Descrizione

Comune di pianura, dalle antiche origini, che, pur conservando le tradizionali attività agricole, ha sviluppato il tessuto industriale, con una buona presenza di mobilifici. La comunità dei castelrozzonesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di una notevole crescita edilizia. Il suo territorio presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche appena accennate e di questa caratteristica orografica risente il capoluogo comunale, il cui andamento plano-altimetrico risulta pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con decreto del 1983, si raffigura un castello argentato merlato alla guelfa e avviluppato da fiamme rosse. Il riferimento è alla distruzione di Castel Rozzone avvenuta nel 1386 per un proditorio attacco portato nottetempo da bande armate. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto qui a fianco.

Comune di pianura, dalle antiche origini, che, pur conservando le tradizionali attività agricole, ha sviluppato il tessuto industriale, con una buona presenza di mobilifici. La comunità dei castelrozzonesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di una notevole crescita edilizia. Il suo territorio presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche appena accennate e di questa caratteristica orografica risente il capoluogo comunale, il cui andamento plano-altimetrico risulta pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con decreto del 1983, si raffigura un castello argentato merlato alla guelfa e avviluppato da fiamme rosse. Il riferimento è alla distruzione di Castel Rozzone avvenuta nel 1386 per un proditorio attacco portato nottetempo da bande armate. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto qui a fianco.

Storia

Non si hanno notizie sui primi insediamenti nella zona, la cui storia è stata notevolmente influenzata dalla vicinanza al grande centro di Treviglio. Non è chiaro se il toponimo vada ricollegato, come vuole la tradizione popolare, ai nomi delle due sole famiglie del luogo scampate alla peste, quali quelle dei Castelli e dei Rozzone, o se vada piuttosto riferito alla costruzione del castello del borgo, nel corso del 1100, da parte dei Rozzone o Rozzoni, signori ghibellini di Treviglio, che furono proprietari del feudo. Le vicende relative all'epoca medioevale vedono anche questo castello, divenuto in seguito possesso dei Visconti, al centro di aspre rivalità tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, al pari delle zone circostanti. Per l'esiguità del suo territorio, in passato non ha potuto far fronte alle mire espansionistiche dei più grandi comuni vicini: così, dopo aver dovuto sopportare, sul finire del XIV secolo, l'assedio posto al suo castello dai cittadini di Brignano, si vide costretta a soggiacere, nello stesso periodo, all'illegittima imposizione da parte dei trevigliesi di contribuire alle necessità del loro comune. Finita sotto l'influenza di questo grosso centro, vi restò per molto tempo, riconquistando la propria indipendenza solo nel 1634. Povera la presenza di monumenti: si segnalano solamente quello eretto in ricordo dei caduti di tutte le guerre e la chiesa parrocchiale consacrata a S. Bernardo Abate, ampiamente restaurata all'inizio del Novecento.

Non si hanno notizie sui primi insediamenti nella zona, la cui storia è stata notevolmente influenzata dalla vicinanza al grande centro di Treviglio. Non è chiaro se il toponimo vada ricollegato, come vuole la tradizione popolare, ai nomi delle due sole famiglie del luogo scampate alla peste, quali quelle dei Castelli e dei Rozzone, o se vada piuttosto riferito alla costruzione del castello del borgo, nel corso del 1100, da parte dei Rozzone o Rozzoni, signori ghibellini di Treviglio, che furono proprietari del feudo. Le vicende relative all'epoca medioevale vedono anche questo castello, divenuto in seguito possesso dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, al centro di aspre rivalità tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, al pari delle zone circostanti. Per l'esiguità del suo territorio, in passato non ha potuto far fronte alle mire espansionistiche dei più grandi comuni vicini: così, dopo aver dovuto sopportare, sul finire del XIV secolo, l'assedio posto al suo castello dai cittadini di Brignano, si vide costretta a soggiacere, nello stesso periodo, all'illegittima imposizione da parte dei trevigliesi di contribuire alle necessità del loro comune. Finita sotto l'influenza di questo grosso centro, vi restò per molto tempo, riconquistando la propria indipendenza solo nel 1634. Povera la presenza di monumenti: si segnalano solamente quello eretto in ricordo dei caduti di tutte le guerre e la chiesa parrocchiale consacrata a S. Bernardo Abate, ampiamente restaurata all'inizio del Novecento.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non si registra la presenza di altri di rilievo. Sul posto manca una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha rinunziato all'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, orti e foraggi; è praticato anche l'allevamento dei bovini e avicoli. L'industria è rappresentata soprattutto dai mobilifici, cui si affiancano fabbriche di prodotti in legno, varie imprese edili, un prosciuttificio e un caseificio. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e non mancano quelli di consulenza informatica, quelli forniti dalla pubblica amministrazione e quelli relativi all'istruzione primaria e secondaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, se si eccettua una casa di riposo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole dell'obbligo ma non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non si registra la presenza di altri di rilievo. Sul posto manca una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha rinunziato all'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, orti e foraggi; è praticato anche l'allevamento dei bovini e avicoli. L'industria è rappresentata soprattutto dai mobilifici, cui si affiancano fabbriche di prodotti in legno, varie imprese edili, un prosciuttificio e un caseificio. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e non mancano quelli di consulenza informatica, quelli forniti dalla pubblica amministrazione e quelli relativi all'istruzione primaria e secondaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, se si eccettua una casa di riposo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole dell'obbligo ma non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri fra le destinazioni turistiche più ricercate, per la mancanza di attrattive di rilievo, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico che permette di richiamare lavoratori dal di fuori. I suoi rapporti con i centri vicini non sono rilevanti, anche perché mancano quegli eventi e quelle ricorrenze che si legano a tradizioni folcloristiche, che altrove costituiscono occasioni di richiamo per parecchi visitatori. La festa del Patrono, S. Bernardo, si celebra il 20 agosto.

Sebbene non figuri fra le destinazioni turistiche più ricercate, per la mancanza di attrattive di rilievo, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico che permette di richiamare lavoratori dal di fuori. I suoi rapporti con i centri vicini non sono rilevanti, anche perché mancano quegli eventi e quelle ricorrenze che si legano a tradizioni folcloristiche, che altrove costituiscono occasioni di richiamo per parecchi visitatori. La festa del Patrono, S. Bernardo, si celebra il 20 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castel Rozzone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.