Descrizione

Comune di pianura, di probabile origine medievale, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un discreto sviluppo industriale. La comunità dei cigolesi ha un indice di vecchiaia nella media e risiede quasi interamente nel capoluogo comunale, che mostra segni di espansione edilizia, nonché in numerose case sparse (l'attività edilizia è diretta, in massima parte, verso le ristrutturazioni o l'adeguamento alle attuali esigenze abitative, senza segni evidenti di esubero di stanze). Il territorio presenta un profilo geometrico del tutto regolare, con impercettibili differenze di altitudine, che determinano nell'abitato, dall'aspetto essenzialmente rurale, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante.

Comune di pianura, di probabile origine medievale, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un discreto sviluppo industriale. La comunità dei cigolesi ha un indice di vecchiaia nella media e risiede quasi interamente nel capoluogo comunale, che mostra segni di espansione edilizia, nonché in numerose case sparse (l'attività edilizia è diretta, in massima parte, verso le ristrutturazioni o l'adeguamento alle attuali esigenze abitative, senza segni evidenti di esubero di stanze). Il territorio presenta un profilo geometrico del tutto regolare, con impercettibili differenze di altitudine, che determinano nell'abitato, dall'aspetto essenzialmente rurale, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante.

Storia

Le forme più antiche del toponimo sono Ceole, Cegolis e Zigoli, mentre quella attuale risale al XVII secolo e pare derivi dal termine dialettale "scigole", indicante le cipolle. Un'altra ipotesi la fa derivare dalle espressioni, proprie anch'esse del dialetto locale, "cigole mate", che significa 'giacinti selvatici', o "zigol", ossia 'fungo'; non manca però chi si richiama alle "ceole", ossia alle 'piccole celle dei monasteri'. Fu proprio il monastero di Sant'Eufemia ad averne il possesso nel XII secolo d.C., come risulta da un documento del periodo, e a farvi costruire successivamente un castello, di cui oggi purtroppo restano poche tracce. Divenuta proprietà della famiglia Luzzago, verso la metà del Quattrocento fu al centro delle aspre lotte tra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia, subendo saccheggi e distruzioni ad opera delle truppe milanesi, che avevano invaso il Bresciano; tuttavia la popolazione, avvertita in tempo dell'avvicinarsi degli invasori, riuscì a mettersi in salvo. Nel corso del Cinquecento Luigi XII, che regnò per un breve periodo anche su Brescia, assegnò in feudo numerose terre circostanti ai signori locali, tra i quali vi era un certo Tommaso Cigola, a cui il monarca francese assegnò il feudo cigolese, come riconoscimento dei servigi resi in qualità di suo fedele scudiero. Le vicende successive al declino della Serenissima e all'occupazione napoleonica hanno seguito quelle del resto della provincia. Tra le testimonianze storico-architettoniche degne di nota sono la seicentesca parrocchiale di San Martino, contenente pregevoli affreschi, la villa Cigola, anch'essa eretta nel XVII secolo e successivamente ampliata, e la torre del castello medievale.

Le forme più antiche del toponimo sono Ceole, Cegolis e Zigoli, mentre quella attuale risale al XVII secolo e pare derivi dal termine dialettale "scigole", indicante le cipolle. Un'altra ipotesi la fa derivare dalle espressioni, proprie anch'esse del dialetto locale, "cigole mate", che significa 'giacinti selvatici', o "zigol", ossia 'fungo'; non manca però chi si richiama alle "ceole", ossia alle 'piccole celle dei monasteri'. Fu proprio il monastero di Sant'Eufemia ad averne il possesso nel XII secolo d.C., come risulta da un documento del periodo, e a farvi costruire successivamente un castello, di cui oggi purtroppo restano poche tracce. Divenuta proprietà della famiglia Luzzago, verso la metà del Quattrocento fu al centro delle aspre lotte tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e la repubblica di Venezia, subendo saccheggi e distruzioni ad opera delle truppe milanesi, che avevano invaso il Bresciano; tuttavia la popolazione, avvertita in tempo dell'avvicinarsi degli invasori, riuscì a mettersi in salvo. Nel corso del Cinquecento Luigi XII, che regnò per un breve periodo anche su Brescia, assegnò in feudo numerose terre circostanti ai signori locali, tra i quali vi era un certo Tommaso Cigola, a cui il monarca francese assegnò il feudo cigolese, come riconoscimento dei servigi resi in qualità di suo fedele scudiero. Le vicende successive al declino della Serenissima e all'occupazione napoleonica hanno seguito quelle del resto della provincia. Tra le testimonianze storico-architettoniche degne di nota sono la seicentesca parrocchiale di San Martino, contenente pregevoli affreschi, la villa Cigola, anch'essa eretta nel XVII secolo e successivamente ampliata, e la torre del castello medievale.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, non essendovi una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Trattandosi di una zona fondamentalmente rurale, l'economia locale è ancora in gran parte legata all'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, ortaggi, frumento e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, equini e soprattutto di avicoli. Non mancano, tuttavia, alcune iniziative industriali: più sviluppato è il comparto tessile, che assorbe buona parte della manodopera del posto; sono presenti anche varie aziende alimentari (comprese le lattiero-casearie), edili e metalmeccaniche nonché fabbriche di mobili e macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il terziario non garantisce particolari servizi, se si eccettua l'esercizio del credito e dell'intermediazione finanziaria; una modesta rete commerciale, sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il quadro delle risorse economiche. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; c'è una biblioteca per l'arricchimento culturale. Non si registra la presenza di strutture sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione, mentre è garantito il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, non essendovi una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Trattandosi di una zona fondamentalmente rurale, l'economia locale è ancora in gran parte legata all'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, ortaggi, frumento e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, equini e soprattutto di avicoli. Non mancano, tuttavia, alcune iniziative industriali: più sviluppato è il comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, che assorbe buona parte della manodopera del posto; sono presenti anche varie aziende alimentari (comprese le <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIE'>lattiero-casearie</a>), edili e metalmeccaniche nonché fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il terziario non garantisce particolari servizi, se si eccettua l'esercizio del credito e dell'intermediazione finanziaria; una modesta rete commerciale, sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il quadro delle risorse economiche. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; c'è una biblioteca per l'arricchimento culturale. Non si registra la presenza di strutture sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione, mentre è garantito il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di qualche fabbrica, che consente un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto rilevanti e si intensificano ulteriormente in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra i quali va segnalata la sagra di San Luigi, che si svolge a settembre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di qualche fabbrica, che consente un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto rilevanti e si intensificano ulteriormente in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra i quali va segnalata la sagra di San Luigi, che si svolge a settembre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cigole rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.