Descrizione

“Comune sparso” con sede in Beccacivetta. Dalle antiche origini, accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I casteldazzanesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono distribuiti oltre che nel capoluogo comunale nelle località Azzano, Rizza, Scopella, Caporala, Casa San Giuseppe, Di Via Cesari, Prigioni e Scopelletta; numerose sono le case sparse. Il territorio, classificato di pianura, è attraversato da più corsi d'acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che imprimono all'abitato, in forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, spicca una torre rossa, merlata alla ghibellina, accostata, ai lati, da due cortine che si originano dalle acque.

“Comune sparso” con sede in Beccacivetta. Dalle antiche origini, accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I casteldazzanesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono distribuiti oltre che nel capoluogo comunale nelle località Azzano, Rizza, Scopella, Caporala, Casa San Giuseppe, Di Via Cesari, Prigioni e Scopelletta; numerose sono le case sparse. Il territorio, classificato di pianura, è attraversato da più corsi d'acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che imprimono all'abitato, in forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, spicca una torre rossa, merlata alla ghibellina, accostata, ai lati, da due cortine che si originano dalle acque.

Storia

Citata per la prima volta in un documento del 926, ha origini ben più antiche: infatti, prima della colonizzazione dei romani, avvenuta verso il II secolo a.C., fu abitata da popolazioni venete, retiche e galliche. Se la prima parte del toponimo si richiama al sontuoso palazzo costruitovi dai conti Nogarola, che tanta parte hanno avuto nella sua storia, la seconda rimanda alla GENS ATTIA, di origini romane. Dopo le disastrose invasioni barbariche, il territorio fu diviso tra il comune di Verona, la famiglia dei succitati conti e il monastero di San Zeno, cui fu interamente assegnato dall'imperatore Federico I sul finire del 1100. Passata poi ai Della Scala, dalla prima metà del XIV secolo vi acquistarono nuovamente grande rilievo i Nogarola, che ne favorirono lo sviluppo, conservandone il possesso anche sotto il dominio veneziano. Coinvolta nel 1509 nella guerra di Cambrai e funestata in seguito da pestilenze e carestie, verso la fine del Settecento fu invasa da Napoleone, tornando all'Austria nel 1814. Negli anni successivi all'unità d'Italia fu costretta ad affrontare una difficile situazione socio-economica e, superate anche le tristi conseguenze dell'ultimo conflitto mondiale, intraprese ben presto la strada dello sviluppo industriale. Tra i monumenti, oltre al castello, conosciuto anche come villa Violini, spiccano la casa dell'abate Cesari a Beccacivetta e, ad Azzano, la nuovissima parrocchiale, la villa Malaspina e la corte Ca' Tinaldi.

Citata per la prima volta in un documento del 926, ha origini ben più antiche: infatti, prima della colonizzazione dei romani, avvenuta verso il II secolo a.C., fu abitata da popolazioni venete, retiche e galliche. Se la prima parte del toponimo si richiama al sontuoso palazzo costruitovi dai conti Nogarola, che tanta parte hanno avuto nella sua storia, la seconda rimanda alla GENS ATTIA, di origini romane. Dopo le disastrose invasioni barbariche, il territorio fu diviso tra il comune di Verona, la famiglia dei succitati conti e il monastero di San Zeno, cui fu interamente assegnato dall'imperatore Federico I sul finire del 1100. Passata poi ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=DELLASCALA'>Della Scala</a>, dalla prima metà del XIV secolo vi acquistarono nuovamente grande rilievo i Nogarola, che ne favorirono lo sviluppo, conservandone il possesso anche sotto il dominio veneziano. Coinvolta nel 1509 nella guerra di Cambrai e funestata in seguito da pestilenze e carestie, verso la fine del Settecento fu invasa da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a>, tornando all'Austria nel 1814. Negli anni successivi all'unità d'Italia fu costretta ad affrontare una difficile situazione socio-economica e, superate anche le tristi conseguenze dell'ultimo conflitto mondiale, intraprese ben presto la strada dello sviluppo industriale. Tra i monumenti, oltre al castello, conosciuto anche come villa Violini, spiccano la casa dell'abate Cesari a Beccacivetta e, ad Azzano, la nuovissima parrocchiale, la villa Malaspina e la corte Ca' Tinaldi.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Nell'economia locale l'agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, ortaggi, viti e alberi da frutta; è praticato pure l'allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare, automobilistico, calzaturiero, chimico, edile, meccanico, metalmeccanico, tessile, del legno, della stampa e delle attività connesse; a queste si affiancano mobilifici e fabbriche di prodotti petroliferi raffinati, strumenti musicali, motocicli e biciclette e per il taglio, la modellatura e finitura della pietra. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali un asilo nido; è possibile frequentare le scuole dell'obbligo ma mancano altre strutture culturali di rilievo. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Nell'economia locale l'agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, ortaggi, viti e alberi da frutta; è praticato pure l'allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare, automobilistico, calzaturiero, chimico, edile, meccanico, metalmeccanico, tessile, del legno, della stampa e delle attività connesse; a queste si affiancano mobilifici e fabbriche di prodotti petroliferi raffinati, strumenti musicali, motocicli e biciclette e per il taglio, la modellatura e finitura della pietra. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali un asilo nido; è possibile frequentare le scuole dell'obbligo ma mancano altre strutture culturali di rilievo. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Oltre a registrare un significativo movimento turistico, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini sono molto rilevanti, a essi ci si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Manifestazioni ricorrenti che richiamano un discreto flusso di visitatori cono: il trofeo “Città di Castel d'Azzano” (gara provinciale individuale femminile di bocce, 1° livello), che si svolge a febbraio; il trofeo “Veneto pony” (III tappa della coppa Challenge), che si tiene ad aprile o a maggio; l'ottobre teatrale ed il concerto di Natale di musica classica e polifonica. Il Patrono, San Zeno, si festeggia il 12 aprile.

Oltre a registrare un significativo movimento turistico, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini sono molto rilevanti, a essi ci si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Manifestazioni ricorrenti che richiamano un discreto flusso di visitatori cono: il trofeo “Città di Castel d'Azzano” (gara provinciale individuale femminile di bocce, 1° livello), che si svolge a febbraio; il trofeo “Veneto pony” (III tappa della coppa Challenge), che si tiene ad aprile o a maggio; l'ottobre teatrale ed il concerto di Natale di musica classica e polifonica. Il Patrono, San Zeno, si festeggia il 12 aprile.

Località

Azzano, Beccacivetta, Forette-San Martino, Rizza, Scopella

Azzano, Beccacivetta, Forette-San Martino, Rizza, Scopella

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castel d'Azzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.