Descrizione

Cittadina di pianura sorta nell’antichità; a forte vocazione industriale, trae sostentamento anche da un’agricoltura sviluppata e moderna e da un fiorente commercio. La stragrande maggioranza dei cisternesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale, che da diversi anni conosce una forte espansione edilizia di carattere residenziale e produttiva; la parte restante della comunità risiede nelle località di Borgo Flora, Castelverde e Doganella, in alcuni piccoli aggregati urbani e in un gran numero di case sparse. L’abitato si distende su un vasto terrazzo alluvionale di origini vulcaniche ed è inserito in un ambiente fortemente modellato dagli interventi di bonifica effettuati nella pianura pontina: geometrici e vasti appezzamenti di terreni coltivati occupano ora i luoghi che in passato furono dimora di boschi, pascoli e soprattutto paludi; la superstite macchia mediterranea si è ormai rifugiata lungo gli argini di fossi e canali.

Cittadina di pianura sorta nell’antichità; a forte vocazione industriale, trae sostentamento anche da un’agricoltura sviluppata e moderna e da un fiorente commercio. La stragrande maggioranza dei cisternesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata nel capoluogo comunale, che da diversi anni conosce una forte espansione edilizia di carattere residenziale e produttiva; la parte restante della comunità risiede nelle località di Borgo Flora, Castelverde e Doganella, in alcuni piccoli aggregati urbani e in un gran numero di case sparse. L’abitato si distende su un vasto terrazzo alluvionale di origini vulcaniche ed è inserito in un ambiente fortemente modellato dagli interventi di bonifica effettuati nella pianura pontina: geometrici e vasti appezzamenti di terreni coltivati occupano ora i luoghi che in passato furono dimora di boschi, pascoli e soprattutto paludi; la superstite macchia mediterranea si è ormai rifugiata lungo gli argini di fossi e canali.

Storia

Denominata TRES TABERNAE e ricordata negli Atti degli Apostoli, in epoca romana fu importante luogo di sosta lungo la via Appia antica. Questa, costruita tra il 312 e il 191 a.C., venne chiamata REGINA VIARUM per gli splendidi sepolcri situati lungo il suo percorso e per la sua importante funzione di collegamento tra Roma e Brindisi, porta dei traffici con l’Oriente. Il borgo venne distrutto diverse volte nel corso della sua storia: dai saraceni (868), dalle truppe degli imperatori Federico I Barbarossa (1165) e Ludovico IV il Bavaro (1328) e durante il secondo conflitto mondiale, in seguito allo sbarco degli alleati ad Anzio (1944). Nel Medioevo fu sede di diocesi e CASTRUM SPECIALE della Chiesa (1234), prima di essere infeudato alla famiglia Caetani (1401), che ne fece il centro delle proprie attività, tenendolo fino al XVIII secolo. Il toponimo è stato Cisterna fino al 1872, Cisterna di Roma dal 1872 al 1935 e Cisterna di Littoria fino al 1946, quando ha assunto la denominazione attuale; la sua etimologia è chiara: si riferisce a un serbatoio per l’acqua fatto costruire secondo la leggenda dall’imperatore Nerone per rifornire Anzio. L’incuria degli uomini ha danneggiato gravemente il patrimonio storico-architettonico che, tuttavia, conserva ancora qualche interessante testimonianza, come il palazzo Caetani (XV secolo) e la restaurata collegiata di Santa Maria Assunta; sul territorio comunale, inoltre, sorge la suggestiva città morta di Ninfa, oggetto di contesa con il vicino comune di Sermoneta.

Denominata TRES TABERNAE e ricordata negli Atti degli Apostoli, in epoca romana fu importante luogo di sosta lungo la via Appia antica. Questa, costruita tra il 312 e il 191 a.C., venne chiamata REGINA VIARUM per gli splendidi sepolcri situati lungo il suo percorso e per la sua importante funzione di collegamento tra Roma e Brindisi, porta dei traffici con l’Oriente. Il borgo venne distrutto diverse volte nel corso della sua storia: dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SARACENI'>saraceni</a> (868), dalle truppe degli imperatori <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FEDERICOIBARBAROSSA'>Federico I Barbarossa</a> (1165) e Ludovico IV il Bavaro (1328) e durante il secondo conflitto mondiale, in seguito allo sbarco degli alleati ad Anzio (1944). Nel Medioevo fu sede di diocesi e CASTRUM SPECIALE della Chiesa (1234), prima di essere infeudato alla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a> (1401), che ne fece il centro delle proprie attività, tenendolo fino al XVIII secolo. Il toponimo è stato Cisterna fino al 1872, Cisterna di Roma dal 1872 al 1935 e Cisterna di Littoria fino al 1946, quando ha assunto la denominazione attuale; la sua etimologia è chiara: si riferisce a un serbatoio per l’acqua fatto costruire secondo la leggenda dall’imperatore Nerone per rifornire Anzio. L’incuria degli uomini ha danneggiato gravemente il patrimonio storico-architettonico che, tuttavia, conserva ancora qualche interessante testimonianza, come il palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a> (XV secolo) e la restaurata collegiata di Santa Maria Assunta; sul territorio comunale, inoltre, sorge la suggestiva città morta di Ninfa, oggetto di contesa con il vicino comune di Sermoneta.

