Descrizione

Comune di montagna di probabili origini antiche, che trova le principali attività economiche soprattutto nei settori primario e secondario. I chiusani, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, si distribuiscono nella località Raccolana, oltre che nel capoluogo comunale e in numerose altre località di minore consistenza demografica. Costituito anche da aree speciali (e montagne disabitate dei gruppi del Canin e del Montasio), il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in forte espansione edilizia, ha l’andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto Ministeriale, riporta una banda rossa accompagnata in capo e in punta da una testa di leopardo in maestà.

Comune di montagna di probabili origini antiche, che trova le principali attività economiche soprattutto nei settori primario e secondario. I chiusani, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, si distribuiscono nella località Raccolana, oltre che nel capoluogo comunale e in numerose altre località di minore consistenza demografica. Costituito anche da aree speciali (e montagne disabitate dei gruppi del Canin e del Montasio), il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in forte espansione edilizia, ha l’andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto Ministeriale, riporta una banda rossa accompagnata in capo e in punta da una testa di leopardo in maestà.

Storia

Sede di una postazione militare romana, era attraversata dalla strada che collegava Aquileia al Norico: in seguito avrebbe costituito passaggio obbligato per quanti volessero recarsi in Austria dall’Italia. Restò importante anche durante il medioevo: i patriarchi di Aquileia, verso l’XI secolo, la resero più sicura, per preservare quel luogo strategico sede di un ospedale e di una muta per il cambio dei cavalli. La prima parte del toponimo viene fatta derivare dal latino CLAUSUS, nel senso di ‘chiuso’, che si riferisce alla conformazione della vallata a nord dell’abitato, dove, appunto, si chiude; la seconda parte è stata aggiunta per un Regio Decreto del 1867. La sua posizione fu anche motivo di contesa fra i vari dominatori della zona: i conti di Gorizia, i duchi di Carinzia, i duchi d’Austria e la repubblica veneta. Agli inizi del XVI secolo il duca di Brunswick fu avversato con decisione dalla resistenza di due chiusani, di cui si ricorda ancora l’eroismo: Antonio Bidernuccio e Anastasia di Prampero. Memorabile è anche la disfatta subita dall’esercito austriaco in fuga dal Friuli qualche anno dopo, in seguito all’abbandono dell’assedio di Osoppo. Ad un periodo di tranquillità vissuto nel XVII secolo seguì il passaggio delle truppe napoleoniche, che turbarono la quiete del luogo. Agli inizi del XIX secolo fu sottoposta all’Austria, fino all’avvento del regno d’Italia, quando vennero aboliti i diritti feudali e il territorio fu diviso in comuni. Durante il secondo conflitto mondiale vide il passaggio dei convogli di deportati in Germania e fu soggetta alle incursioni aeree anglo-americane. La sua dotazione architettonica è costituita dalla parrocchiale, intitolata a S. Bartolomeo, con navata in stile neoclassico; la chiesa di Sant’Antonio, consacrata nel XVIII secolo; quella della Beata Vergine di Einsiedeln, iniziata alla fine del XIX secolo; quella di S. Paolo, dove si conserva un dipinto del XVI secolo e quella di S. Floreano, edificata agli inizi del XVII secolo. L’architettura civile è data dal palazzo del XVIII secolo, testimonianza di arte veneta.

