Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole, affiancate da un tessuto industriale modestamente sviluppato. I casteldidonesi, che presentano un indice di vecchiaia di molto superiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in misura minore, nella località Via Montale. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, sostanzialmente privo di variazioni altimetriche, ed è attraversato dal Canale Bonifica del Navarolo; l'abitato, che non fa registrare segni evidenti di espansione edilizia, risente delle caratteristiche orografiche del territorio ed ha quindi un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole, affiancate da un tessuto industriale modestamente sviluppato. I casteldidonesi, che presentano un indice di vecchiaia di molto superiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in misura minore, nella località Via Montale. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, sostanzialmente privo di variazioni altimetriche, ed è attraversato dal Canale Bonifica del Navarolo; l'abitato, che non fa registrare segni evidenti di espansione edilizia, risente delle caratteristiche orografiche del territorio ed ha quindi un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il toponimo, che richiama la regina di Cartagine Didone, suggerisce radici romane; non è chiaro quale influenza abbia avuto sul nome "Castrum Didonis" il poeta Virgilio, vissuto tra Mantova e Cremona. Gli storici concordano comunque sull'esistenza di una fortezza, trasformata successivamente in convento, attorno alla quale si sarebbe sviluppato l'originario tessuto urbano. Abbandonato per un certo periodo, questo fu ripopolato, in seguito all'erezione di nuove fortificazioni (del XIV secolo) e alla garanzia di protezione data dalla presenza di un feudatario. Feudo di Matilde di Canossa, passò poi a Buoso da Dovara e al condottiero Cabrino Fondulo, signore di Cremona. Pervenne infine alla famiglia Schizzi, che ha lasciato di sé le tracce più cospicue. Nel 1648 il territorio fu teatro di scontri che opposero i cremonesi all'esercito di Francesco I, duca di Modena, alleato dei francesi contro gli spagnoli. L'elemento di maggiore spicco nel panorama architettonico è senza dubbio il castello, trasformato in residenza privata, noto oggi come Villa Mina della Scala; costruito alla fine del XVI secolo, presenta torri e strutture difensive in splendido stato di conservazione, grazie anche ai successivi rifacimenti e restauri, l'ultimo dei quali risale agli anni Quaranta del XX secolo. La parrocchiale, in stile neoclassico, è stata invece edificata nel 1836.