Economia

Trae la maggior parte del proprio reddito dall’industria e dal terziario. Il settore primario, comunque, grazie agli interventi di bonifica e all’utilizzo di macchinari e tecnologie moderne, riveste ancora una notevole importanza: nel territorio comunale si pratica l’allevamento avicolo e bovino e si coltivano cereali, ortaggi (carciofi), frutta e uva da vino; questi prodotti costituiscono materia prima delle fiorentissime attività di trasformazione agro-alimentare, a loro volta affiancate da molti altri comparti industriali –la cittadina rappresenta uno dei tre poli produttivi della provincia insieme ad Aprilia e Latina–, tra cui spiccano quelli della gomma e della plastica, della metallurgia e dell’elettronica. La comunità usufruisce di efficienti infrastrutture e servizi pubblici, comprendenti, tra l’altro, gli uffici della guardia di finanza, alcuni istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (liceo scientifico, istituti tecnico industriale e tecnico commerciale) e una biblioteca comunale; le strutture sanitarie presenti (un poliambulatorio, un centro specialistico accreditato, un consultorio, centri di salute mentale) e la centrale operativa di continuità assistenziale di Genzano (RM) sono in grado di offrire adeguata assistenza; l’apparato ricettivo appare vario e qualificato.

Trae la maggior parte del proprio reddito dall’industria e dal terziario. Il settore primario, comunque, grazie agli interventi di bonifica e all’utilizzo di macchinari e tecnologie moderne, riveste ancora una notevole importanza: nel territorio comunale si pratica l’allevamento avicolo e bovino e si coltivano cereali, ortaggi (carciofi), frutta e uva da vino; questi prodotti costituiscono materia prima delle fiorentissime attività di trasformazione agro-alimentare, a loro volta affiancate da molti altri comparti industriali –la cittadina rappresenta uno dei tre poli produttivi della provincia insieme ad Aprilia e Latina–, tra cui spiccano quelli della gomma e della plastica, della metallurgia e dell’elettronica. La comunità usufruisce di efficienti infrastrutture e servizi pubblici, comprendenti, tra l’altro, gli uffici della guardia di finanza, alcuni istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (liceo scientifico, istituti tecnico industriale e tecnico commerciale) e una biblioteca comunale; le strutture sanitarie presenti (un poliambulatorio, un centro specialistico accreditato, un consultorio, centri di salute mentale) e la centrale operativa di continuità assistenziale di Genzano (RM) sono in grado di offrire adeguata assistenza; l’apparato ricettivo appare vario e qualificato.

Relazioni

Sorge a poca distanza dalle suggestive rovine della città morta di Ninfa, attraversate dalle acque purissime del fiume omonimo, attorno alle quali Gelasio Caetani ha creato nel 1921 una vasta oasi naturale con uno splendido orto botanico, affidati ora al Wwf e alla Lega italiana per la protezione degli uccelli. Un gran numero di visitatori, inoltre, è annualmente richiamato dalla “Fiera della Ricalata” (penultima domenica di ottobre), che ricorda l’antica usanza dei pastori di discendere dai monti per acquistare merci e bestiame. In occasione dei festeggiamenti dell’Assunta (15 agosto) i famosi butteri locali gareggiano nella “Corsa dell’anello”, per conquistare il vessillo di seta con l’immagine della Madonna. Il Patrono San Rocco si festeggia il 16 agosto. In seguito agli eventi della seconda guerra mondiale è stata insignita di medaglia d’argento al valor civile.

Sorge a poca distanza dalle suggestive rovine della città morta di Ninfa, attraversate dalle acque purissime del fiume omonimo, attorno alle quali Gelasio Caetani ha creato nel 1921 una vasta oasi naturale con uno splendido orto botanico, affidati ora al Wwf e alla Lega italiana per la protezione degli uccelli. Un gran numero di visitatori, inoltre, è annualmente richiamato dalla “Fiera della Ricalata” (penultima domenica di ottobre), che ricorda l’antica usanza dei pastori di discendere dai monti per acquistare merci e bestiame. In occasione dei festeggiamenti dell’Assunta (15 agosto) i famosi butteri locali gareggiano nella “Corsa dell’anello”, per conquistare il vessillo di seta con l’immagine della Madonna. Il Patrono San Rocco si festeggia il 16 agosto. In seguito agli eventi della seconda guerra mondiale è stata insignita di medaglia d’argento al valor civile.

Località

Borgo Flora, Castelverde, Doganella, Isola Bella, Le Castella, Ninfa, Olmobello, Piano Rosso, Torrecchia Nuova

Borgo Flora, Castelverde, Doganella, Isola Bella, Le Castella, Ninfa, Olmobello, Piano Rosso, Torrecchia Nuova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cisterna di Latina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.