Sede di una postazione militare romana, era attraversata dalla strada che collegava Aquileia al Norico: in seguito avrebbe costituito passaggio obbligato per quanti volessero recarsi in Austria dall’Italia. Restò importante anche durante il medioevo: i patriarchi di Aquileia, verso l’XI secolo, la resero più sicura, per preservare quel luogo strategico sede di un ospedale e di una muta per il cambio dei cavalli. La prima parte del toponimo viene fatta derivare dal latino CLAUSUS, nel senso di ‘chiuso’, che si riferisce alla conformazione della vallata a nord dell’abitato, dove, appunto, si chiude; la seconda parte è stata aggiunta per un Regio Decreto del 1867. La sua posizione fu anche motivo di contesa fra i vari dominatori della zona: i conti di Gorizia, i duchi di Carinzia, i duchi d’Austria e la repubblica veneta. Agli inizi del XVI secolo il duca di Brunswick fu avversato con decisione dalla resistenza di due chiusani, di cui si ricorda ancora l’eroismo: Antonio Bidernuccio e Anastasia di Prampero. Memorabile è anche la disfatta subita dall’esercito austriaco in fuga dal Friuli qualche anno dopo, in seguito all’abbandono dell’assedio di Osoppo. Ad un periodo di tranquillità vissuto nel XVII secolo seguì il passaggio delle truppe napoleoniche, che turbarono la quiete del luogo. Agli inizi del XIX secolo fu sottoposta all’Austria, fino all’avvento del regno d’Italia, quando vennero aboliti i diritti feudali e il territorio fu diviso in comuni. Durante il secondo conflitto mondiale vide il passaggio dei convogli di deportati in Germania e fu soggetta alle incursioni aeree anglo-americane. La sua dotazione architettonica è costituita dalla parrocchiale, intitolata a S. Bartolomeo, con navata in stile neoclassico; la chiesa di Sant’Antonio, consacrata nel XVIII secolo; quella della Beata Vergine di Einsiedeln, iniziata alla fine del XIX secolo; quella di S. Paolo, dove si conserva un dipinto del XVI secolo e quella di S. Floreano, edificata agli inizi del XVII secolo. L’architettura civile è data dal palazzo del XVIII secolo, testimonianza di arte veneta.

Economia

È sede della stazione dei carabinieri, oltre che dei consueti uffici municipali e postali. Principali fonti di reddito sono nell’agricoltura, che garantisce le produzioni di ortaggi, nell’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli, e nell’industria, rappresentata nei comparti estrattivo, del legno, edile ed elettrico. Una buona rete commerciale si affianca ai servizi, fra i quali figura quello bancario. Sono presenti le scuole materne ed elementari; per un approfondimento personale della cultura si può usufruire della biblioteca comunale. La ricettività è buona: assicura il soggiorno e la ristorazione. È garantito il servizio farmaceutico.

È sede della stazione dei carabinieri, oltre che dei consueti uffici municipali e postali. Principali fonti di reddito sono nell’agricoltura, che garantisce le produzioni di ortaggi, nell’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli, e nell’industria, rappresentata nei comparti estrattivo, del legno, edile ed elettrico. Una buona rete commerciale si affianca ai servizi, fra i quali figura quello bancario. Sono presenti le scuole materne ed elementari; per un approfondimento personale della cultura si può usufruire della biblioteca comunale. La ricettività è buona: assicura il soggiorno e la ristorazione. È garantito il servizio farmaceutico.

Relazioni

Poco frequentata per lavoro, intrattiene rapporti poco rilevanti con il circondario, se si escludono quelli dettati dalla necessità di accedere a luoghi dalla più variegata offerta economica e di lavoro. Numerose sono le occasioni di promozione del luogo: la festa della montagna; il raduno d’auto d’epoca; la festa d’estate e la rappresentazione itinerante dei re magi. La festa del Patrono, S. Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Poco frequentata per lavoro, intrattiene rapporti poco rilevanti con il circondario, se si escludono quelli dettati dalla necessità di accedere a luoghi dalla più variegata offerta economica e di lavoro. Numerose sono le occasioni di promozione del luogo: la festa della montagna; il raduno d’auto d’epoca; la festa d’estate e la rappresentazione itinerante dei re magi. La festa del Patrono, S. Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Località

Casasola, Gruppo del Canin, Gruppo del Montasio, Pian di Là, Piani di Qua, Raccolana, Roveredo, Saletto, Sella Nevea, Selva Nevea, Tamaroz, Villanova

Casasola, Gruppo del Canin, Gruppo del Montasio, Pian di Là, Piani di Qua, Raccolana, Roveredo, Saletto, Sella Nevea, Selva Nevea, Tamaroz, Villanova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Chiusaforte rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.