Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia si basa fondamentalmente sull'agricoltura, resa particolarmente proficua dalla fertilità dei suoi terreni riccamente irrigati. I cervesinesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, che non ha conosciuto di recente un'espansione edilizia degna di rilievo. Il territorio comunale, comprendente anche le località di Buschi -contigua al nucleo Bonesca del comune di Pancarana-, Case Boccadoglio e San Gaudenzio, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una testa di cervo d'oro ad evocare il ritrovamento di resti fossili di corna di cervo nell'alveo del fiume Po. Lo scudo si compone, inoltre, di tre bande nere su sfondo argenteo e di una fascia argentea posta sulla linea di partizione.

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia si basa fondamentalmente sull'agricoltura, resa particolarmente proficua dalla fertilità dei suoi terreni riccamente irrigati. I cervesinesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, che non ha conosciuto di recente un'espansione edilizia degna di rilievo. Il territorio comunale, comprendente anche le località di Buschi -contigua al nucleo Bonesca del comune di Pancarana-, Case Boccadoglio e San Gaudenzio, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una testa di cervo d'oro ad evocare il ritrovamento di resti fossili di corna di cervo nell'alveo del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>. Lo scudo si compone, inoltre, di tre bande nere su sfondo argenteo e di una fascia argentea posta sulla linea di partizione.

Storia

Citato per la prima volta in due bolle papali del 1157 e del 1177, rispettivamente di papa Adriano IV e papa Alessandro III, che ne confermavano la proprietà al vescovo di Tortona, sul finire del XII secolo il borgo fu assegnato dall'imperatore Enrico VI ai pavesi, passando successivamente nella podesteria di Voghera. Nella prima metà del XIV secolo i Visconti, ai quali si deve anche la costruzione del castello di San Gaudenzio, lo affidarono al governo della nobile famiglia dei Beccaria, alla quale subentrò nel 1486 Giovanni Corte che, dopo un governo di circa 50 anni, lo vendette ai Taverna, investiti ufficialmente del feudo con il diploma di Francesco Sforza, confermato nel 1536 dall'imperatore Carlo V. Dopo aver inglobato nel suo territorio la località di San Gaudenzio, che nel 1726 era costituita in autonomo comune, subì nel 1829 una disastrosa alluvione ad opera del Po, le cui acque sommersero gran parte del paese. Tra i monumenti, oltre al castello trecentesco, una maestosa costruzione a pianta quadrangolare, caratterizzata da quattro torri merlate poste agli angoli, spiccano la chiesa parrocchiale, realizzata nella seconda metà del XIX secolo, intitolata a Sant'Ambrogio, e la caratteristica chiesa della Madonna del Buon Consiglio, in località Casone.

Citato per la prima volta in due bolle papali del 1157 e del 1177, rispettivamente di papa Adriano IV e papa Alessandro III, che ne confermavano la proprietà al vescovo di Tortona, sul finire del XII secolo il borgo fu assegnato dall'imperatore Enrico VI ai pavesi, passando successivamente nella podesteria di Voghera. Nella prima metà del XIV secolo i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, ai quali si deve anche la costruzione del castello di San Gaudenzio, lo affidarono al governo della nobile famiglia dei Beccaria, alla quale subentrò nel 1486 Giovanni Corte che, dopo un governo di circa 50 anni, lo vendette ai Taverna, investiti ufficialmente del feudo con il diploma di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, confermato nel 1536 dall'imperatore Carlo V. Dopo aver inglobato nel suo territorio la località di San Gaudenzio, che nel 1726 era costituita in autonomo comune, subì nel 1829 una disastrosa alluvione ad opera del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, le cui acque sommersero gran parte del paese. Tra i monumenti, oltre al castello trecentesco, una maestosa costruzione a pianta quadrangolare, caratterizzata da quattro torri merlate poste agli angoli, spiccano la chiesa parrocchiale, realizzata nella seconda metà del XIX secolo, intitolata a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a>, e la caratteristica chiesa della Madonna del Buon Consiglio, in località Casone.

Economia

A parte la sede dell'amministrazione comunale e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi postali, non se ne registrano altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. La comunità si adopera prevalentemente, anche attraverso qualche azienda agricola di dimensioni cospicue, nel settore primario, basato sulla coltivazione di cereali, ortaggi, frumento, foraggi, vite e frutteti e sull'allevamento di avicoli. Nell'industria merita particolare attenzione una media impresa di materiali da costruzione, affiancata da una modesta attività edilizia. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto ai modesti servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non dispone di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare e mancano strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive assicurano, oltre alla ristorazione, anche il soggiorno, grazie alla presenza di un paio di esercizi alberghieri, mentre quelle sanitarie garantiscono sul posto il solo sevizio farmaceutico.

A parte la sede dell'amministrazione comunale e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi postali, non se ne registrano altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. La comunità si adopera prevalentemente, anche attraverso qualche azienda agricola di dimensioni cospicue, nel settore primario, basato sulla coltivazione di cereali, ortaggi, frumento, foraggi, vite e frutteti e sull'allevamento di avicoli. Nell'industria merita particolare attenzione una media impresa di materiali da costruzione, affiancata da una modesta attività edilizia. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto ai modesti servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non dispone di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare e mancano strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive assicurano, oltre alla ristorazione, anche il soggiorno, grazie alla presenza di un paio di esercizi alberghieri, mentre quelle sanitarie garantiscono sul posto il solo sevizio farmaceutico.

Relazioni

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto a qualche iniziativa industriale, che consente di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri limitrofi, tuttavia, non sono rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi, oltre che della mancanza di quelle tradizionali manifestazioni folcloristiche che altrove sono solite richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, Sant'Ambrogio, si celebra il primo lunedì di maggio. Nel castello di San Gaudenzio, nel 1815, nacque Severino Grattoni, che, con Gaetano Sommeiller e Sebastiano Grandis, elaborò il progetto del traforo del Frejus nel 1856.

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto a qualche iniziativa industriale, che consente di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri limitrofi, tuttavia, non sono rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi, oltre che della mancanza di quelle tradizionali manifestazioni folcloristiche che altrove sono solite richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a>, si celebra il primo lunedì di maggio. Nel castello di San Gaudenzio, nel 1815, nacque Severino Grattoni, che, con Gaetano Sommeiller e Sebastiano Grandis, elaborò il progetto del traforo del Frejus nel 1856.

Località

Buschi, Case Boccadoglio, San Gaudenzio

Buschi, Case Boccadoglio, San Gaudenzio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cervesina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.