Descrizione

"Comune sparso" di montagna con sede in località Cerete Alto. Le sue origini sono antiche. Alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo industriale, basato su una buona presenza dell'industria tessile. La comunità dei ceretesi, con un indice di vecchiaia nella media, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di una notevole crescita edilizia, nelle località Cerete Basse e Noverio, nonché in alcune decine di case sparse. Il territorio presenta un profilo irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate e più rilevanti nella parte centro-meridionale. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone rosso; nel capo dello scudo, a sfondo nero, sono rappresentate tre stelle dorate ordinate in fascia.

"Comune sparso" di montagna con sede in località Cerete Alto. Le sue origini sono antiche. Alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo industriale, basato su una buona presenza dell'industria tessile. La comunità dei ceretesi, con un indice di vecchiaia nella media, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di una notevole crescita edilizia, nelle località Cerete Basse e Noverio, nonché in alcune decine di case sparse. Il territorio presenta un profilo irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate e più rilevanti nella parte centro-meridionale. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone rosso; nel capo dello scudo, a sfondo nero, sono rappresentate tre stelle dorate ordinate in fascia.

Storia

Sebbene venga citata per la prima volta in un documento dell'anno 795, ha origini più antiche: infatti i primi insediamenti nella zona sono sicuramente di epoca anteriore, come testimoniato dalla scoperta di alcune incisioni fatte sulla roccia e da un pugnale di bronzo molto antico. Il suo toponimo deriva da "cerro", cioè dal tipo di pianta in passato molto diffusa in questi luoghi. Nel corso del medioevo, dopo essere stata a lungo sotto il potere dei vescovi di Bergamo e delle nobili famiglie locali, non fu risparmiata dalle aspre contese fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, tanto da essere distrutta da questi ultimi, sul finire del XIV secolo, perché di parte guelfa. Superato in breve tempo questo periodo negativo, registrò una crescita economica, legata al commercio del ferro, e tale prosperità, di cui si conservano le tracce in vari edifici arricchiti da pregevoli opere d'arte, continuò fino al XVII secolo, allorquando cominciò un continuo flusso migratorio verso l'estero, essendo le risorse locali divenute insufficienti rispetto alla popolazione. Per quanto attiene al patrimonio architettonico, va segnalata la presenza di due parrocchiali: quella di Cerete Basso, in cui è conservato il corpo di S. Vincenzo, e quella di Cerete Alto che, costruita nella prima metà del XVIII secolo, prese il posto dell'antica parrocchiale dedicata ai Santi Filippo e Giacomo; al suo interno spicca uno stupendo altare marmoreo arricchito da intarsi e statue. Degni di nota sono anche la cappella dell'Annunziata edificata agli inizi del XVI secolo e, a Novezio, il santuario della Natività.

Sebbene venga citata per la prima volta in un documento dell'anno 795, ha origini più antiche: infatti i primi insediamenti nella zona sono sicuramente di epoca anteriore, come testimoniato dalla scoperta di alcune incisioni fatte sulla roccia e da un pugnale di bronzo molto antico. Il suo toponimo deriva da "cerro", cioè dal tipo di pianta in passato molto diffusa in questi luoghi. Nel corso del medioevo, dopo essere stata a lungo sotto il potere dei vescovi di Bergamo e delle nobili famiglie locali, non fu risparmiata dalle aspre contese fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, tanto da essere distrutta da questi ultimi, sul finire del XIV secolo, perché di parte guelfa. Superato in breve tempo questo periodo negativo, registrò una crescita economica, legata al commercio del ferro, e tale prosperità, di cui si conservano le tracce in vari edifici arricchiti da pregevoli opere d'arte, continuò fino al XVII secolo, allorquando cominciò un continuo flusso migratorio verso l'estero, essendo le risorse locali divenute insufficienti rispetto alla popolazione. Per quanto attiene al patrimonio architettonico, va segnalata la presenza di due parrocchiali: quella di Cerete Basso, in cui è conservato il corpo di S. Vincenzo, e quella di Cerete Alto che, costruita nella prima metà del XVIII secolo, prese il posto dell'antica parrocchiale dedicata ai Santi Filippo e Giacomo; al suo interno spicca uno stupendo altare marmoreo arricchito da intarsi e statue. Degni di nota sono anche la cappella dell'Annunziata edificata agli inizi del XVI secolo e, a Novezio, il santuario della Natività.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ne presenta altri di rilievo. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza di una stazione dei carabinieri sul posto. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, che può contare su coltivazioni di cereali e foraggi; è praticato anche l'allevamento dei bovini. Il tessuto industriale è costituito fondamentalmente dalle fabbriche tessili; a queste si affiancano stabilimenti nei comparti: metalmeccanico, edile, dei mobili. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi figurano quelli forniti dalla pubblica amministrazione e quelli relativi alle scuole. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne e quelle elementari, ma non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, come pure mancano strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero; tali carenze la rendono notevolmente dipendente dall'esterno.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ne presenta altri di rilievo. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza di una stazione dei carabinieri sul posto. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, che può contare su coltivazioni di cereali e foraggi; è praticato anche l'allevamento dei bovini. Il tessuto industriale è costituito fondamentalmente dalle fabbriche <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a>; a queste si affiancano stabilimenti nei comparti: metalmeccanico, edile, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi figurano quelli forniti dalla pubblica amministrazione e quelli relativi alle scuole. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne e quelle elementari, ma non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, come pure mancano strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero; tali carenze la rendono notevolmente dipendente dall'esterno.

Relazioni

All'assenza di afflussi turistici, dovuta alla mancanza di attrattive particolari, fanno riscontro le poche presenze esterne nel mondo del lavoro: infatti nè l'industria nè tanto meno l'agricoltura e il terziario hanno raggiunto uno sviluppo tale da richiamare parecchia manodopera dal di fuori. Si registra, insomma, una scarsa rilevanza dei rapporti con i centri vicini; l'unico appuntamento tradizionale che faccia registrare un buon numero di visitatori è il ferragosto ceretese, mancando particolari manifestazioni fieristiche o folcloristiche. I Patroni, San Filippo e San Giacomo, si festeggiano il 4 maggio.

All'assenza di afflussi turistici, dovuta alla mancanza di attrattive particolari, fanno riscontro le poche presenze esterne nel mondo del lavoro: infatti nè l'industria nè tanto meno l'agricoltura e il terziario hanno raggiunto uno sviluppo tale da richiamare parecchia manodopera dal di fuori. Si registra, insomma, una scarsa rilevanza dei rapporti con i centri vicini; l'unico appuntamento tradizionale che faccia registrare un buon numero di visitatori è il ferragosto ceretese, mancando particolari manifestazioni fieristiche o folcloristiche. I Patroni, San Filippo e San Giacomo, si festeggiano il 4 maggio.

Località

Cerete Alto, Cerete Basso, Novezio

Cerete Alto, Cerete Basso, Novezio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cerete rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.