Descrizione

Comune di montagna, dalle antiche origini, che pur non abbandonando del tutto l'agricoltura ha sviluppato il tessuto industriale, con una forte presenza dell'industria tessile. La comunità dei cazzanesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale -contiguo alla località Gandino del comune omonimo-. Altra località abitata è Valle Gaggio mentre il numero e gli abitanti delle case sparse sono quasi irrilevanti. Il suo territorio, di dimensioni molto modeste, fa registrare segni di una notevole espansione edilizia e presenta un profilo irregolare, con variazioni altimetriche anche accentuate. Il paesaggio è quello tipico che dall'alta collina si protende verso la montagna. Con esso si sintonizzano i tipi edilizi dell'abitato, comuni, del resto, a gran parte della fascia prealpina. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con decreto del 1988; nel primo campo, smaltato d'azzurro, si raffigura una torre dorata, sormontata da tre pilastri che sorreggono il tetto e poggiata su una pianura; nella seconda parte, il cui sfondo è costituito dall'alternarsi di fasce azzurre e dorate, si rappresenta una fanciulla gitana nell'atto di danzare.

Comune di montagna, dalle antiche origini, che pur non abbandonando del tutto l'agricoltura ha sviluppato il tessuto industriale, con una forte presenza dell'industria tessile. La comunità dei cazzanesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale -contiguo alla località Gandino del comune omonimo-. Altra località abitata è Valle Gaggio mentre il numero e gli abitanti delle case sparse sono quasi irrilevanti. Il suo territorio, di dimensioni molto modeste, fa registrare segni di una notevole espansione edilizia e presenta un profilo irregolare, con variazioni altimetriche anche accentuate. Il paesaggio è quello tipico che dall'alta collina si protende verso la montagna. Con esso si sintonizzano i tipi edilizi dell'abitato, comuni, del resto, a gran parte della fascia prealpina. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con decreto del 1988; nel primo campo, smaltato d'azzurro, si raffigura una torre dorata, sormontata da tre pilastri che sorreggono il tetto e poggiata su una pianura; nella seconda parte, il cui sfondo è costituito dall'alternarsi di fasce azzurre e dorate, si rappresenta una fanciulla gitana nell'atto di danzare.

Storia

È il paese più antico di tutta la Val Gandino, come testimoniato dai numerosi fossili venuti alla luce nel corso di scavi. Pare che antichissimamente questi luoghi fossero coperti da un grande lago, nel quale affluivano le acque del torrente Romna. Che si trattasse di una zona lacustre sarebbe provato dai notevoli giacimenti di lignite, in cui sono state scoperte tracce di piante acquatiche fossilizzate e varie conchiglie di lago. Sicure sono invece le origini del toponimo: la prima parte va riportata alla nobile famiglia locale dei Cazzani, mentre la seconda si rifà chiaramente al nome del Santo Protettore. Le sue vicende storiche non sono state diverse da quelle dei centri vicini, tormentati, in epoca medioevale, dalle aspre rivalità fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini e dai continui contrasti fra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia e, dopo il declino della Serenissima, dalle pesanti occupazioni straniere. Nel corso dell'era fascista, venendo unita al comune di Casnigo, perse la sua autonomia, recuperandola, poi, nel 1959. Per quanto riguarda il patrimonio architettonico, degni di nota sono l'antico castello e la Casa Greppi, che sono stati proclamati monumenti nazionali. Nell'architettura sacra, oltre ad una piccola cappella costruita dagli Alpini, spicca la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Andrea, costruita sui resti di un precedente edificio e in cui è possibile ammirare interessanti affreschi e una pala dell'Appiani.

