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Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine antica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I castelleresi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra pochi nuclei urbani minori e molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con variazioni altimetriche appena accennate, che partono da un minimo di 155 e arrivano a un massimo di 247 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è allungato su uno sperone collinare. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo argenteo del primo campo spicca un decusse rosso, attraversato da una lista azzurra, bifida e svolazzante, recante il motto in lettere maiuscole d’oro: EN ESPERANCE; nella seconda sezione, smaltata d’azzurro, campeggia un castello turrito, rosso, merlato alla guelfa e fondato su una verde pianura.

Storia

Il toponimo sembra derivare dalla parola latina CASTELLARIUS, diminutivo di CASTELLUM. Infatti il borgo sorge sopra una collina, sulla cui sommità si erge il castello cittadino, eretto durante il periodo delle guerre tra guelfi e ghibellini. Proprio durante gli scontri tra gli uni e gli altri la struttura subì numerosi danni, fino al punto che la famiglia dei Solaro lo ha raso al suolo quasi completamente. Durante la seconda metà del Quattrocento il castello fu completamente ricostruito per opera della famiglia dei Pulsavini. Inoltre, numerosi rifacimenti avvenuti durante il periodo barocco contribuirono a distorcere completamente quella che era l’antica architettura. Di invariato resta solo la pianta del castello, che ancora oggi è a ferro di cavallo. Tra gli edifici di particolare valore storico-architettonico si segnalano le due chiese più importanti: quella di San Pietro del Bosco e quella di San Pietro in Vincoli.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta e si pratica l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Molto diffusa è la coltura di alberi di nocciole. Il tessuto industriale è costituito da piccolissime imprese che operano nei comparti metallurgico, della lavorazione del legno ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano, inoltre, scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia, infine, costringe i castelleresi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Sebbene la mancanza di infrastrutture renda alquanto scomoda sia la visita che il soggiorno per quanti vi si rechino, ha comunque intrapreso quell’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, offrendo loro diverse occasioni di svago: la festa degli anziani, durante i festeggiamenti di carnevale; la festa della donna, l’otto marzo, nella speciale e sentita manifestazione locale; la festa della Madonna della Neve al Bricco Trombetta, la prima domenica di agosto; la sagra della nocciola, la prima e la seconda domenica di ottobre, con specialità enogastronomiche e un interessante convegno sulle caratteristiche del prodotto tipico della produzione castellerese. Molto attiva è la Pro Loco, nata nel 1982: in quest’occasione sono state ideate le due maschere “Freisetta” e “Nisulin”, freisa e nocciola, simbolo dei prodotti tipici dell’agricoltura locale. Prettamente tradizionale è, poi, la rappresentazione comica detta “Barberia”, il barbiere girovago. Negli ultimi giorni di carnevale si organizza un’azione comica, la festa della capra (impersonata da un giovane travestito), che sosta a ogni porta del borgo. La festa del Patrono, San Pietro in Vincoli, si celebra il primo agosto.

Località

Bricco Trombetta, Valporino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 302
  • Lat 44° 55' 24,92'' 44.92358889
  • Long 8° 4' 35,35'' 8.07648611
  • CAP 14011
  • Prefisso 0141
  • Codice ISTAT 005026
  • Codice Catasto C154
  • Altitudine slm 247 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2690
  • Superficie 4.34 Km2
  • Densità 69,59 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 04:47
  • Tramonto 20:04
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