Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Perno Inferiore. Di origine antica, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto vitivinicola), affiancate da una modesta attività industriale. È famosa per i tartufi bianchi. La maggior parte dei castellettesi, che hanno un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive in località Guazzalo; il resto della popolazione si distribuisce tra il capoluogo comunale, vari nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 428 metri di quota. L'abitato, interessato da espansione edilizia, è posto sul crinale di uno sperone coltivato a vigneto che funge da spartiacque tra i bacini imbriferi della Stura e del Tanaro. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre alabarde d'oro i cui manici, rossi, sostengono tre merli neri dal becco dorato; sullo sfondo argentato del capo spicca un'aquila nera. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Perno Inferiore. Di origine antica, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto vitivinicola), affiancate da una modesta attività industriale. È famosa per i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFI'>tartufi</a> bianchi. La maggior parte dei castellettesi, che hanno un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive in località Guazzalo; il resto della popolazione si distribuisce tra il capoluogo comunale, vari nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 428 metri di quota. L'abitato, interessato da espansione edilizia, è posto sul crinale di uno sperone coltivato a vigneto che funge da spartiacque tra i bacini imbriferi della Stura e del Tanaro. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre alabarde d'oro i cui manici, rossi, sostengono tre merli neri dal becco dorato; sullo sfondo argentato del capo spicca un'aquila nera. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal X secolo, attraverso le forme di CASTELLETUS e CASTELLETTUS. È evidentemente diminutivo, ottenuto mediante il suffisso di -ETTO, di CASTELLUM, a sua volta diminutivo di CASTRUM, ‘luogo fortificato'. La seconda parte della denominazione moderna risale al nome dei signori che ebbero in feudo il borgo, ricordati come MERULARUM, ‘dei merli'. Le sue origini risalgono all'età antica. Risulta infatti citata, per la prima volta, in un documento di Federico Barbarossa e, più tardi, in altri diplomi di Carlo IV e Massimino I, attraverso i quali veniva confermata come possedimento dei marchesi del Monferrato. Questi signori la concessero in feudo a numerose famiglie della zona, tra cui quella dei Carelli di Ottiglio, dei Gaspardoni di Casale, dei Chiesa-Morra e dei Vela di Moncalvo. Nel XVIII secolo venne inglobata nei domini dei Savoia, seguendo così le stesse sorti di molti altri paesi vicini. Tra le poche vestigia del suo passato figurano l'antico castello della famiglia dei Bertarelli, ampiamente restaurato in tempi moderni, e la parrocchiale di Sant'Eusebio, anch'essa restaurata di recente.

Il toponimo è attestato, a partire dal X secolo, attraverso le forme di CASTELLETUS e CASTELLETTUS. È evidentemente diminutivo, ottenuto mediante il suffisso di -ETTO, di CASTELLUM, a sua volta diminutivo di CASTRUM, ‘luogo fortificato'. La seconda parte della denominazione moderna risale al nome dei signori che ebbero in feudo il borgo, ricordati come MERULARUM, ‘dei merli'. Le sue origini risalgono all'età antica. Risulta infatti citata, per la prima volta, in un documento di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> e, più tardi, in altri diplomi di Carlo IV e Massimino I, attraverso i quali veniva confermata come possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>. Questi signori la concessero in feudo a numerose famiglie della zona, tra cui quella dei Carelli di Ottiglio, dei Gaspardoni di Casale, dei Chiesa-Morra e dei Vela di Moncalvo. Nel XVIII secolo venne inglobata nei domini dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, seguendo così le stesse sorti di molti altri paesi vicini. Tra le poche vestigia del suo passato figurano l'antico castello della famiglia dei Bertarelli, ampiamente restaurato in tempi moderni, e la parrocchiale di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SANTEUSEBIO'>Sant'Eusebio</a>, anch'essa restaurata di recente.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, frutta e uva, dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc Grignolino e Barbera, foraggi e con l'allevamento di bovini e avicoli. Il settore economico secondario, di modesta entità, è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, meccanico, della produzione di articoli in gomma e plastica, della lavorazione del vetro, della gioielleria e oreficeria. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi, che comprendono quello di consulenza informatica. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce solo l'istruzione elementare; è presente la biblioteca civica per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio di base. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un centro equestre.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, frutta e uva, dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc Grignolino e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>, foraggi e con l'allevamento di bovini e avicoli. Il settore economico secondario, di modesta entità, è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, della produzione di articoli in gomma e plastica, della lavorazione del vetro, della gioielleria e oreficeria. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi, che comprendono quello di consulenza informatica. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce solo l'istruzione elementare; è presente la biblioteca civica per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio di base. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un centro equestre.

Relazioni

Le sue bellezze paesaggistiche e le sue bontà gastronomiche costituiscono una ragione sufficiente per attirare sul posto un discreto afflusso di turisti, soprattutto di tipo escursionistico. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni e gli eventi ricorrenti si segnalano: la festa dei Merli e Straficca, caratterizzata da incontri culinari e da una gara podistica, a giugno; il torneo di calcetto a quattro squadre, a settembre. La festa patronale, in onore di Sant'Eusebio, si celebra il 2 agosto.

Le sue bellezze paesaggistiche e le sue bontà gastronomiche costituiscono una ragione sufficiente per attirare sul posto un discreto afflusso di turisti, soprattutto di tipo escursionistico. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni e gli eventi ricorrenti si segnalano: la festa dei Merli e Straficca, caratterizzata da incontri culinari e da una gara podistica, a giugno; il torneo di calcetto a quattro squadre, a settembre. La festa patronale, in onore di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SANTEUSEBIO'>Sant'Eusebio</a>, si celebra il 2 agosto.

Località

Cascine Bertana, Cascine Valle, Cosso, Godio, Guazzolo, Perno Inferiore, Perno Superiore, San Giuseppe, Sogliano, Stazione, Terfangato, Terfengo

Cascine Bertana, Cascine Valle, Cosso, Godio, Guazzolo, Perno Inferiore, Perno Superiore, San Giuseppe, Sogliano, Stazione, Terfangato, Terfengo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelletto Merli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.