Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un discreto tessuto industriale, affiancate dal terziario. La maggior parte dei castellazzesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si divide tra la località Ponciona-Rampina, l’aggregato urbano minore Fontanasse (contiguo al comune di Casal Cermelli), nonché in numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. Analogamente l’abitato presenta un andamento plano-altimetrico tipico di pianura.

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un discreto tessuto industriale, affiancate dal terziario. La maggior parte dei castellazzesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si divide tra la località Ponciona-Rampina, l’aggregato urbano minore Fontanasse (contiguo al comune di Casal Cermelli), nonché in numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. Analogamente l’abitato presenta un andamento plano-altimetrico tipico di pianura.

Storia

La prima documentazione dell’attuale toponimo risale al 1329 attraverso le forme di “Castellaccius”, “Castellatius” e altre simili, il cui valore è quello di diminutivo-dispregiativo di CASTELLUM. Di origine quasi certamente romana, fu capoluogo di una contea longobarda. Ed infatti di origine longobarda è il suo toponimo originario: quello di “Gamondium”. Nel 1106 divenne libero comune e come tale strinse, nel 1145, un trattato di alleanza commerciale con Genova. In seguito divenne, come dichiarato da un decreto imperiale, possedimento del marchesato del Monferrato; più tardi venne concessa ai marchesi del Bosco, che, nel 1152, riconobbero la sua indipendenza. Circa quarant’anni dopo passò di nuovo ai Monferrato e, nel 1348, ai Visconti e, alla metà del XV secolo sotto il dominio degli Sforza. In questo stesso periodo subì una maggiore fortificazione, ad opera di Ludovico il Moro, in seguito a cui assunse la nuova denominazione: quella di Castellazzo. Con l’estinzione degli Sforza entrò a far parte dei possedimenti di Carlo V che la infeudò al marchese del Vasto, governatore di Milano. Fino al 1700 rimase sotto gli spagnoli. Dominata dai duchi d’Angiò e poi dagli austriaci, divenne proprietà dei Savoia. Con l’annessione al futuro regno d’Italia la sua contea venne soppressa da Vittorio Amedeo III. Tra i numerosi e interessanti emblemi monumentali figurano: due torri delle antiche mura; il castello che fu di proprietà degli Spinola; la chiesa di San Martino, in stile romano-gotico; la chiesa della Trinità da Lungi, risalente al 1100 e posta in aperta campagna; la chiesa barocca di San Carlo; il santuario della Madonna della Creta o santuario delle Grazie, più conosciuto come Madonnina dei motociclisti, loro protettrice.

La prima documentazione dell’attuale toponimo risale al 1329 attraverso le forme di “Castellaccius”, “Castellatius” e altre simili, il cui valore è quello di diminutivo-dispregiativo di CASTELLUM. Di origine quasi certamente romana, fu capoluogo di una contea <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>. Ed infatti di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> è il suo toponimo originario: quello di “Gamondium”. Nel 1106 divenne libero comune e come tale strinse, nel 1145, un trattato di alleanza commerciale con Genova. In seguito divenne, come dichiarato da un decreto imperiale, possedimento del marchesato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>; più tardi venne concessa ai marchesi del Bosco, che, nel 1152, riconobbero la sua indipendenza. Circa quarant’anni dopo passò di nuovo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e, nel 1348, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e, alla metà del XV secolo sotto il dominio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a>. In questo stesso periodo subì una maggiore fortificazione, ad opera di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a>, in seguito a cui assunse la nuova denominazione: quella di Castellazzo. Con l’estinzione degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> entrò a far parte dei possedimenti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOV'>Carlo V</a> che la infeudò al marchese del Vasto, governatore di Milano. Fino al 1700 rimase sotto gli spagnoli. Dominata dai duchi d’Angiò e poi dagli austriaci, divenne proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Con l’annessione al futuro regno d’Italia la sua contea venne soppressa da Vittorio Amedeo III. Tra i numerosi e interessanti emblemi monumentali figurano: due torri delle antiche mura; il castello che fu di proprietà degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>; la chiesa di San Martino, in stile romano-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GOTICO'>gotico</a>; la chiesa della Trinità da Lungi, risalente al 1100 e posta in aperta campagna; la chiesa barocca di San Carlo; il santuario della Madonna della Creta o santuario delle Grazie, più conosciuto come Madonnina dei motociclisti, loro protettrice.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, granturco e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da un discreto numero di aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, dell’oreficeria, meccanico, metallurgico, chimico, della gomma e della plastica, della ceramica, tessile, delle confezioni, della lavorazione del legno e della pietra. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi elementari e medie; si può usufruire della biblioteca civica per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla locale farmacia.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, granturco e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da un discreto numero di aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, dell’oreficeria, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, chimico, della gomma e della plastica, della ceramica, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della lavorazione del legno e della pietra. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi elementari e medie; si può usufruire della biblioteca civica per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla locale farmacia.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni, all’insegna del relax, e di gustare le specialità del luogo. Tra le manifestazioni che richiamano visitatori dai dintorni vi sono: il raduno internazionale Madonnina dei centauri (provenienti da tutta l’Europa si radunano a Castellazzo dove è custodita la statua della Madonna protettrice dei centauri) a luglio; la gara podistica Stracastellazzo, ad agosto; la fiera del bestiame e delle macchine agricole a settembre. La Patrona, Maria Addolorata, si celebra la terza domenica di settembre con una fiera. Il giorno di astensione dal lavoro è il martedì successivo. È gemellata dal 1984 con la città di La Brigue (Francia). Ha dato i natali al musicista Giacomo Panizza e al Beato Gregorio Grassi che fu missionario in Cina.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni, all’insegna del relax, e di gustare le specialità del luogo. Tra le manifestazioni che richiamano visitatori dai dintorni vi sono: il raduno internazionale Madonnina dei centauri (provenienti da tutta l’Europa si radunano a Castellazzo dove è custodita la statua della Madonna protettrice dei centauri) a luglio; la gara podistica Stracastellazzo, ad agosto; la fiera del bestiame e delle macchine agricole a settembre. La Patrona, Maria Addolorata, si celebra la terza domenica di settembre con una fiera. Il giorno di astensione dal lavoro è il martedì successivo. È gemellata dal 1984 con la città di La Brigue (Francia). Ha dato i natali al musicista Giacomo Panizza e al Beato Gregorio Grassi che fu missionario in Cina.

Località

Campagna, Capanne, Fontanasse, Molino Zerba, Ponciona, Rampina, San Leonardo, Santa Barbara, Zerba, Zerba-Ponciona

Campagna, Capanne, Fontanasse, Molino Zerba, Ponciona, Rampina, San Leonardo, Santa Barbara, Zerba, Zerba-Ponciona

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellazzo Bormida rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.