È il paese più antico di tutta la Val Gandino, come testimoniato dai numerosi fossili venuti alla luce nel corso di scavi. Pare che antichissimamente questi luoghi fossero coperti da un grande lago, nel quale affluivano le acque del torrente Romna. Che si trattasse di una zona lacustre sarebbe provato dai notevoli giacimenti di lignite, in cui sono state scoperte tracce di piante acquatiche fossilizzate e varie conchiglie di lago. Sicure sono invece le origini del toponimo: la prima parte va riportata alla nobile famiglia locale dei Cazzani, mentre la seconda si rifà chiaramente al nome del Santo Protettore. Le sue vicende storiche non sono state diverse da quelle dei centri vicini, tormentati, in epoca medioevale, dalle aspre rivalità fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini e dai continui contrasti fra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e la repubblica di Venezia e, dopo il declino della Serenissima, dalle pesanti occupazioni straniere. Nel corso dell'era fascista, venendo unita al comune di Casnigo, perse la sua autonomia, recuperandola, poi, nel 1959. Per quanto riguarda il patrimonio architettonico, degni di nota sono l'antico castello e la Casa Greppi, che sono stati proclamati monumenti nazionali. Nell'architettura sacra, oltre ad una piccola cappella costruita dagli Alpini, spicca la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Andrea, costruita sui resti di un precedente edificio e in cui è possibile ammirare interessanti affreschi e una pala dell'Appiani.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura ha decisamente perso terreno rispetto all'industria: infatti può contare soltanto sull'allevamento dei bovini che, peraltro, è poco sviluppato. Il tessuto industriale è costituito fondamentalmente dall'industria tessile; a questa si affiancano alcune imprese edili e un copertificio. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi è presente l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e non mancano i servizi forniti dalla pubblica amministrazione e quelli relativi all'istruzione primaria. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari, mentre la struttura ricettiva non offre possibilità di soggiorno. Mancano strutture sanitarie, culturali, sportive e per il tempo libero.

Nell'economia locale l'agricoltura ha decisamente perso terreno rispetto all'industria: infatti può contare soltanto sull'allevamento dei bovini che, peraltro, è poco sviluppato. Il tessuto industriale è costituito fondamentalmente dall'industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>; a questa si affiancano alcune imprese edili e un copertificio. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi è presente l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e non mancano i servizi forniti dalla pubblica amministrazione e quelli relativi all'istruzione primaria. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari, mentre la struttura ricettiva non offre possibilità di soggiorno. Mancano strutture sanitarie, culturali, sportive e per il tempo libero.

Relazioni

All'assenza di afflussi turistici, vista la mancanza di attrattive di particolare rilievo, fa riscontro un buon numero di presenze di manodopera non locale, grazie al suo apprezzabile sviluppo industriale. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, mancando tra l'altro anche eventi e ricorrenze particolari, legate a tradizioni folcloristiche, che altrove costituiscono occasione di richiamo per parecchi visitatori. È, del resto, la condizione che accomuna tanta parte della provincia italiana, quando le dimensioni e la perifericità degli insediamenti non consentono iniziative che non troverebbero un bacino di utenza adeguato. Malgrado tutto, il comune fa registrare uno sviluppo demografico dovuto al saldo attivo non solo del movimento naturale ma anche di quello migratorio. La festa del Patrono, Sant'Andrea, si celebra il 30 novembre.

All'assenza di afflussi turistici, vista la mancanza di attrattive di particolare rilievo, fa riscontro un buon numero di presenze di manodopera non locale, grazie al suo apprezzabile sviluppo industriale. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, mancando tra l'altro anche eventi e ricorrenze particolari, legate a tradizioni folcloristiche, che altrove costituiscono occasione di richiamo per parecchi visitatori. È, del resto, la condizione che accomuna tanta parte della provincia italiana, quando le dimensioni e la perifericità degli insediamenti non consentono iniziative che non troverebbero un bacino di utenza adeguato. Malgrado tutto, il comune fa registrare uno sviluppo demografico dovuto al saldo attivo non solo del movimento naturale ma anche di quello migratorio. La festa del Patrono, Sant'Andrea, si celebra il 30 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cazzano Sant'Andrea rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.