Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin da epoche molto remote; la modesta economia locale poggia sull’agricoltura tradizionale e su alcune piccole imprese industriali. Più della metà dei cesinalesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore ai valori medi, si raccoglie nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità risiede in località Villa San Nicola, nell’aggregato urbano elementare di Arcella e in un certo numero di case sparse sui fondi. L’abitato, adagiato su un colle dominante la valle del fiume Sabato, è caratterizzato da una pianta regolare, con piccole stradine, portici ed estese aree verdi. Il territorio si estende su una serie di rilievi collinari posti a coltura, che degradano lentamente verso la stretta pianura alluvionale situata a ridosso dell’alveo fluviale; quest’ultimo è bordato da una folta vegetazione riparia, composta da pioppi, salici e ontani napoletani, mentre sui declivi e sulle cime dei poggi si estendono boschi cedui di roverella, cerro e acero.

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin da epoche molto remote; la modesta economia locale poggia sull’agricoltura tradizionale e su alcune piccole imprese industriali. Più della metà dei cesinalesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore ai valori medi, si raccoglie nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità risiede in località Villa San Nicola, nell’aggregato urbano elementare di Arcella e in un certo numero di case sparse sui fondi. L’abitato, adagiato su un colle dominante la valle del fiume Sabato, è caratterizzato da una pianta regolare, con piccole stradine, portici ed estese aree verdi. Il territorio si estende su una serie di rilievi collinari posti a coltura, che degradano lentamente verso la stretta pianura alluvionale situata a ridosso dell’alveo fluviale; quest’ultimo è bordato da una folta vegetazione riparia, composta da pioppi, salici e ontani napoletani, mentre sui declivi e sulle cime dei poggi si estendono boschi cedui di roverella, cerro e acero.

Storia

Popolata sin dal V-IV secolo a.C., accolse probabilmente, in età romana, un piccolo insediamento; l’attuale abitato si formò però nell’alto Medioevo, raggiungendo più tardi maggiori dimensioni, grazie all’afflusso di cittadini provenienti dall’antica ABELLINUM. Accorpata al feudo della vicina Atripalda, fu possedimento dei Filangieri (XIV secolo), dei Carafa e dei Caracciolo (XVI secolo). La comunità partecipò attivamente agli avvenimenti che portarono all’unificazione del Regno d’Italia. Aggregata nel 1927 al comune di Aiello del Sabato, ottenne l’autonomia amministrativa soltanto nel 1950. Il terremoto che nel 1980 sconvolse l’Irpinia arrecò gravi danni alla struttura originaria del centro storico. Il toponimo, attestato in fonti documentarie medievali, deriva dal sostantivo latino CESINA, ‘selva cedua o terra dissodata’, con l’aggiunta del suffisso accrescitivo e collettivo -ALIS. Il caratteristico centro storico conserva, oltre a numerosi portali sette-ottocenteschi, l’incantevole palazzo del Franco, munito di un elegante portale neoclassico, con colonne e architrave, e di un cortile interno adorno di un portico e di una fontana a conchiglia; giardini ben curati abbelliscono invece l’ottocentesco palazzo Cocchia. Nei pressi dell’abitato si erge la chiesa di San Silvestro (XVIII secolo), dotata di un imponente campanile e di un portale in pietra del Settecento e contenente pregevoli arredi sacri e una statua del Santo.

Popolata sin dal V-IV secolo a.C., accolse probabilmente, in età romana, un piccolo insediamento; l’attuale abitato si formò però nell’alto Medioevo, raggiungendo più tardi maggiori dimensioni, grazie all’afflusso di cittadini provenienti dall’antica ABELLINUM. Accorpata al feudo della vicina Atripalda, fu possedimento dei Filangieri (XIV secolo), dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> (XVI secolo). La comunità partecipò attivamente agli avvenimenti che portarono all’unificazione del Regno d’Italia. Aggregata nel 1927 al comune di Aiello del Sabato, ottenne l’autonomia amministrativa soltanto nel 1950. Il terremoto che nel 1980 sconvolse l’Irpinia arrecò gravi danni alla struttura originaria del centro storico. Il toponimo, attestato in fonti documentarie medievali, deriva dal sostantivo latino CESINA, ‘selva cedua o terra dissodata’, con l’aggiunta del suffisso accrescitivo e collettivo -ALIS. Il caratteristico centro storico conserva, oltre a numerosi portali sette-ottocenteschi, l’incantevole palazzo del Franco, munito di un elegante portale neoclassico, con colonne e architrave, e di un cortile interno adorno di un portico e di una fontana a conchiglia; giardini ben curati abbelliscono invece l’ottocentesco palazzo Cocchia. Nei pressi dell’abitato si erge la chiesa di San Silvestro (XVIII secolo), dotata di un imponente campanile e di un portale in pietra del Settecento e contenente pregevoli arredi sacri e una statua del Santo.

