Descrizione

Centro collinare, di origine antichissima, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta attività industriale e terziaria. I chiaramontani, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Piano dell’Acqua e Roccazzo, nei nuclei urbani minori Donnagona, Mortilla e Villaggio Gulfi, nonché in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da vegetazione boschiva costituita in prevalenza da conifere ed eucalipti, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che sorge su di un irto colle da cui si gode di uno splendido panorama sulla Val di Noto, è interessato da forte crescita edilizia.

Centro collinare, di origine antichissima, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta attività industriale e terziaria. I chiaramontani, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Piano dell’Acqua e Roccazzo, nei nuclei urbani minori Donnagona, Mortilla e Villaggio Gulfi, nonché in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da vegetazione boschiva costituita in prevalenza da conifere ed eucalipti, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che sorge su di un irto colle da cui si gode di uno splendido panorama sulla Val di Noto, è interessato da forte crescita edilizia.

Storia

Il toponimo conserva ricordo della sua fondazione, avvenuta nel XIV secolo ad opera del conte Manfredi Chiaromonte e degli abitanti di un vicino paese distrutto dagli angioini nel 1299, chiamato appunto Gulfi. Nel latino medioevale è attestato come “Gulfis”. La sua origine risale all’epoca antica e precisamente al VI secolo a.C., quando il primo nucleo urbano fu costituito dai siracusani. In seguito, fu colonizzata dai romani e poi dagli arabi intorno all’anno Mille. Nel 1299, il borgo fu distrutto e bruciato dagli angioini. Agli inizi del XIV secolo, fu sottoposto alla giurisdizione del nobile signore Manfredi I Chiaromonte, conte di Modica. Nell’anno 1693, il centro urbano fu completamente distrutto da un violento sisma ma subito dopo iniziò la ricostruzione dell’abitato nello stesso luogo. Tra le testimonianze storico-architettoniche si trovano: la chiesa madre, dedicata a Santa Maria La Nova, edificata nel 1536 in stile tardo-rinascimentale; la chiesa di San Giovanni, realizzata nel XV secolo; la parrocchiale di San Giuseppe al cui interno è conservata una pregevole statua del Settecento; la chiesa di San Vito, costruita nel XVI secolo; la parrocchiale di San Filippo d’Agira, eretta nel Seicento; la chiesa di San Francesco, realizzata alla fine del Seicento, dedicata al culto della Vergine Maria; i ruderi del castello medievale. Poco lontano dal centro abitato è possibile ammirare il santuario del Gulfi, del Settecento, e i siti archeologici di Sperlinga e Scornavacche, che presentano resti di insediamenti ellenici.

Il toponimo conserva ricordo della sua fondazione, avvenuta nel XIV secolo ad opera del conte Manfredi Chiaromonte e degli abitanti di un vicino paese distrutto dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ANGIOINI'>angioini</a> nel 1299, chiamato appunto Gulfi. Nel latino medioevale è attestato come “Gulfis”. La sua origine risale all’epoca antica e precisamente al VI secolo a.C., quando il primo nucleo urbano fu costituito dai siracusani. In seguito, fu colonizzata dai romani e poi dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a> intorno all’anno Mille. Nel 1299, il borgo fu distrutto e bruciato dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ANGIOINI'>angioini</a>. Agli inizi del XIV secolo, fu sottoposto alla giurisdizione del nobile signore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=MANFREDI'>Manfredi</a> I Chiaromonte, conte di Modica. Nell’anno 1693, il centro urbano fu completamente distrutto da un violento sisma ma subito dopo iniziò la ricostruzione dell’abitato nello stesso luogo. Tra le testimonianze storico-architettoniche si trovano: la chiesa madre, dedicata a Santa Maria La Nova, edificata nel 1536 in stile tardo-rinascimentale; la chiesa di San Giovanni, realizzata nel XV secolo; la parrocchiale di San Giuseppe al cui interno è conservata una pregevole statua del Settecento; la chiesa di San Vito, costruita nel XVI secolo; la parrocchiale di San Filippo d’Agira, eretta nel Seicento; la chiesa di San Francesco, realizzata alla fine del Seicento, dedicata al culto della Vergine Maria; i ruderi del castello medievale. Poco lontano dal centro abitato è possibile ammirare il santuario del Gulfi, del Settecento, e i siti archeologici di Sperlinga e Scornavacche, che presentano resti di insediamenti ellenici.

