Descrizione

Comune di pianura, sicuramente esistente in epoca medievale, caratterizzato da una struttura economica in cui lo sviluppo delle attività industriali non ha stravolto l'originaria vocazione rurale. I castelnovesi presentano un indice di vecchiaia superiore alla media ed abitano, oltre al capoluogo comunale, le località Sant'Antonio e La Costa. Il territorio comunale ha un profilo geometrico decisamente regolare, con variazioni altimetriche impercettibili, e si incunea in una profonda ansa del fiume Po. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, sicuramente esistente in epoca medievale, caratterizzato da una struttura economica in cui lo sviluppo delle attività industriali non ha stravolto l'originaria vocazione rurale. I castelnovesi presentano un indice di vecchiaia superiore alla media ed abitano, oltre al capoluogo comunale, le località Sant'Antonio e La Costa. Il territorio comunale ha un profilo geometrico decisamente regolare, con variazioni altimetriche impercettibili, e si incunea in una profonda ansa del fiume Po. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il toponimo richiama la posizione geografica del l'abitato. Antico porto fluviale, fu oggetto di interesse per i galli, che ne apprezzarono la posizione strategica. Sarebbe stata fortificata dai romani dopo la nascita di Piacenza e di Cremona. I primi documenti utili a ricostruirne le vicende storiche risalgono al IX secolo: apparteneva allora all'abbazia piacentina di S. Sisto; alla fine dello stesso secolo fu acquisita da Cremona che ne ampliò le strutture difensive. Da allora fu al centro di aspre contese tra Cremona, Piacenza, l'abate di S. Sisto e la curia di Lodi, che portarono in più occasioni alla distruzione del castello. Appartenne nel Trecento ai Visconti, che dovettero guardarsi, tra gli altri, dagli attacchi di Cabrino Fondulo, celebre capitano di ventura cremonese. Entrata nell'orbita d'influenza degli Sforza, fu infeudata ai Fiesco, alla famiglia pavese degli Eustacchi, per giungere alla fine del Quattrocento agli Stanga, che ne mantennero il possesso fino all'eversione dei feudi. Proprio agli Stanga si deve la trasformazione parziale della struttura dell'antico castello nel palazzo signorile, di epoca settecentesca, che oggi porta il loro nome. All'architettura sacra appartengono la parrocchiale di Santa Maria Nascente, che nel suo aspetto attuale risale alla seconda metà del Settecento ma fu consacrata nel XV secolo, la cappella degli Stanga, attigua alla chiesa, la chiesa seicentesca di Santo Stefano e l'oratorio di Sant'Antonio Abate, dello stesso periodo, nella località che appunto dal Santo ha preso il nome. LODI  

Il toponimo richiama la posizione geografica del l'abitato. Antico porto fluviale, fu oggetto di interesse per i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a>, che ne apprezzarono la posizione strategica. Sarebbe stata fortificata dai romani dopo la nascita di Piacenza e di Cremona. I primi documenti utili a ricostruirne le vicende storiche risalgono al IX secolo: apparteneva allora all'abbazia piacentina di S. Sisto; alla fine dello stesso secolo fu acquisita da Cremona che ne ampliò le strutture difensive. Da allora fu al centro di aspre contese tra Cremona, Piacenza, l'abate di S. Sisto e la curia di Lodi, che portarono in più occasioni alla distruzione del castello. Appartenne nel Trecento ai Visconti, che dovettero guardarsi, tra gli altri, dagli attacchi di Cabrino Fondulo, celebre capitano di ventura cremonese. Entrata nell'orbita d'influenza degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, fu infeudata ai Fiesco, alla famiglia pavese degli Eustacchi, per giungere alla fine del Quattrocento agli Stanga, che ne mantennero il possesso fino all'eversione dei feudi. Proprio agli Stanga si deve la trasformazione parziale della struttura dell'antico castello nel palazzo signorile, di epoca settecentesca, che oggi porta il loro nome. All'architettura sacra appartengono la parrocchiale di Santa Maria Nascente, che nel suo aspetto attuale risale alla seconda metà del Settecento ma fu consacrata nel XV secolo, la cappella degli Stanga, attigua alla chiesa, la chiesa seicentesca di Santo Stefano e l'oratorio di Sant'Antonio Abate, dello stesso periodo, nella località che appunto dal Santo ha preso il nome. LODI  

