Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine medievale ma con radici più antiche; il suo tessuto economico si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I gabbianesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Fienili e Bettola, quest'ultima contigua alla località Sola del comune di Fara Olivana con Sola (BG). Il territorio, che disegna un profilo geometrico regolare, sostanzialmente privo di variazioni altimetriche, è attraversato dalla Roggia Gabbiana e dalla Roggia Vidolasca mentre il fiume Serio ne segna il confine occidentale, nell'area interessata dal Parco del Serio. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1960, campeggia l'immagine di un torrione che sostiene un gabbiano d'argento. Lo sfondo è azzurro.

Piccola comunità di pianura, di origine medievale ma con radici più antiche; il suo tessuto economico si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I gabbianesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Fienili e Bettola, quest'ultima contigua alla località Sola del comune di Fara Olivana con Sola (BG). Il territorio, che disegna un profilo geometrico regolare, sostanzialmente privo di variazioni altimetriche, è attraversato dalla Roggia Gabbiana e dalla Roggia Vidolasca mentre il fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a> ne segna il confine occidentale, nell'area interessata dal Parco del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a>. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1960, campeggia l'immagine di un torrione che sostiene un gabbiano d'argento. Lo sfondo è azzurro.

Storia

La zona, che ha conservato il toponimo di Gabbiano (che deriva dal latino CAVEANUS, 'recinto') fino al Seicento per adottare poi quello attuale, era certamente abitata in epoca romana, come dimostrano alcuni reperti venuti alla luce nelle campagne circostanti; parte del materiale archeologico ritrovato appartiene anche all'epoca longobarda. Le prime notizie storiche risalgono all'anno 862 e successivamente si trova ancora citata nel XII secolo, quando venne accorpata ai possedimenti cremonesi da Enrico VI. Nel Quattrocento seguì le vicende di Crema, conquistata dalla repubblica veneta che aveva sottomesso tutto l'attuale territorio provinciale. La dominazione di Venezia, che non ha impedito l'acquisizione di proprietà sul posto da parte di famiglie nobiliari, come ad esempio quella dei conti Griffoni di Sant'Angelo in Vado, nel XV secolo, si protrarrà fino alla fine del Settecento, quando la caduta della Serenissima aprirà una nuova pagina di storia, povera però di episodi specifici di rilievo particolare. Nell'architettura sacra si trovano la parrocchiale di Sant'Alessandro, di incerta datazione, e l'antica chiesa di Santa Maria in Mora, dalla singolare facciata realizzata con materiali di recupero. L'architettura civile conta invece una torre di guardia del XV secolo e soprattutto l'imponente villa Griffoni Sant'Angelo, realizzata nel XVII secolo sulle fondamenta dell'antico castello.

La zona, che ha conservato il toponimo di Gabbiano (che deriva dal latino CAVEANUS, 'recinto') fino al Seicento per adottare poi quello attuale, era certamente abitata in epoca romana, come dimostrano alcuni reperti venuti alla luce nelle campagne circostanti; parte del materiale archeologico ritrovato appartiene anche all'epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>. Le prime notizie storiche risalgono all'anno 862 e successivamente si trova ancora citata nel XII secolo, quando venne accorpata ai possedimenti cremonesi da Enrico VI. Nel Quattrocento seguì le vicende di Crema, conquistata dalla repubblica veneta che aveva sottomesso tutto l'attuale territorio provinciale. La dominazione di Venezia, che non ha impedito l'acquisizione di proprietà sul posto da parte di famiglie nobiliari, come ad esempio quella dei conti Griffoni di Sant'Angelo in Vado, nel XV secolo, si protrarrà fino alla fine del Settecento, quando la caduta della Serenissima aprirà una nuova pagina di storia, povera però di episodi specifici di rilievo particolare. Nell'architettura sacra si trovano la parrocchiale di Sant'Alessandro, di incerta datazione, e l'antica chiesa di Santa Maria in Mora, dalla singolare facciata realizzata con materiali di recupero. L'architettura civile conta invece una torre di guardia del XV secolo e soprattutto l'imponente villa Griffoni Sant'Angelo, realizzata nel XVII secolo sulle fondamenta dell'antico castello.

