Descrizione

Centro di pianura, di probabili origini medievali, che accanto a quello primario ha sviluppato il settore secondario. La comunità dei castegnatesi presenta un indice di vecchiaia nella media e risiede nel capoluogo comunale, dove si registra la maggiore concentrazione demografica, e nelle località Baitella, Buca, Camaione, Cascina Barco e Pianera oltre che in numerose case sparse. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico essenzialmente regolare, senza significative variazioni altimetriche. Interessato da una forte espansione edilizia, l'abitato, con edifici non molto alti, che costeggiano le vie del centro, mostra un andamento plano-altimetrico decisamente piatto: le nuove case sono rese necessarie da un significativo incremento demografico, determinato da un saldo migratorio attivo, che riesce a compensare quello naturale negativo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, un ramo di castagno con un riccio aperto, in evidente assonanza con il toponimo.

Centro di pianura, di probabili origini medievali, che accanto a quello primario ha sviluppato il settore secondario. La comunità dei castegnatesi presenta un indice di vecchiaia nella media e risiede nel capoluogo comunale, dove si registra la maggiore concentrazione demografica, e nelle località Baitella, Buca, Camaione, Cascina Barco e Pianera oltre che in numerose case sparse. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico essenzialmente regolare, senza significative variazioni altimetriche. Interessato da una forte espansione edilizia, l'abitato, con edifici non molto alti, che costeggiano le vie del centro, mostra un andamento plano-altimetrico decisamente piatto: le nuove case sono rese necessarie da un significativo incremento demografico, determinato da un saldo migratorio attivo, che riesce a compensare quello naturale negativo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, un ramo di castagno con un riccio aperto, in evidente assonanza con il toponimo.

Storia

Il toponimo, che in passato assunse anche le forme di Castegnano e Castignato, deriva dall'aggettivo latino CASTINEA, cui sono ricollegabili anche i nomi di altri comuni dell'Italia settentrionale. Le prime notizie storiche risalgono al Medioevo, quando divenne "Vicus" del borgo di Gussano, i cui monaci, ottenuta la disponibilità di queste terre, vi avviarono rilevanti opere di bonifica. Successivamente fu accorpata al territorio di Brescia e durante il '600 registrò un periodo di particolare fervore culturale, sotto l'influenza della signoria di Venezia, che incoraggiò, con il suo spirito illuministico, il sorgere di scuole e accademie. Lo sviluppo culturale continuò nel tempo e nel '700 per volere del doge della Serenissima fu realizzato un collegio femminile, diretto dalla signora Elisabetta Luraga, dove si diede inizio a un processo di alfabetizzazione delle donne del luogo: l'iniziativa risultava una vera novità per un'epoca in cui l'istruzione femminile costituiva un'eccezione. Verso la metà del XIX secolo il re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, vi istituì il suo quartier generale, alloggiando presso i nobili Panzerini. La storia successiva all'avvento dell'unità d'Italia ha seguito quella del resto della provincia. Tra i monumenti degni di nota risultano: la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata nel XVIII secolo, con un portale sormontato da una scultura marmorea, raffigurante il Santo.

Il toponimo, che in passato assunse anche le forme di Castegnano e Castignato, deriva dall'aggettivo latino CASTINEA, cui sono ricollegabili anche i nomi di altri comuni dell'Italia settentrionale. Le prime notizie storiche risalgono al Medioevo, quando divenne "Vicus" del borgo di Gussano, i cui monaci, ottenuta la disponibilità di queste terre, vi avviarono rilevanti opere di bonifica. Successivamente fu accorpata al territorio di Brescia e durante il '600 registrò un periodo di particolare fervore culturale, sotto l'influenza della signoria di Venezia, che incoraggiò, con il suo spirito illuministico, il sorgere di scuole e accademie. Lo sviluppo culturale continuò nel tempo e nel '700 per volere del doge della Serenissima fu realizzato un collegio femminile, diretto dalla signora Elisabetta Luraga, dove si diede inizio a un processo di alfabetizzazione delle donne del luogo: l'iniziativa risultava una vera novità per un'epoca in cui l'istruzione femminile costituiva un'eccezione. Verso la metà del XIX secolo il re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, vi istituì il suo quartier generale, alloggiando presso i nobili Panzerini. La storia successiva all'avvento dell'unità d'Italia ha seguito quella del resto della provincia. Tra i monumenti degni di nota risultano: la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata nel XVIII secolo, con un portale sormontato da una scultura marmorea, raffigurante il Santo.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici postali e municipali. Per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale, particolarmente fiorente, è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, uve e frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione risulta, tuttavia, quello dell'industria, con forte presenza di fabbriche metalmeccaniche e di mobili; a queste si affiancano numerose aziende che operano nei comparti alimentare, automobilistico, cantieristico, chimico, elettrico, estrattivo (da cui si ricavano prodotti petroliferi raffinati), edile, tessile, dell'abbigliamento, dell'editoria, della stampa, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di strumenti di precisione. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Non ci sono strutture sociali di rilevo, mentre quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e in misura ridotta anche di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico e le prestazioni fornite dalla locale clinica privata.

Ospita unicamente i consueti uffici postali e municipali. Per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale, particolarmente fiorente, è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, uve e frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione risulta, tuttavia, quello dell'industria, con forte presenza di fabbriche metalmeccaniche e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>; a queste si affiancano numerose aziende che operano nei comparti alimentare, automobilistico, cantieristico, chimico, elettrico, estrattivo (da cui si ricavano prodotti petroliferi raffinati), edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, dell'abbigliamento, dell'editoria, della stampa, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di strumenti di precisione. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Non ci sono strutture sociali di rilevo, mentre quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e in misura ridotta anche di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico e le prestazioni fornite dalla locale clinica privata.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza dei numerosi insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, particolarmente intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e per i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra i quali merita di essere citata la festa dell'anziano, che si svolge a giugno. Il Patrono è San Vitale, la cui si festa si celebra a maggio, con l'omonima sagra.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza dei numerosi insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, particolarmente intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e per i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra i quali merita di essere citata la festa dell'anziano, che si svolge a giugno. Il Patrono è San Vitale, la cui si festa si celebra a maggio, con l'omonima sagra.

Località

Albere Pine, Buca, Camaione, Cascina Barco, La Casella, Pianera

Albere Pine, Buca, Camaione, Cascina Barco, La Casella, Pianera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castegnato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.