Economia

Oltre ai consueti uffici municipali e postali, il comune ospita una stazione dei carabinieri. Nel sistema produttivo locale l'agricoltura occupa ancora un ruolo assai rilevante: si coltivano cereali, foraggi, ortaggi e vite; molto praticata anche la zootecnia, che conta su allevamenti bovini e suini. Le attività del settore secondario interessano i comparti metallurgico, edile, cartario e delle materie plastiche ma non riescono ad assorbire tutta la manodopera locale. Il terziario si fonda sulla rete distributiva di normali dimensioni e sulle attività di servizio, tra le quali figurano il credito e l'intermediazione monetaria e finanziaria, ma non le assicurazioni, la consulenza tecnica informatica e la radio e telediffusione. Privo di servizi pubblici particolarmente significativi, il comune non mette a disposizione della cittadinanza strutture sociali di rilievo, quali asili nido e case di riposo. Nelle scuole locali si possono frequentare tutte le classi dell'obbligo e per l'approfondimento delle proprie conoscenze i castelnovesi possono usufruire del servizio di biblioteca, mentre non si rileva la presenza di altre strutture culturali, quali musei, pinacoteche o gallerie. Scarse le strutture ricettive, che si limitano a qualche esercizio di ristorazione ma non garantiscono il soggiorno. Le strutture sanitarie offrono il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre ai consueti uffici municipali e postali, il comune ospita una stazione dei carabinieri. Nel sistema produttivo locale l'agricoltura occupa ancora un ruolo assai rilevante: si coltivano cereali, foraggi, ortaggi e vite; molto praticata anche la zootecnia, che conta su allevamenti bovini e suini. Le attività del settore secondario interessano i comparti metallurgico, edile, cartario e delle materie plastiche ma non riescono ad assorbire tutta la manodopera locale. Il terziario si fonda sulla rete distributiva di normali dimensioni e sulle attività di servizio, tra le quali figurano il credito e l'intermediazione monetaria e finanziaria, ma non le assicurazioni, la consulenza tecnica informatica e la radio e telediffusione. Privo di servizi pubblici particolarmente significativi, il comune non mette a disposizione della cittadinanza strutture sociali di rilievo, quali asili nido e case di riposo. Nelle scuole locali si possono frequentare tutte le classi dell'obbligo e per l'approfondimento delle proprie conoscenze i castelnovesi possono usufruire del servizio di biblioteca, mentre non si rileva la presenza di altre strutture culturali, quali musei, pinacoteche o gallerie. Scarse le strutture ricettive, che si limitano a qualche esercizio di ristorazione ma non garantiscono il soggiorno. Le strutture sanitarie offrono il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Se adeguatamente valorizzate, le attrattive del Parco dell'Adda sud potrebbero costituire motivo di interesse per gli appassionati della natura e del turismo rispettoso dell'ambiente; le relazioni esterne del comune restano tuttavia basate sui rapporti di ordine socio-economico che lo legano ai centri meglio dotati del circondario. Verso questi la popolazione si sposta per godere dell'assistenza sanitaria, per lavorare, per proseguire gli studi oltre la scuola dell'obbligo o per fare acquisti beneficiando di una più ampia scelta tra offerte commerciali competitive. Tra gli appuntamenti del folclore e della tradizione capaci di attirare l'attenzione degli appassionati, va segnalata la "Festa del grano", che si tiene nel mese di luglio con una fiera di merci varie. La festa patronale si celebra la prima domenica di settembre, in occasione della ricorrenza della Natività di Maria Vergine.

Se adeguatamente valorizzate, le attrattive del Parco dell'Adda sud potrebbero costituire motivo di interesse per gli appassionati della natura e del turismo rispettoso dell'ambiente; le relazioni esterne del comune restano tuttavia basate sui rapporti di ordine socio-economico che lo legano ai centri meglio dotati del circondario. Verso questi la popolazione si sposta per godere dell'assistenza sanitaria, per lavorare, per proseguire gli studi oltre la scuola dell'obbligo o per fare acquisti beneficiando di una più ampia scelta tra offerte commerciali competitive. Tra gli appuntamenti del folclore e della tradizione capaci di attirare l'attenzione degli appassionati, va segnalata la "Festa del grano", che si tiene nel mese di luglio con una fiera di merci varie. La festa patronale si celebra la prima domenica di settembre, in occasione della ricorrenza della Natività di Maria Vergine.

Località

La Costa, Sant'Antonio

La Costa, Sant'Antonio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelnuovo Bocca d'Adda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.