Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, avente un’economia fondata essenzialmente sull’agricoltura. È nota per le ciliege. La maggior parte dei ceresetesi, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra la località Strada Casale-Asti, contigua a quella di Madonnina del comune di Serralunga di Crea, nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 135 a un massimo di 284 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su un declivio di un colle da cui si gode della veduta sulla valle del torrente Colobrio, affluente di destra del torrente Stura.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, avente un’economia fondata essenzialmente sull’agricoltura. È nota per le ciliege. La maggior parte dei ceresetesi, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra la località Strada Casale-Asti, contigua a quella di Madonnina del comune di Serralunga di Crea, nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 135 a un massimo di 284 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su un declivio di un colle da cui si gode della veduta sulla valle del torrente Colobrio, affluente di destra del torrente Stura.

Storia

Il toponimo è di origine medievale e presenta, in questo periodo, uno stesso tipo formale, sebbene siano presenti delle lievi variazioni grafiche. L’attestazione più antica, quella di “Cerexetus”, diventa infatti “Ceresetus”. Si tratta di un fitonimo, composto da “Ceresa”, variante di CERASA (secondo l’esito e il valore piemontesi per cui il termine indica ‘non solo frutto ma anche albero’) e dal suffisso -ETUM, (da cui nascerebbe “Ceresetum”, ‘luogo ricco di ciliegi’). Le sue origini risalgono all’epoca medievale e le sue prime notizie storiche sono attestate in un diploma del 1026 in cui Corrado Salico fa delle dichiarazioni a favore dei monaci di Breme. In seguito appartenne ai marchesi del Monferrato, a cui venne confermata da Carlo IV nel 1355. In tempi moderni, intorno al 1700, passò, come tanti altri comuni della zona, sotto il dominio della casata dei Savoia, i quali presto la cedettero ai marchesi Ricci di Casale. Il suo emblema monumentale è l’antico castello in stile medievale, costruito nel Novecento su progetti dell’ingegnere casalese Vittorio Tornielli, caratterizzato da torri e torrette che dominano la valle. Degni di nota sono anche: il monumento ai Caduti, un bronzo dello scultore Canonica destinato alla commemorazione dello zar e poi non utilizzato; la parrocchiale di San Pietro, costruita nel XVIII secolo, al cui interno si possono ammirare tele di scuola del Moncalvo e un altare barocco in marmo nero; la chiesa di San Giacomo, edificata nel 1964.

Il toponimo è di origine medievale e presenta, in questo periodo, uno stesso tipo formale, sebbene siano presenti delle lievi variazioni grafiche. L’attestazione più antica, quella di “Cerexetus”, diventa infatti “Ceresetus”. Si tratta di un fitonimo, composto da “Ceresa”, variante di CERASA (secondo l’esito e il valore piemontesi per cui il termine indica ‘non solo frutto ma anche albero’) e dal suffisso -ETUM, (da cui nascerebbe “Ceresetum”, ‘luogo ricco di ciliegi’). Le sue origini risalgono all’epoca medievale e le sue prime notizie storiche sono attestate in un diploma del 1026 in cui Corrado Salico fa delle dichiarazioni a favore dei monaci di Breme. In seguito appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>, a cui venne confermata da Carlo IV nel 1355. In tempi moderni, intorno al 1700, passò, come tanti altri comuni della zona, sotto il dominio della casata dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, i quali presto la cedettero ai marchesi Ricci di Casale. Il suo emblema monumentale è l’antico castello in stile medievale, costruito nel Novecento su progetti dell’ingegnere casalese Vittorio Tornielli, caratterizzato da torri e torrette che dominano la valle. Degni di nota sono anche: il monumento ai Caduti, un bronzo dello scultore Canonica destinato alla commemorazione dello zar e poi non utilizzato; la parrocchiale di San Pietro, costruita nel XVIII secolo, al cui interno si possono ammirare tele di scuola del Moncalvo e un altare barocco in marmo nero; la chiesa di San Giacomo, edificata nel 1964.

Economia

È sede di Pro Loco. L’attività agricola, che rappresenta la principale fonte di reddito della popolazione, è specializzata nella coltivazione di uva da vino, cereali, frumento, frutta e foraggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli. Il settore industriale, non molto sviluppato, è caratterizzato da piccole realtà produttive che operano nei comparti dell’edilizia, della gomma e della plastica, dei prodotti genericamente alimentari e delle bevande. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; va segnalata però la presenza della biblioteca civica per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’attività agricola, che rappresenta la principale fonte di reddito della popolazione, è specializzata nella coltivazione di uva da vino, cereali, frumento, frutta e foraggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli. Il settore industriale, non molto sviluppato, è caratterizzato da piccole realtà produttive che operano nei comparti dell’edilizia, della gomma e della plastica, dei prodotti genericamente alimentari e delle bevande. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; va segnalata però la presenza della biblioteca civica per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Le bellezze naturali che la circondano, la vicinanza al Parco Naturale e al Sacro Monte di Crea, nonché le specialità enogastronomiche, la rendono una particolare meta turistica per quanti amino stare a contatto diretto con la natura. Tra le manifestazioni merita di essere citata la festa della collina, caratterizzata da una fiera di attrezzi e macchinari agricoli, da mercatini di ogni genere, cene e serate danzanti, a settembre. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto ed è accompagnata da serate musicali e gastronomiche.

Le bellezze naturali che la circondano, la vicinanza al Parco Naturale e al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SACROMONTEDICREA'>Sacro Monte di Crea</a>, nonché le specialità enogastronomiche, la rendono una particolare meta turistica per quanti amino stare a contatto diretto con la natura. Tra le manifestazioni merita di essere citata la festa della collina, caratterizzata da una fiera di attrezzi e macchinari agricoli, da mercatini di ogni genere, cene e serate danzanti, a settembre. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto ed è accompagnata da serate musicali e gastronomiche.

Località

Madonnina, Strada Casale-Asti

Madonnina, Strada Casale-Asti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cereseto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.