Descrizione

Centro montano di antiche origini,  che mostra un'economia la cui vocazione agricola appare ormai superata dall'industria e dal commercio, legata soprattutto alla lavorazione del legno. La comunità dei chiuresi presenta un indice di vecchiaia di poco più alto della media e si ripartisce in numerose località, fra le quali : Castionetto, Contrada Maffina, Contrada Martori, Contrada Valle. Il territorio comunale mostra evidenti differenze di quota tra una zona e l'altra. Sull'intera superficie si stendono numerosi frutteti e vigneti da cui si ricavano pregiate uve Doc. I vari nuclei abitati sono ricchi di pregevoli testimonianze del passato ma al contempo stanno attraversando una considerevole fase di espansione edilizia, comunque nel rispetto dell'equilibrio storico-ambientale.     

Centro montano di antiche origini,  che mostra un'economia la cui vocazione agricola appare ormai superata dall'industria e dal commercio, legata soprattutto alla lavorazione del legno. La comunità dei chiuresi presenta un indice di vecchiaia di poco più alto della media e si ripartisce in numerose località, fra le quali : Castionetto, Contrada Maffina, Contrada Martori, Contrada Valle. Il territorio comunale mostra evidenti differenze di quota tra una zona e l'altra. Sull'intera superficie si stendono numerosi frutteti e vigneti da cui si ricavano pregiate uve Doc. I vari nuclei abitati sono ricchi di pregevoli testimonianze del passato ma al contempo stanno attraversando una considerevole fase di espansione edilizia, comunque nel rispetto dell'equilibrio storico-ambientale.     

Storia

Probabilmente il suo nome ha un'origine preromana, come fanno presupporre il ritrovamento nella località Castionetto di alcune stele granitiche che datano i primi insediamenti umani della zona in era preistorica, nell'età del bronzo. Il suo nome viene comunque menzionato per la prima volta in un documento che risale al 918 d.C.. Nel XIII secolo aveva diverse frazioni ed era comandata da un podestà mandato da Como. Due secoli più tardi il nobile Stefano Quadrio ottenne il locale castello, e con esso potere giudiziario ed esenzioni tributarie, da parte del ducato di Milano, come compenso per aver dato un aiuto determinante nella lotta contro i veneziani. A partire dal 1512, come tutta la Valtellina, finì sotto il dominio dei grigioni. Per un secolo il centro prosperò: nel 1589 vi erano 140 nuclei familiari, un fiorente commercio e una discreta produzione di vino, che trovavano mercato nei non lontani paesi tedeschi. Nel '600 cominciò un periodo di disordini e saccheggi ma ciò che decimò la popolazione fu l'epidemia di peste, scoppiata un decennio dopo, che ridusse la popolazione a sole 250 persone. Con l'avvento della Repubblica Cisalpina la dominazione dei grigioni finì e il territorio comunale seguì la sorte politica del resto della Lombardia. È ricca di monumenti e opere architettoniche, come il Palazzo di Stefano Quadrio, situato nel centro abitato e fornito di un massiccia torre mozzata nel 1525, e altri palazzi signorili degni nota, come Palazzo Quadrio-Potaschelli e Casa Cilichini.  Per l'architettura religiosa si ricordino la chiesa di Sant' Andrea con l'annesso ''portichetto dei Disciplini'' nel quale si conservano affreschi del XVI secolo.  

Probabilmente il suo nome ha un'origine preromana, come fanno presupporre il ritrovamento nella località Castionetto di alcune stele granitiche che datano i primi insediamenti umani della zona in era preistorica, nell'età del bronzo. Il suo nome viene comunque menzionato per la prima volta in un documento che risale al 918 d.C.. Nel XIII secolo aveva diverse frazioni ed era comandata da un podestà mandato da Como. Due secoli più tardi il nobile Stefano Quadrio ottenne il locale castello, e con esso potere giudiziario ed esenzioni tributarie, da parte del ducato di Milano, come compenso per aver dato un aiuto determinante nella lotta contro i veneziani. A partire dal 1512, come tutta la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>, finì sotto il dominio dei grigioni. Per un secolo il centro prosperò: nel 1589 vi erano 140 nuclei familiari, un fiorente commercio e una discreta produzione di vino, che trovavano mercato nei non lontani paesi tedeschi. Nel '600 cominciò un periodo di disordini e saccheggi ma ciò che decimò la popolazione fu l'epidemia di peste, scoppiata un decennio dopo, che ridusse la popolazione a sole 250 persone. Con l'avvento della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICACISALPINA'>Repubblica Cisalpina</a> la dominazione dei grigioni finì e il territorio comunale seguì la sorte politica del resto della Lombardia. È ricca di monumenti e opere architettoniche, come il Palazzo di Stefano Quadrio, situato nel centro abitato e fornito di un massiccia torre mozzata nel 1525, e altri palazzi signorili degni nota, come Palazzo Quadrio-Potaschelli e Casa Cilichini.  Per l'architettura religiosa si ricordino la chiesa di Sant' Andrea con l'annesso ''portichetto dei Disciplini'' nel quale si conservano affreschi del XVI secolo.  

