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Descrizione
Comune collinare, di origini medievali, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività agricole nonché su un certo movimento turistico, favorito dalla vicinanza alla costa ionica oltre che dalla disponibilità di acqua minerale. I centrachesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; il resto della popolazione vive in case sparse. Il territorio, in cui si trova una sorgente di acqua sulfureo-ferruginosa, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono gli 850 metri di quota. L’abitato, disteso sul pendio di un’altura, mostra segni di espansione edilizia, nonostante la già notevole disponibilità di stanze non occupate; il suo andamento plano-altimetrico è vario.
Storia
Citata, come Centrico e Centracchi, in documenti del Cinquecento, deriva il toponimo dal greco “kentrikòs”, che significa ‘centrale’. Già casale di Squillice, entrò poi a far parte della contea normanna, venendo sottoposta alla signoria dei Monfort, nella seconda metà del XIII secolo. Passata ai Marzano, nel corso del Trecento, sul finire del XV secolo fu assoggettata a Federico d’Aragona. In seguito fu concessa alla nobile famiglia dei Borgia, che ne conservarono il possesso fino alla prima metà del Settecento. Ultimi feudatari furono i De Gregorio di Messina. Durante la dominazione napoleonica, il comportamento dei suoi abitanti, ostili ai nuovi occupanti, le causò alcuni danni. Inserita, quale università, nel cosiddetto governo di Gasperina, con le riforme amministrative attuate dai francesi, a principio del XIX secolo, fu elevata a comune autonomo nel 1811 e mantenuta nella giurisdizione gasperinese. La storia successiva alla restaurazione borbonica e all’annessione al regno d’Italia non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella dei territori circostanti. Come questi, fu danneggiata dal terremoto dell’inizio del Novecento. Tra le testimonianze storico-architettoniche figura la chiesa parrocchiale, dedicata all’Annunciazione di Maria Santissima: costruita nel Seicento, venne rimaneggiata nel XVIII e XIX secolo.
Economia
Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olivo e frutta, soprattutto uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Alcuni artigiani locali si dedicano ancora alla lavorazione a mano dei tessuti. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda edile, sono poco rilevanti. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati come quello bancario; la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, gustare le specialità gastronomiche locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono molto intesi; a essi la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la fiera del primo sabato di agosto; quelle di San Rocco e della Madonna del Rosario, che si svolgono rispettivamente il 15 e il 16 agosto e l’8 ottobre. Il Patrono, Sant’Onofrio, si festeggia il 12 giugno.
Località
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Centrache rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 401
- Lat 38° 43' 42,61'' 38.72850278
- Long 16° 25' 47,21'' 16.42978056
- CAP 88060
- Prefisso 0967
- Codice ISTAT 079025
- Codice Catasto C472
- Altitudine slm 458 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1622 - Superficie 7.87 Km2
- Densità 50,95 ab/Km2
- Sismicità Zona 1
- Alba 04:32
- Tramonto 19:17
- Fernando Sinopoli
- Piazza Roma
- 88067 (CZ) Calabria
- demografici.centrache@asmepec.it
- elettoralecentrache@libero.it
- www.comune.centrache.cz.it
- 00298080797
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