunità di montagna, fondata in epoca alto-medievale; trae sostentamento dalle attività rurali, in attesa di una maggiore valorizzazione delle attrattive naturalistiche locali. I concervianesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiedono nelle località di Pratoianni e Vaccareccia, nei piccoli aggregati urbani di Bivio e Cenciara e in case sparse, oltre che, naturalmente, nel capoluogo comunale; quest’ultimo, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia (che fa aumentare il già enorme numero di stanze non occupate), è posto in bella posizione panoramica sulla sommità di un colle. Il territorio comunale, dal profilo geometrico vario, possiede un’isola amministrativa tra i comuni di Longone Sabino e Rieti; solcato dalle anse serpeggianti del fiume Salto, presenta nelle zone meno elevate un tipico aspetto rurale; oltre il limite altimetrico superiore dei coltivi prendono invece il sopravvento distese prative adibite al pascolo, macchie di vegetazione spontanea, spesso costituita da un’intricata boscaglia, faggete, castagneti e querceti.

Storia

La sua origine, risalente all’incirca all’VIII secolo d.C., è collegata alla presenza, nelle vicinanze, dell’importante monastero di San Salvatore Maggiore: quest’ultimo, fondato nell’VIII secolo dai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa, acquisì ben presto un notevole prestigio, divenendo titolare di vasti possedimenti feudali e scontrandosi ripetutamente con la vicina Rieti proprio per questioni di giurisdizione territoriale. Nel Quattrocento, trasformato in commenda, iniziò a decadere, perdendo definitivamente la propria autonomia nel Seicento, quando fu unito all’abbazia di Farfa dal pontefice Urbano VIII. Il toponimo è formato dall’unione delle parole “colle” e “cerviano”; quest’ultimo termine deriva probabilmente dal personale latino CERVIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS, che indica il possesso fondiario. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera le chiese dedicate alla Madonna e a San Nicola.

La sua origine, risalente all’incirca all’VIII secolo d.C., è collegata alla presenza, nelle vicinanze, dell’importante monastero di San Salvatore Maggiore: quest’ultimo, fondato nell’VIII secolo dai monaci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a>, acquisì ben presto un notevole prestigio, divenendo titolare di vasti possedimenti feudali e scontrandosi ripetutamente con la vicina Rieti proprio per questioni di giurisdizione territoriale. Nel Quattrocento, trasformato in commenda, iniziò a decadere, perdendo definitivamente la propria autonomia nel Seicento, quando fu unito all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a> dal pontefice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=URBANOVIII'>Urbano VIII</a>. Il toponimo è formato dall’unione delle parole “colle” e “cerviano”; quest’ultimo termine deriva probabilmente dal personale latino CERVIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS, che indica il possesso fondiario. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera le chiese dedicate alla Madonna e a San Nicola.

Economia

Ancorata alle proprie radici rurali, la comunità concervianese conduce un’esistenza assai tranquilla, manifestando in ogni caso un certo interesse nei confronti delle novità e del progresso. La più significativa risorsa economica locale è ancora rappresentata dalle attività rurali: dalla coltivazione della terra si ricavano cereali, patate, legumi e uva da vino mentre l’abbondanza di boschi e pascoli favorisce la silvicoltura e la zootecnia –oltre ai suini, si allevano bovini, ovini ed equini–. A causa della mancanza di significative realtà imprenditoriali sia nell’industria sia nel terziario, parte della popolazione attiva locale è costretta a lavorare altrove: il settore secondario annovera, infatti, poche imprese di dimensione artigianale attive nei comparti dell’edilizia, del legno e della metallurgia; la rete distributiva, comprendente pochissimi esercizi commerciali, è appena in grado di soddisfare le esigenze basilari della comunità e anche il comparto dei servizi, che non include il credito, deve essere potenziato. I concervianesi manifestano comunque notevole dinamismo e vivacità intellettuale, come dimostra la presenza di associazioni sportive e di una compagnia teatrale, “Concerviano teatro”. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità fa registrare numerose lacune: il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una casa di riposo, dispone soltanto di scuole elementari ed è privo di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei; per le esigenze di carattere sanitario, inoltre, può fare assegnamento soltanto sulla farmacia; l’apparato ricettivo annovera esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Ancorata alle proprie radici rurali, la comunità concervianese conduce un’esistenza assai tranquilla, manifestando in ogni caso un certo interesse nei confronti delle novità e del progresso. La più significativa risorsa economica locale è ancora rappresentata dalle attività rurali: dalla coltivazione della terra si ricavano cereali, patate, legumi e uva da vino mentre l’abbondanza di boschi e pascoli favorisce la silvicoltura e la zootecnia –oltre ai suini, si allevano bovini, ovini ed equini–. A causa della mancanza di significative realtà imprenditoriali sia nell’industria sia nel terziario, parte della popolazione attiva locale è costretta a lavorare altrove: il settore secondario annovera, infatti, poche imprese di dimensione artigianale attive nei comparti dell’edilizia, del legno e della metallurgia; la rete distributiva, comprendente pochissimi esercizi commerciali, è appena in grado di soddisfare le esigenze basilari della comunità e anche il comparto dei servizi, che non include il credito, deve essere potenziato. I concervianesi manifestano comunque notevole dinamismo e vivacità intellettuale, come dimostra la presenza di associazioni sportive e di una compagnia teatrale, “Concerviano teatro”. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità fa registrare numerose lacune: il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una casa di riposo, dispone soltanto di scuole elementari ed è privo di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei; per le esigenze di carattere sanitario, inoltre, può fare assegnamento soltanto sulla farmacia; l’apparato ricettivo annovera esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Relazioni

L’abbondanza di attrattive naturalistiche costituisce il principale elemento di richiamo: la presenza di boschi invita a salutari camminate all’aria aperta; a breve distanza dall’abitato si trova inoltre il lago del Salto, creato negli anni Trenta del Novecento mediante lo sbarramento dell’omonimo fiume: questo vasto bacino artificiale rappresenta oggi una frequentata meta turistica estiva e offre l’opportunità di praticare la pesca e svariati sport acquatici, come il canottaggio, lo sci nautico e la vela. La festa del Patrono San Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre.

L’abbondanza di attrattive naturalistiche costituisce il principale elemento di richiamo: la presenza di boschi invita a salutari camminate all’aria aperta; a breve distanza dall’abitato si trova inoltre il lago del Salto, creato negli anni Trenta del Novecento mediante lo sbarramento dell’omonimo fiume: questo vasto bacino artificiale rappresenta oggi una frequentata meta turistica estiva e offre l’opportunità di praticare la pesca e svariati sport acquatici, come il canottaggio, lo sci nautico e la vela. La festa del Patrono San Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre.

Località

Bivio, Cenciaria, Pratoianni, Vaccareccia

Bivio, Cenciaria, Pratoianni, Vaccareccia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Concerviano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.