Descrizione

Centro collinare, di origine medioevale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I castellesi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, lambito dal corso del fiume, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che interessano in misura più contenuta l'abitato, che mostra segni evidenti di forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo si raffigura un leone dorato sormontato da una corona comitale dello stesso colore e accostato da tre gigli, anch'essi d'oro, posti due in campo e uno in punta; sullo sfondo rosso del secondo campo è rappresentato un castello argenteo merlato alla ghibellina, sormontato da una corona d'argento e accostato, in punta, da un giglio bianco posto in sbarra.

Centro collinare, di origine medioevale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I castellesi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, lambito dal corso del fiume, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che interessano in misura più contenuta l'abitato, che mostra segni evidenti di forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo si raffigura un leone dorato sormontato da una corona comitale dello stesso colore e accostato da tre gigli, anch'essi d'oro, posti due in campo e uno in punta; sullo sfondo rosso del secondo campo è rappresentato un castello argenteo merlato alla ghibellina, sormontato da una corona d'argento e accostato, in punta, da un giglio bianco posto in sbarra.

Storia

Le sue origini risalgono presumibilmente all'alto Medioevo o all'epoca romana: una strada romana passava infatti nella zona. I rinvenimenti archeologici -tra cui una struttura di epoca carolingia, periodo al quale rimandano le prime fonti documentali- testimoniano la presenza di insediamenti longobardi e franchi. Il toponimo -originariamente Calepio- è riconducibile a un gentilizio romano, CALEPIUS o CALLEPIUS. Nel 1928, in seguito alla fusione con il vicino comune di Tagliuno, la denominazione originaria mutò in quella di Castel de' Conti, in omaggio alla nobile famiglia dei Conti di Calepio, che per secoli ne resse le sorti. Tuttavia il nuovo nome non entrò mai nell'uso comune, così da determinare un ulteriore cambiamento con l'aggiunta del riferimento ai castelli di cui sono dotate le diverse località componenti l'attuale comune: opere di fortificazione che testimoniano una storia ricca di conflitti. È menzionata come Castro Calepio in un documento del 748. Nel basso Medioevo le vicende del feudo, conteso tra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia, furono comuni a quelle dei centri vicini. Il patrimonio storico-architettonico, oltre ai resti delle fortificazioni medievali, comprende: a Calepio, il palazzetto carolingio, la cappella dedicata a San Celestino, annessa al castello, la quattrocentesca parrocchiale di San Lorenzo, la chiesa di Santa Maria ad Brusetum e la chiesetta delle Anime Purganti; a Tagliuno, la parrocchiale dedicata a San Pietro Apostolo e le chiesette del San Salvatore e degli Alpini; a Cividino, l'antica chiesa di San Giovanni Battista, il santuario della Madonna di Cividino, il convento francescano e la parrocchiale dedicata a Santa Maria Addolorata.

Le sue origini risalgono presumibilmente all'alto Medioevo o all'epoca romana: una strada romana passava infatti nella zona. I rinvenimenti archeologici -tra cui una struttura di epoca carolingia, periodo al quale rimandano le prime fonti documentali- testimoniano la presenza di insediamenti longobardi e franchi. Il toponimo -originariamente Calepio- è riconducibile a un gentilizio romano, CALEPIUS o CALLEPIUS. Nel 1928, in seguito alla fusione con il vicino comune di Tagliuno, la denominazione originaria mutò in quella di Castel de' Conti, in omaggio alla nobile famiglia dei Conti di Calepio, che per secoli ne resse le sorti. Tuttavia il nuovo nome non entrò mai nell'uso comune, così da determinare un ulteriore cambiamento con l'aggiunta del riferimento ai castelli di cui sono dotate le diverse località componenti l'attuale comune: opere di fortificazione che testimoniano una storia ricca di conflitti. È menzionata come Castro Calepio in un documento del 748. Nel basso Medioevo le vicende del feudo, conteso tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e la repubblica di Venezia, furono comuni a quelle dei centri vicini. Il patrimonio storico-architettonico, oltre ai resti delle fortificazioni medievali, comprende: a Calepio, il palazzetto carolingio, la cappella dedicata a San Celestino, annessa al castello, la quattrocentesca parrocchiale di San Lorenzo, la chiesa di Santa Maria ad Brusetum e la chiesetta delle Anime Purganti; a Tagliuno, la parrocchiale dedicata a San Pietro Apostolo e le chiesette del San Salvatore e degli Alpini; a Cividino, l'antica chiesa di San Giovanni Battista, il santuario della Madonna di Cividino, il convento francescano e la parrocchiale dedicata a Santa Maria Addolorata.

Economia

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, foraggi, vite e frutteti; sviluppato è l'allevamento avicolo, affiancato da quello bovino, suino e caprino. L'industria registra un notevole sviluppo, che interessa prevalentemente i comparti tessile, metalmeccanico, conciario, della plastica, edile, della produzione di giocattoli e della fabbricazione di articoli sportivi; va segnalata inoltre la presenza di aziende vitivinicole, di industrie specializzate nella produzione di bottoni e di falegnamerie. La consistenza dell'apparato produttivo si riflette nella presenza del servizio bancario, cui si aggiungono, nel quadro del terziario, attività di consulenza informatica e una rete distributiva adeguata alle esigenze della comunità. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle scuole materna, elementare e media e quelle sociali comprendono la casa di riposo; non manca una biblioteca per l'approfondimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo limitano servizio farmaceutico.

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, foraggi, vite e frutteti; sviluppato è l'allevamento avicolo, affiancato da quello bovino, suino e caprino. L'industria registra un notevole sviluppo, che interessa prevalentemente i comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico, conciario, della plastica, edile, della produzione di giocattoli e della fabbricazione di articoli sportivi; va segnalata inoltre la presenza di aziende vitivinicole, di industrie specializzate nella produzione di bottoni e di falegnamerie. La consistenza dell'apparato produttivo si riflette nella presenza del servizio bancario, cui si aggiungono, nel quadro del terziario, attività di consulenza informatica e una rete distributiva adeguata alle esigenze della comunità. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle scuole materna, elementare e media e quelle sociali comprendono la casa di riposo; non manca una biblioteca per l'approfondimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo limitano servizio farmaceutico.

Relazioni

La qualità dei prodotti agricoli e la cornice paesaggistica di sfondo rendono obbligato il suo inserimento negli itinerari dell'agriturismo, per il quale è abbastanza frequentata. Ai visitatori è offerta inoltre la possibilità di visitare il Parco dell'Oglio Nord. é molto frequentata per lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali. Particolarmente intensi sono i rapporti con i comuni vicini, causati anzitutto dalle attività commerciali. Un ulteriore motivo di richiamo è esercitato dalle feste religiose che si svolgono presso i vari santuari sparsi sul territorio. La festa della Patrona, Madonna delle Vigne, si celebra il lunedì dell'Angelo.

La qualità dei prodotti agricoli e la cornice paesaggistica di sfondo rendono obbligato il suo inserimento negli itinerari dell'agriturismo, per il quale è abbastanza frequentata. Ai visitatori è offerta inoltre la possibilità di visitare il Parco dell'Oglio Nord. é molto frequentata per lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali. Particolarmente intensi sono i rapporti con i comuni vicini, causati anzitutto dalle attività commerciali. Un ulteriore motivo di richiamo è esercitato dalle feste religiose che si svolgono presso i vari santuari sparsi sul territorio. La festa della Patrona, Madonna delle Vigne, si celebra il lunedì dell'Angelo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelli Calepio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.