Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, avente un'economia basata sull'agricoltura, sulla produzione vinicola, sul turismo termale e su un modesto settore industriale. La maggior parte dei castellettesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; la restante parte si divide tra le località Campo della Lepre e Crebini, in vari aggregati urbani minori, nonché in numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni geometriche accentuate. L'abitato, con un impianto tipicamente medievale, sorge nella regione collinare dell'Appennino Ligure digradante verso la pianura di Novi Ligure. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo campo si raffigura una fontana d'oro formata da due bacini rotondi –dal bacino superiore zampilla acqua d'argento ricadente in quello inferiore, più grande, e da questo a terra– e fondata su una verde pianura; nella seconda sezione, argentea, campeggia una croce rossa; lo sfondo dorato della terza partizione, infine, è attraversato da una banda costituita da tre file di scacchi argentati e neri.

Comune collinare, di origine medievale, avente un'economia basata sull'agricoltura, sulla produzione vinicola, sul turismo termale e su un modesto settore industriale. La maggior parte dei castellettesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; la restante parte si divide tra le località Campo della Lepre e Crebini, in vari aggregati urbani minori, nonché in numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni geometriche accentuate. L'abitato, con un impianto tipicamente medievale, sorge nella regione collinare dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=APPENNINOLIGURE'>Appennino Ligure</a> digradante verso la pianura di Novi Ligure. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo campo si raffigura una fontana d'oro formata da due bacini rotondi –dal bacino superiore zampilla acqua d'argento ricadente in quello inferiore, più grande, e da questo a terra– e fondata su una verde pianura; nella seconda sezione, argentea, campeggia una croce rossa; lo sfondo dorato della terza partizione, infine, è attraversato da una banda costituita da tre file di scacchi argentati e neri.

Storia

Il toponimo è diminutivo, ottenuto mediante il suffisso -ETTO, del termine tardo latino CASTELLUM, a sua volta diminutivo di CASTRUM, ‘luogo fortificato'. La prima attestazione risale al 1142 con la forma di CASTELLETTUS; mentre del 1200 è quella di CASTELLETTUS DE VALLE URBE, in cui si riscontra la presenza dello stesso determinante utilizzato nella forma ufficiale italiana. Sorta in epoca medievale, precisamente nel XII secolo, appartenne ai marchesi del Monferrato finché i suoi stessi abitanti decisero di voler passare sotto la giurisdizione del comune di Alessandria. Nel 1204 tornò ad essere di proprietà dei Monferrato. Il secolo successivo fu testimone del suo passaggio a Opizzino Spinola per investitura di Enrico VII; nel 1481 fu invece acquistata dagli Adorno di Genova, sotto il cui dominio rimase anche quando passò sotto la giurisdizione del duca di Mantova, nel 1556. Durante la guerra di successione spagnola subì ripetute invasioni. Nel 1708 divenne, come molti altri paesi della zona, dominio sabaudo. Tra le numerose vestigia del suo passato figurano: il massiccio e quadrato castello, sovrastante l'abitato, costruito prima del Mille da Aleramo e ristrutturato nel XIII secolo; la chiesa di Sant'Innocenzo, del XII secolo, avente una bella facciata in pietra e conservante, al suo interno, affreschi del XV secolo; la parrocchiale di San Lorenzo, in cui sono conservati i corpi dei santi Faustino e Teodoro; la chiesa di Sant'Antonio, al cui interno si possono ammirare preziose statue e un oratorio sotterraneo in cui si venera il corpo di Sant'Innocenzo; la cappella del colle Albarola.

Il toponimo è diminutivo, ottenuto mediante il suffisso -ETTO, del termine tardo latino CASTELLUM, a sua volta diminutivo di CASTRUM, ‘luogo fortificato'. La prima attestazione risale al 1142 con la forma di CASTELLETTUS; mentre del 1200 è quella di CASTELLETTUS DE VALLE URBE, in cui si riscontra la presenza dello stesso determinante utilizzato nella forma ufficiale italiana. Sorta in epoca medievale, precisamente nel XII secolo, appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a> finché i suoi stessi abitanti decisero di voler passare sotto la giurisdizione del comune di Alessandria. Nel 1204 tornò ad essere di proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Il secolo successivo fu testimone del suo passaggio a Opizzino Spinola per investitura di Enrico VII; nel 1481 fu invece acquistata dagli Adorno di Genova, sotto il cui dominio rimase anche quando passò sotto la giurisdizione del duca di Mantova, nel 1556. Durante la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUERRADISUCCESSIONESPAGNOLA'>guerra di successione spagnola</a> subì ripetute invasioni. Nel 1708 divenne, come molti altri paesi della zona, dominio sabaudo. Tra le numerose vestigia del suo passato figurano: il massiccio e quadrato castello, sovrastante l'abitato, costruito prima del Mille da Aleramo e ristrutturato nel XIII secolo; la chiesa di Sant'Innocenzo, del XII secolo, avente una bella facciata in pietra e conservante, al suo interno, affreschi del XV secolo; la parrocchiale di San Lorenzo, in cui sono conservati i corpi dei santi Faustino e Teodoro; la chiesa di Sant'Antonio, al cui interno si possono ammirare preziose statue e un oratorio sotterraneo in cui si venera il corpo di Sant'Innocenzo; la cappella del colle Albarola.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di frumento, ortaggi, cereali, frutta e uva (da cui si ricavano i pregiati Dolcetto di Ovada e Barbera del Monferrato). L'industria, discretamente sviluppata, è costituita da imprese che operano nei settori dei prodotti alimentari, delle bevande, della lavorazione del legno, delle confezioni, nonché in quelli edile, meccanico e metallurgico. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare la scuola dell'obbligo. È presente una biblioteca civica per l'arricchimento culturale. L'apparato ricettivo offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di frumento, ortaggi, cereali, frutta e uva (da cui si ricavano i pregiati Dolcetto di Ovada e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>). L'industria, discretamente sviluppata, è costituita da imprese che operano nei settori dei prodotti alimentari, delle bevande, della lavorazione del legno, delle confezioni, nonché in quelli edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a> e metallurgico. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare la scuola dell'obbligo. È presente una biblioteca civica per l'arricchimento culturale. L'apparato ricettivo offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sin dal secolo scorso è meta di villeggiatura grazie alla salubrità del clima, alla posizione nel verde e alle sorgenti di acqua minerale con proprietà curative e da tavola di cui è dotata. Fa parte del cosiddetto “Percorso delle ville”, caratterizzato da antiche tenute agricole, oggi specializzate nella produzione vinicola, presso cui si possono degustare le specialità enogastronomiche della zona. A marzo si svolge la “Rassegna dei vini dell'Alto Monferrato”, mostra mercato dell'enologia; ad agosto la sagra campagnola. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Sin dal secolo scorso è meta di villeggiatura grazie alla salubrità del clima, alla posizione nel verde e alle sorgenti di acqua minerale con proprietà curative e da tavola di cui è dotata. Fa parte del cosiddetto “Percorso delle ville”, caratterizzato da antiche tenute agricole, oggi specializzate nella produzione vinicola, presso cui si possono degustare le specialità enogastronomiche della zona. A marzo si svolge la “Rassegna dei vini dell'Alto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>”, mostra mercato dell'enologia; ad agosto la sagra campagnola. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Bozzolina, Campo della Lepre, Crebini, Gallaretta, Passaronda, Ravino, Villaggio dell'Olmo

Bozzolina, Campo della Lepre, Crebini, Gallaretta, Passaronda, Ravino, Villaggio dell'Olmo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelletto d'Orba rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.