Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, avente un’economia di tipo prettamente agricolo. La maggior parte dei cavatoresi, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vive in case sparse; la restante parte della popolazione vive nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 225 a un massimo di 544 metri sul livello del mare. L’abitato sorge sulla sommità di un colle, in bella posizione panoramica.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, avente un’economia di tipo prettamente agricolo. La maggior parte dei cavatoresi, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vive in case sparse; la restante parte della popolazione vive nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 225 a un massimo di 544 metri sul livello del mare. L’abitato sorge sulla sommità di un colle, in bella posizione panoramica.

Storia

Il toponimo appare nei testi sin dal 1039 come CASTELLUM CAVATORIUM, “Cavatorius” e “Cavatoris”. Il loro significato è spiegato dal termine latino CAVARE, coi suoi derivati “Cavator” e “Cavatorius”, dove quest’ultimo indica ‘quantità di vigna zappabile in un giorno’, dato che “cavee” nel Monferrato significa ‘zappare’. Dunque il toponimo potrebbe essere tradotto come ‘castello grande quanto l’estensione di terreno zappabile in un giorno’. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Le prime notizie storiche si trovano in un documento del 961, in riferimento alla sua appartenenza alla mensa regia. Dipendente dapprima dal comitato d’Acqui, passò sotto la giurisdizione dell’episcopato dello stesso comune, come è testimoniato da documenti che registrano la conferma, da parte di Enrico II, alla diocesi acquese nell’anno 1040. A metà del XIV secolo l’imperatore Carlo IV la diede a Giovanni II, marchese del Monferrato. Nel 1700 circa entrò a far parte, come molti altri comuni della zona, dei possedimenti sabaudi, sotto il cui dominio venne concessa in feudo a vari signori dei dintorni, tra cui i Falletti di Barolo, i Billiani di Rocchetta Palafea e i Guerrieri di Mantova. Uno degli emblemi della sua storia è la torre di vedetta che domina tutto il borgo, costruita a guardia delle vie di comunicazione che portano ad Acqui, avente una pianta quadrangolare. Ma degni di nota sono anche le case medievali in pietra, i palazzotti del 1500-1600, la navata superstite di un tempio del XV secolo e la chiesa di San Lorenzo, il cui abside è in stile romanico.

Il toponimo appare nei testi sin dal 1039 come CASTELLUM CAVATORIUM, “Cavatorius” e “Cavatoris”. Il loro significato è spiegato dal termine latino CAVARE, coi suoi derivati “Cavator” e “Cavatorius”, dove quest’ultimo indica ‘quantità di vigna zappabile in un giorno’, dato che “cavee” nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> significa ‘zappare’. Dunque il toponimo potrebbe essere tradotto come ‘castello grande quanto l’estensione di terreno zappabile in un giorno’. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Le prime notizie storiche si trovano in un documento del 961, in riferimento alla sua appartenenza alla mensa regia. Dipendente dapprima dal comitato d’Acqui, passò sotto la giurisdizione dell’episcopato dello stesso comune, come è testimoniato da documenti che registrano la conferma, da parte di Enrico II, alla diocesi acquese nell’anno 1040. A metà del XIV secolo l’imperatore Carlo IV la diede a Giovanni II, marchese del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel 1700 circa entrò a far parte, come molti altri comuni della zona, dei possedimenti sabaudi, sotto il cui dominio venne concessa in feudo a vari signori dei dintorni, tra cui i Falletti di Barolo, i Billiani di Rocchetta Palafea e i Guerrieri di Mantova. Uno degli emblemi della sua storia è la torre di vedetta che domina tutto il borgo, costruita a guardia delle vie di comunicazione che portano ad Acqui, avente una pianta quadrangolare. Ma degni di nota sono anche le case medievali in pietra, i palazzotti del 1500-1600, la navata superstite di un tempio del XV secolo e la chiesa di San Lorenzo, il cui abside è in stile romanico.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione di granturco, frumento, cereali, uva (si produce il rinomato vino Barbera), foraggi, ortaggi e sull’allevamento di avicoli. L’industria è costituita da modeste aziende che operano nei comparti edile e del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul postonon è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla coltivazione di granturco, frumento, cereali, uva (si produce il rinomato vino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>), foraggi, ortaggi e sull’allevamento di avicoli. L’industria è costituita da modeste aziende che operano nei comparti edile e del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul postonon è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Il bel paesaggio che circonda l’abitato e la sua posizione panoramica costituiscono valide attrattive di tipo turistico. È inserita anche nell’itinerario “Percorso delle castagne e dei funghi” (un percorso ideale che porta a degustare le specialità gastronomiche della zona, quali: i frutti di bosco, la cacciagione e la pregiata formaggetta di latte caprino e di pecora). I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra della frittata, ad aprile; la festa del vino nuovo, a fine novembre. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Il bel paesaggio che circonda l’abitato e la sua posizione panoramica costituiscono valide attrattive di tipo turistico. È inserita anche nell’itinerario “Percorso delle castagne e dei funghi” (un percorso ideale che porta a degustare le specialità gastronomiche della zona, quali: i frutti di bosco, la cacciagione e la pregiata formaggetta di latte caprino e di pecora). I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra della frittata, ad aprile; la festa del vino nuovo, a fine novembre. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cavatore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.