Il toponimo, che richiama la regina di Cartagine Didone, suggerisce radici romane; non è chiaro quale influenza abbia avuto sul nome "Castrum Didonis" il poeta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VIRGILIO'>Virgilio</a>, vissuto tra Mantova e Cremona. Gli storici concordano comunque sull'esistenza di una fortezza, trasformata successivamente in convento, attorno alla quale si sarebbe sviluppato l'originario tessuto urbano. Abbandonato per un certo periodo, questo fu ripopolato, in seguito all'erezione di nuove fortificazioni (del XIV secolo) e alla garanzia di protezione data dalla presenza di un feudatario. Feudo di Matilde di Canossa, passò poi a Buoso da Dovara e al condottiero Cabrino Fondulo, signore di Cremona. Pervenne infine alla famiglia Schizzi, che ha lasciato di sé le tracce più cospicue. Nel 1648 il territorio fu teatro di scontri che opposero i cremonesi all'esercito di Francesco I, duca di Modena, alleato dei francesi contro gli spagnoli. L'elemento di maggiore spicco nel panorama architettonico è senza dubbio il castello, trasformato in residenza privata, noto oggi come Villa Mina della Scala; costruito alla fine del XVI secolo, presenta torri e strutture difensive in splendido stato di conservazione, grazie anche ai successivi rifacimenti e restauri, l'ultimo dei quali risale agli anni Quaranta del XX secolo. La parrocchiale, in stile neoclassico, è stata invece edificata nel 1836.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non ve ne sono altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco, svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale si basa essenzialmente sull'agricoltura, che produce cereali, foraggi, frumento, ortaggi e uva; il comune è specializzato nella produzione di meloni, specie intensamente coltivata, che costituisce una vera e propria caratteristica. Si pratica anche la zootecnia, con prevalenza dell'allevamento bovino. L'industria è rappresentata nel comparto metallurgico ma le sue modeste dimensioni non ne fanno una risorsa occupazionale significativa; la manodopera impiegata nel settore secondario lavora quindi prevalentemente altrove. Il terziario non offre spunti di particolare interesse: la rete commerciale è piuttosto modesta e tra le attività dei servizi non figura l'esercizio del credito, a conferma di un tessuto produttivo di dimensioni ridotte; va considerata tuttavia la vicinanza di Casalmaggiore, centro assai più dotato, anche sul piano delle strutture burocratico-amministrative. Non si registrano servizi pubblici particolarmente significativi, né strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria; non manca una biblioteca tra le strutture culturali, che non annoverano invece musei o teatri. Privo di strutture ricettive idonee al soggiorno, il comune non offre elementi di particolare rilievo nella dotazione di impianti sportivi. Mancano del tutto le strutture sanitarie, il che costringe la popolazione a rivolgersi all'esterno anche per le prestazioni di base.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non ve ne sono altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco, svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale si basa essenzialmente sull'agricoltura, che produce cereali, foraggi, frumento, ortaggi e uva; il comune è specializzato nella produzione di meloni, specie intensamente coltivata, che costituisce una vera e propria caratteristica. Si pratica anche la zootecnia, con prevalenza dell'allevamento bovino. L'industria è rappresentata nel comparto metallurgico ma le sue modeste dimensioni non ne fanno una risorsa occupazionale significativa; la manodopera impiegata nel settore secondario lavora quindi prevalentemente altrove. Il terziario non offre spunti di particolare interesse: la rete commerciale è piuttosto modesta e tra le attività dei servizi non figura l'esercizio del credito, a conferma di un tessuto produttivo di dimensioni ridotte; va considerata tuttavia la vicinanza di Casalmaggiore, centro assai più dotato, anche sul piano delle strutture burocratico-amministrative. Non si registrano servizi pubblici particolarmente significativi, né strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria; non manca una biblioteca tra le strutture culturali, che non annoverano invece musei o teatri. Privo di strutture ricettive idonee al soggiorno, il comune non offre elementi di particolare rilievo nella dotazione di impianti sportivi. Mancano del tutto le strutture sanitarie, il che costringe la popolazione a rivolgersi all'esterno anche per le prestazioni di base.

Relazioni

Poco frequentata per turismo, richiama invece un buon numero di visitatori in occasione dell'appuntamento folcloristico più importante: la sagra del melone, organizzata col patrocinio della Regione Lombardia nei giardini di Villa Mina della Scala l'ultima settimana di luglio, con serate gastronomiche, culturali e folcloristiche. Altre occasioni di incontro e di festa sono costituite dagli appuntamenti della tradizione religiosa, tra cui la sagra della Madonna delle Vittorie, che ha luogo la prima domenica di ottobre. La festa dei Patroni, i Santi Abdon e Sennen, ricorre il 30 luglio e viene celebrata con un "sagrino" che si tiene l'ultima domenica del mese.

Poco frequentata per turismo, richiama invece un buon numero di visitatori in occasione dell'appuntamento folcloristico più importante: la sagra del melone, organizzata col patrocinio della Regione Lombardia nei giardini di Villa Mina della Scala l'ultima settimana di luglio, con serate gastronomiche, culturali e folcloristiche. Altre occasioni di incontro e di festa sono costituite dagli appuntamenti della tradizione religiosa, tra cui la sagra della Madonna delle Vittorie, che ha luogo la prima domenica di ottobre. La festa dei Patroni, i Santi Abdon e Sennen, ricorre il 30 luglio e viene celebrata con un "sagrino" che si tiene l'ultima domenica del mese.

Località

Via Montale

Via Montale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casteldidone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.