Economia

Notevole è stato, nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, il decremento della popolazione locale, dovuto a condizioni economiche scarsamente sufficienti a soddisfare le esigenze della comunità: l’agricoltura, tradizionalmente di sussistenza, fornisce oggi discreti introiti con la produzione di olive, uva e frutta; l’industria si compone di un tessuto di piccole imprese attive perlopiù nei comparti tradizionali dei prodotti alimentari, del legno e della lavorazione dei metalli; il terziario è fermo a uno stadio embrionale di sviluppo mentre più articolata appare la rete commerciale. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; l’apparato ricettivo è privo sia di strutture per il soggiorno sia di esercizi di ristoro; l’assistenza sanitaria è assicurata da un ufficio sanitario e dalla farmacia.

Notevole è stato, nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, il decremento della popolazione locale, dovuto a condizioni economiche scarsamente sufficienti a soddisfare le esigenze della comunità: l’agricoltura, tradizionalmente di sussistenza, fornisce oggi discreti introiti con la produzione di olive, uva e frutta; l’industria si compone di un tessuto di piccole imprese attive perlopiù nei comparti tradizionali dei prodotti alimentari, del legno e della lavorazione dei metalli; il terziario è fermo a uno stadio embrionale di sviluppo mentre più articolata appare la rete commerciale. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; l’apparato ricettivo è privo sia di strutture per il soggiorno sia di esercizi di ristoro; l’assistenza sanitaria è assicurata da un ufficio sanitario e dalla farmacia.

Relazioni

Numerose sono le manifestazioni legate alla religiosità e al folclore locali: tra gennaio e febbraio si svolge la “Zeza di Carnevale”, festa tradizionale in cui si succedono sfilate di maschere e macchiette in costume; il 17 gennaio ha luogo il rito della benedizione degli animali, seguito da un magnifico falò; nel periodo pasquale ramoscelli di rosmarino, addobbati con profumati agrumi, vengono donati a ogni famiglia in segno di pace; carica di suggestione è la rappresentazione della Passione di Cristo del Venerdì Santo, preludio della gioiosa festa dedicata alla Resurrezione. Tutt’altro spirito anima la manifestazione estiva “Arte, portone e pasta” (8-10 agosto), in cui gastronomia tipica e arte si fondono mirabilmente, e la sagra del maiale e del “cecatiello”, un tipo di pasta (17 agosto). La festa del Patrono, San Silvestro, si celebra il 31 dicembre con un grande falò che, concludendo il calendario festivo, inaugura l’anno nuovo.

Numerose sono le manifestazioni legate alla religiosità e al folclore locali: tra gennaio e febbraio si svolge la “Zeza di Carnevale”, festa tradizionale in cui si succedono sfilate di maschere e macchiette in costume; il 17 gennaio ha luogo il rito della benedizione degli animali, seguito da un magnifico falò; nel periodo pasquale ramoscelli di rosmarino, addobbati con profumati agrumi, vengono donati a ogni famiglia in segno di pace; carica di suggestione è la rappresentazione della Passione di Cristo del Venerdì Santo, preludio della gioiosa festa dedicata alla Resurrezione. Tutt’altro spirito anima la manifestazione estiva “Arte, portone e pasta” (8-10 agosto), in cui gastronomia tipica e arte si fondono mirabilmente, e la sagra del maiale e del “cecatiello”, un tipo di pasta (17 agosto). La festa del Patrono, San Silvestro, si celebra il 31 dicembre con un grande falò che, concludendo il calendario festivo, inaugura l’anno nuovo.

Località

Villa San Nicola

Villa San Nicola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cesinali rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.