Economia

L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Vanto della gastronomia locale è la produzione dell’olio d’oliva Dop Monti Iblei. L’industria è costituita da aziende che operano in vari comparti. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del legno, del ferro battuto e di tessuti ricamati. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annoverano asili nido e orfanotrofi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Barone Saverio Nicastro”, il museo dell’olio, il museo dei cimeli storico-militari, il museo del ricamo e dello sfilato, il museo ornitologico e quello etnografico musicale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono anche due emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione campi di calcio e da tennis, una palestra, una piscina e un palazzetto dello sport. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Vanto della gastronomia locale è la produzione dell’olio d’oliva Dop Monti Iblei. L’industria è costituita da aziende che operano in vari comparti. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del legno, del ferro battuto e di tessuti ricamati. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annoverano asili nido e orfanotrofi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Barone Saverio Nicastro”, il museo dell’olio, il museo dei cimeli storico-militari, il museo del ricamo e dello sfilato, il museo ornitologico e quello etnografico musicale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono anche due emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione campi di calcio e da tennis, una palestra, una piscina e un palazzetto dello sport. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Attira sul posto un discreto flusso di turisti amanti della natura e delle vacanze all’insegna della quiete. Altro motivo di richiamo è la gastronomia, che propone specialità locali tra cui: il “suzu”, le frittate con asparagi o con la ricotta, le costate ripiene, la rinomata salsiccia, i biscotti alle mandorle e il miele. Tra le manifestazioni si ricordano: i festeggiamenti del carnevale con la sagra della salsiccia; la fiera generale del bestiame e delle mercanzie, a giugno; la festa “Estate Chiaramontana”, a luglio/agosto; la fiera generale, la biennale della premiazione alla ragusanità “L’olivo d’argento” e la sagra del pollo, ad agosto; la sagra dell’uva con sfilata dei carretti siciliani, a settembre; la fiere generale del bestiame e delle mercanzie, a ottobre. Il Patrono, San Vito, si festeggia il 15 giugno. Ha dato i natali all’acquerellista Giovanni De Vita (1906-1990). È gemellata con Clermont/Oise (Francia) dal 1985.

Attira sul posto un discreto flusso di turisti amanti della natura e delle vacanze all’insegna della quiete. Altro motivo di richiamo è la gastronomia, che propone specialità locali tra cui: il “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SUZU'>suzu</a>”, le frittate con asparagi o con la ricotta, le costate ripiene, la rinomata salsiccia, i biscotti alle mandorle e il miele. Tra le manifestazioni si ricordano: i festeggiamenti del carnevale con la sagra della salsiccia; la fiera generale del bestiame e delle mercanzie, a giugno; la festa “Estate Chiaramontana”, a luglio/agosto; la fiera generale, la biennale della premiazione alla ragusanità “L’olivo d’argento” e la sagra del pollo, ad agosto; la sagra dell’uva con sfilata dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CARRETTI'>carretti</a> siciliani, a settembre; la fiere generale del bestiame e delle mercanzie, a ottobre. Il Patrono, San Vito, si festeggia il 15 giugno. Ha dato i natali all’acquerellista Giovanni De Vita (1906-1990). È gemellata con Clermont/Oise (Francia) dal 1985.

Località

Mortilla, Piano dell'Acqua, Roccazzo

Mortilla, Piano dell'Acqua, Roccazzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Chiaramonte Gulfi rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.