Descrizione

Centro di pianura, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. La comunità dei cilavegnesi, con un indice di vecchiaia molto alto, è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Case Nuove, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, raffigura, in campo azzurro, un cane d'argento seduto sopra un cuscino dello stesso colore nell'atto di fissare una stella d'oro. L'immagine evoca lo stemma dei Taverna, ultimi feudatari di Cilavegna. Il castello rosso con il ponte levatoio in campo d'oro ricorda nelle origini la fortificazione fatta costruire, dietro concessione di Re Berengario, dal vescovo Giovanni di Pavia intorno alla Pieve di Cilavegna per difenderla dalle incursioni degli Ungari. La concessione ufficiale dello stemma è avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro di pianura, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. La comunità dei cilavegnesi, con un indice di vecchiaia molto alto, è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Case Nuove, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, raffigura, in campo azzurro, un cane d'argento seduto sopra un cuscino dello stesso colore nell'atto di fissare una stella d'oro. L'immagine evoca lo stemma dei Taverna, ultimi feudatari di Cilavegna. Il castello rosso con il ponte levatoio in campo d'oro ricorda nelle origini la fortificazione fatta costruire, dietro concessione di Re Berengario, dal vescovo Giovanni di Pavia intorno alla Pieve di Cilavegna per difenderla dalle incursioni degli Ungari. La concessione ufficiale dello stemma è avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il toponimo, che compare come CILAVINNIS in un documento degli inizi del X secolo, risulta dall'unione del termine CELLA, indicante presso i romani un deposito, con quello di "vegna", a sua volta derivante dal latino VINEA, che significa 'vigna', e probabilmente si rifà alla coltivazione della vite, un tempo diffusa nella zona. Le prime notizie certe sul centro risalgono al permesso accordato dal re Berengario al vescovo Giovanni di Pavia per la realizzazione, attorno alla chiesa del paese, di una fortificazione per proteggerla dalle incursioni barbariche. Inserita tra i possedimenti dei conti palatini di Lomello, passò in seguito sotto il dominio di Pavia, divenendo nel 1290 feudo dei Beccaria. Il XV secolo fu caratterizzato dall'avvicendarsi di diversi signori, finché nel 1496 fu ceduta dal duca di Milano, Ludovico il Moro, al suo cameriere Giacometto Della Tela. Ebbe inizio così la signoria degli Atellani, ai quali subentrarono nella prima metà del XVII secolo i conti Taverna, originari di Nizza Monferrato. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano il santuario di Sant'Anna, in stile barocco, ingrandito nell'Ottocento, la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, che fu ricostruita nel 1100 sulla struttura originaria del V secolo e ampliata nel 1700, e le chiese di Santa Maria, di San Martino e della Beata Vergine d'Oropa.

Il toponimo, che compare come CILAVINNIS in un documento degli inizi del X secolo, risulta dall'unione del termine CELLA, indicante presso i romani un deposito, con quello di "vegna", a sua volta derivante dal latino VINEA, che significa 'vigna', e probabilmente si rifà alla coltivazione della vite, un tempo diffusa nella zona. Le prime notizie certe sul centro risalgono al permesso accordato dal re Berengario al vescovo Giovanni di Pavia per la realizzazione, attorno alla chiesa del paese, di una fortificazione per proteggerla dalle incursioni barbariche. Inserita tra i possedimenti dei conti palatini di Lomello, passò in seguito sotto il dominio di Pavia, divenendo nel 1290 feudo dei Beccaria. Il XV secolo fu caratterizzato dall'avvicendarsi di diversi signori, finché nel 1496 fu ceduta dal duca di Milano, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a>, al suo cameriere Giacometto Della Tela. Ebbe inizio così la signoria degli Atellani, ai quali subentrarono nella prima metà del XVII secolo i conti Taverna, originari di Nizza Monferrato. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano il santuario di Sant'Anna, in stile barocco, ingrandito nell'Ottocento, la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, che fu ricostruita nel 1100 sulla struttura originaria del V secolo e ampliata nel 1700, e le chiese di Santa Maria, di San Martino e della Beata Vergine d'Oropa.

Economia

Nel centro l'agricoltura, pur praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutteti, ha perso terreno rispetto all'industria: quest'ultima registra un particolare sviluppo nei comparti tessile e conciario, unitamente a quello metalmeccanico; sono presenti anche diverse imprese edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto all'attività radiotelevisiva e ai servizi amministrativi, scolastici e sanitari, è presente il servizio bancario. Presenta tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano strutture destinate all'arricchimento culturale; il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l'informazione è in parte suffragato dalle iniziative delle due emittenti radiofoniche locali. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano sul posto solo il servizio farmaceutico.

Nel centro l'agricoltura, pur praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutteti, ha perso terreno rispetto all'industria: quest'ultima registra un particolare sviluppo nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e conciario, unitamente a quello metalmeccanico; sono presenti anche diverse imprese edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto all'attività radiotelevisiva e ai servizi amministrativi, scolastici e sanitari, è presente il servizio bancario. Presenta tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano strutture destinate all'arricchimento culturale; il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l'informazione è in parte suffragato dalle iniziative delle due emittenti radiofoniche locali. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano sul posto solo il servizio farmaceutico.

Relazioni

È molto frequentata per lavoro, grazie alla presenza di insediamenti industriali, che consentono l'assorbimento di flussi consistenti di manodopera, ed assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini, per lo sviluppo dei servizi e delle attività commerciali. Gli eventi che richiamano frequentatori diversi da quelli quotidiani sono le feste che permettono di rivivere il folclore locale (quale il divertente palio dei maiali) e conoscere e degustare la gastronomia di questi luoghi, come accade in occasione della tradizionale sagra dell'asparago, che si tiene nel mese di maggio. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

È molto frequentata per lavoro, grazie alla presenza di insediamenti industriali, che consentono l'assorbimento di flussi consistenti di manodopera, ed assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini, per lo sviluppo dei servizi e delle attività commerciali. Gli eventi che richiamano frequentatori diversi da quelli quotidiani sono le feste che permettono di rivivere il folclore locale (quale il divertente palio dei maiali) e conoscere e degustare la gastronomia di questi luoghi, come accade in occasione della tradizionale sagra dell'asparago, che si tiene nel mese di maggio. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Case Nuove

Case Nuove

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cilavegna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.