Economia

L'apparato amministrativo si compone esclusivamente del municipio e dell'ufficio postale. La vocazione agricola, anche se un po' superata da quella industriale, è tuttavia vitale soprattutto nella coltivazione dei cereali, foraggi, frutta e vite ; soprattutto quest'ultima, con i vigneti  quasi tutti situati in zone Doc, fornisce una buona fonte di reddito. Anche l'allevamento è abbastanza sviluppato, con ovini e bovini in prevalenza. Ad esso sono direttamente legate le industrie lattiero-casearie. Sempre nel comparto alimentare, opera una nota industria di prodotti dolciari. Il comparto manifatturiero, con la produzione di mobili e di articoli di falegnameria per l'edilizia, le industrie metallurgiche e quelle meccaniche insieme a varie imprese edili completano il panorama industriale della zona. Rinomato è anche l'artigianato per la lavorazione del ferro.  Il terziario risulta abbastanza sviluppato, con servizio bancario e attività radiotelevisive. Abbastanza articolate sono le strutture sociali, con due case di riposo per anziani, e quelle scolastiche, che permettono l'assolvimento dell'obbligo scolastico ; la biblioteca è l'unica struttura culturale. Fra i pubblici esercizi c'è da menzionare la presenza di strutture per il ristoro e per il soggiorno ; il solo presidio sanitario è la farmacia.  

L'apparato amministrativo si compone esclusivamente del municipio e dell'ufficio postale. La vocazione agricola, anche se un po' superata da quella industriale, è tuttavia vitale soprattutto nella coltivazione dei cereali, foraggi, frutta e vite ; soprattutto quest'ultima, con i vigneti  quasi tutti situati in zone Doc, fornisce una buona fonte di reddito. Anche l'allevamento è abbastanza sviluppato, con ovini e bovini in prevalenza. Ad esso sono direttamente legate le industrie <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIE'>lattiero-casearie</a>. Sempre nel comparto alimentare, opera una nota industria di prodotti dolciari. Il comparto manifatturiero, con la produzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e di articoli di falegnameria per l'edilizia, le industrie metallurgiche e quelle meccaniche insieme a varie imprese edili completano il panorama industriale della zona. Rinomato è anche l'artigianato per la lavorazione del ferro.  Il terziario risulta abbastanza sviluppato, con servizio bancario e attività radiotelevisive. Abbastanza articolate sono le strutture sociali, con due case di riposo per anziani, e quelle scolastiche, che permettono l'assolvimento dell'obbligo scolastico ; la biblioteca è l'unica struttura culturale. Fra i pubblici esercizi c'è da menzionare la presenza di strutture per il ristoro e per il soggiorno ; il solo presidio sanitario è la farmacia.  

Relazioni

Privo di strutture adeguate e con un turismo poco sviluppato deve i rapporti con i comuni vicini alla concentrazione dell'area industriale lungo la strada statale n. 38 ed alla domanda di servizi socio-sanitari e di uffici burocratico-amministrativi. Richiama un certo numero di pendolari inseriti nell'attività produttive legate ai vini Doc. Gli eventi di  maggior richiamo turistico  sono le due fiere che si svolgono annualmente: la fiera di Sant' Andrea il 30 novembre e quella di merci varie il 7 dicembre. Alle relazioni con tutto il territorio circostante giova, comunque, la sua posizione molto favorevole rispetto ai capisaldi di interesse di tutta l'area: Sondrio, a occidente, e Tirano, a Oriente. Il Santo Patrono è San Giacomo, festeggiato il 25 luglio.  

Privo di strutture adeguate e con un turismo poco sviluppato deve i rapporti con i comuni vicini alla concentrazione dell'area industriale lungo la strada statale n. 38 ed alla domanda di servizi socio-sanitari e di uffici burocratico-amministrativi. Richiama un certo numero di pendolari inseriti nell'attività produttive legate ai vini Doc. Gli eventi di  maggior richiamo turistico  sono le due fiere che si svolgono annualmente: la fiera di Sant' Andrea il 30 novembre e quella di merci varie il 7 dicembre. Alle relazioni con tutto il territorio circostante giova, comunque, la sua posizione molto favorevole rispetto ai capisaldi di interesse di tutta l'area: Sondrio, a occidente, e Tirano, a Oriente. Il Santo Patrono è San Giacomo, festeggiato il 25 luglio.  

Località

Castionetto, Cima Vicima, Contrada Maffina, Contrada Martori, Contrada Valle

Castionetto, Cima Vicima, Contrada Maffina, Contrada Martori, Contrada Valle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Chiuro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.