Economia

Ospita i consueti servizi municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale si fonda ancora sull'agricoltura che produce cereali e foraggi. L'allevamento bovino è assai sviluppato. L'industria è presente nel comparto dei materiali da costruzione (calcestruzzi e cemento) ma le sue dimensioni non sono tali permetterle di cambiare la natura e la vocazione economica del comune. Le attività terziarie, commerciali e dei servizi, sono commisurate alle dimensioni della comunità e non presentano elementi degni di nota; sul posto non operano sportelli bancari. Priva di servizi pubblici particolari e di strutture sociali rilevanti, la piccola comunità dispone tuttavia di una biblioteca. Non vi sono scuole e questo costringe i più giovani ad un precoce pendolarismo; la dotazione di impianti sportivi non offre spunti di rilievo. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; più sensibile è la mancanza di strutture sanitarie: la popolazione è perciò costretta a rivolgersi all'esterno anche per le prestazioni di base.

Ospita i consueti servizi municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale si fonda ancora sull'agricoltura che produce cereali e foraggi. L'allevamento bovino è assai sviluppato. L'industria è presente nel comparto dei materiali da costruzione (calcestruzzi e cemento) ma le sue dimensioni non sono tali permetterle di cambiare la natura e la vocazione economica del comune. Le attività terziarie, commerciali e dei servizi, sono commisurate alle dimensioni della comunità e non presentano elementi degni di nota; sul posto non operano sportelli bancari. Priva di servizi pubblici particolari e di strutture sociali rilevanti, la piccola comunità dispone tuttavia di una biblioteca. Non vi sono scuole e questo costringe i più giovani ad un precoce pendolarismo; la dotazione di impianti sportivi non offre spunti di rilievo. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; più sensibile è la mancanza di strutture sanitarie: la popolazione è perciò costretta a rivolgersi all'esterno anche per le prestazioni di base.

Relazioni

Malgrado la presenza del Parco del Serio, oltre che del percorso ecologico, a disposizione degli amanti dello sport e della natura, non è certo una meta turistica; le relazioni con i centri vicini sono pertanto dettate dai rapporti di ordine socio-economico che la legano ai centri meglio dotati sotto il profilo dei servizi e del sistema produttivo. Quotidianamente la popolazione si sposta per recarsi al lavoro o a scuola, alimentando un pendolarismo che investe Crema e il capoluogo di provincia; ci si muove anche per fare acquisti, per accedere ai servizi non disponibili sul posto e per occupare il tempo libero nei ritrovi dei centri limitrofi caratterizzati da una maggiore vivacità. La festa del Patrono, Sant'Alessandro, si celebra l'ultima domenica di agosto, quando la piccola comunità si anima in occasione dell'omonima sagra.

Malgrado la presenza del Parco del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a>, oltre che del percorso ecologico, a disposizione degli amanti dello sport e della natura, non è certo una meta turistica; le relazioni con i centri vicini sono pertanto dettate dai rapporti di ordine socio-economico che la legano ai centri meglio dotati sotto il profilo dei servizi e del sistema produttivo. Quotidianamente la popolazione si sposta per recarsi al lavoro o a scuola, alimentando un pendolarismo che investe Crema e il capoluogo di provincia; ci si muove anche per fare acquisti, per accedere ai servizi non disponibili sul posto e per occupare il tempo libero nei ritrovi dei centri limitrofi caratterizzati da una maggiore vivacità. La festa del Patrono, Sant'Alessandro, si celebra l'ultima domenica di agosto, quando la piccola comunità si anima in occasione dell'omonima sagra.

Località

Bettola

Bettola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castel Gabbiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.