Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo. I castelnovesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e il nucleo urbano minore di Stevagni. Il territorio, in cui sgorgano, tra l’altro, numerose sorgenti, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono gli 835 metri di quota. L’abitato, raccolto attorno alla chiesa parrocchiale, è interessato da una forte crescita edilizia; situato in posizione panoramica, sulle pendici di un’altura, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione sono raffigurate, in campo azzurro, otto stelle d’oro a cinque raggi; la seconda partizione è dorata; la terza è a sfondo nero.

Piccola comunità di montagna, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo. I castelnovesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e il nucleo urbano minore di Stevagni. Il territorio, in cui sgorgano, tra l’altro, numerose sorgenti, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono gli 835 metri di quota. L’abitato, raccolto attorno alla chiesa parrocchiale, è interessato da una forte crescita edilizia; situato in posizione panoramica, sulle pendici di un’altura, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione sono raffigurate, in campo azzurro, otto stelle d’oro a cinque raggi; la seconda partizione è dorata; la terza è a sfondo nero.

Storia

Il toponimo, attestato come “Castrumnovum” almeno dalla metà del XIV secolo, allude alla presenza sul posto di un antico castello, da identificare probabilmente con quello munito di due torri, distrutto verso la fine del Settecento; è composto dal latino CASTELLUM, diminutivo di CASTRUM, e dall’aggettivo ugualmente latino NOVUS, ‘nuovo’. La specificazione si riferisce al vicino centro. In passato fece vita comune con Montezemolo e Priero, con cui formò un’unica amministrazione comunale dalla fine degli anni Venti al 1947. Possedimento del comitato di Bredulo, nel XII secolo passò nel marchesato cebano. Ceduta, sul finire del Duecento, da Giorgio il Nano al comune di Asti, nella seconda metà del XIV secolo fu venduta al duca Galeazzo Visconti. In seguito pervenne a Gio Francesco di Ceva, al quale fu confiscata da Ludovico d’Orleans. Questi la donò a Ettore Ainardi, suo luogotenente, che la cedette a Francesco della Rovere, duca di Sora, all’inizio del Cinquecento. Infeudata, tra gli altri, a Gio Vincenzo di Ceva, ai Germonio di Incisa e ai Bonelli di Alba, nella prima metà del XVII secolo fu annessa allo stato sabaudo, a seguito del trattato di Cherasco. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: una maestosa torre, resto del castello costruito nell’XI secolo; l’ottocentesca chiesa parrocchiale di San Maurizio; la cappella cimiteriale, dedicata anch’essa a San Maurizio; quella di San Giuseppe, a Stevagni.

Il toponimo, attestato come “Castrumnovum” almeno dalla metà del XIV secolo, allude alla presenza sul posto di un antico castello, da identificare probabilmente con quello munito di due torri, distrutto verso la fine del Settecento; è composto dal latino CASTELLUM, diminutivo di CASTRUM, e dall’aggettivo ugualmente latino NOVUS, ‘nuovo’. La specificazione si riferisce al vicino centro. In passato fece vita comune con Montezemolo e Priero, con cui formò un’unica amministrazione comunale dalla fine degli anni Venti al 1947. Possedimento del comitato di Bredulo, nel XII secolo passò nel marchesato cebano. Ceduta, sul finire del Duecento, da Giorgio il Nano al comune di Asti, nella seconda metà del XIV secolo fu venduta al duca Galeazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. In seguito pervenne a Gio Francesco di Ceva, al quale fu confiscata da Ludovico d’Orleans. Questi la donò a Ettore Ainardi, suo luogotenente, che la cedette a Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DELLAROVERE'>della Rovere</a>, duca di Sora, all’inizio del Cinquecento. Infeudata, tra gli altri, a Gio Vincenzo di Ceva, ai Germonio di Incisa e ai Bonelli di Alba, nella prima metà del XVII secolo fu annessa allo stato sabaudo, a seguito del trattato di Cherasco. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: una maestosa torre, resto del castello costruito nell’XI secolo; l’ottocentesca chiesa parrocchiale di San Maurizio; la cappella cimiteriale, dedicata anch’essa a San Maurizio; quella di San Giuseppe, a Stevagni.

Economia

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta, è integrata dalla raccolta di funghi e dall’allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi altrove anche per servizi sanitari di base. Per lo sport e il tempo libero vi è un campo da tennis.

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta, è integrata dalla raccolta di funghi e dall’allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi altrove anche per servizi sanitari di base. Per lo sport e il tempo libero vi è un campo da tennis.

Relazioni

L’aria salubre, il clima ventilato, la buona cucina e le bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di numerosi boschi, ne fanno un luogo ideale in cui trascorrere piacevoli soggiorni. Tra gli appuntamenti periodici vanno citati: il pellegrinaggio al santuario Madonna del Deserto, sito nel comune di Millesimo (SV), il 25 maggio; i tornei di calcio e tennis, a luglio-agosto; la festa dell’Assunzione, con processione vesperiana con la pregiata statua della Vergine, il 15 agosto; la passeggiata gastronomica “Vaimangiaevai”, il 17 agosto; la sagra della castagna, la terza domenica di ottobre. Il Patrono, San Maurizio, si festeggia il 15 gennaio.

L’aria salubre, il clima ventilato, la buona cucina e le bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di numerosi boschi, ne fanno un luogo ideale in cui trascorrere piacevoli soggiorni. Tra gli appuntamenti periodici vanno citati: il pellegrinaggio al santuario Madonna del Deserto, sito nel comune di Millesimo (SV), il 25 maggio; i tornei di calcio e tennis, a luglio-agosto; la festa dell’Assunzione, con processione vesperiana con la pregiata statua della Vergine, il 15 agosto; la passeggiata gastronomica “Vaimangiaevai”, il 17 agosto; la sagra della castagna, la terza domenica di ottobre. Il Patrono, San Maurizio, si festeggia il 15 gennaio.

Località

Stevagni

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Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelnuovo di Ceva rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.