Descrizione

Comune di collina, di origine medievale; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta attività industriale. I castagnetesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località termale San Genesio, in numerosi nuclei urbani minori, nonché in case sparse. Il territorio, con sorgenti di acque minerali bromo-iodica-sulfuree utilizzate per scopi terapeutici, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, posto su uno sperone collinare con veduta sulla pianura torinese e sul corso del Po, mostra segni di espansione edilizia. Lo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia azzurra, accompagnata, in capo, da un castello turrito, rosso, e, in punta, da un albero di castagno sradicato.

Comune di collina, di origine medievale; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta attività industriale. I castagnetesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località termale San Genesio, in numerosi nuclei urbani minori, nonché in case sparse. Il territorio, con sorgenti di acque minerali bromo-iodica-sulfuree utilizzate per scopi terapeutici, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, posto su uno sperone collinare con veduta sulla pianura torinese e sul corso del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>, mostra segni di espansione edilizia. Lo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia azzurra, accompagnata, in capo, da un castello turrito, rosso, e, in punta, da un albero di castagno sradicato.

Storia

Il toponimo presenta diverse attestazioni documentate, tra cui “Castagnetus” del 1143, “Castannetus” del 1184 e “Castanetus” del 1185. Si tratta molto probabilmente di varianti grafiche di un fitonimo che designa un ‘luogo dove i castagni crescono in abbondanza’, da CASTANEA con l’aggiunta del suffisso -ETUM. Il determinante allude al fiume Po che scorre sul territorio. Le prime notizie storiche certe risalgono a un documento imperiale del 1014, redatto dall’imperatore Arrigo II, con il quale cedeva l’antico feudo all’abbazia di San Michele della Chiusa. Nell’anno 1019, invece, passò all’abbazia di Fruttuaria. Il vescovo eporediese Oberto nel 1227 conferì la sua giurisdizione al marchese Bonifacio di Monferrato. Nel XIV secolo il governo fu esercitato dalla famiglia Savoia-Acaia, in seguito regnarono i Roero, i Socchi e i Provana. Tra il XVI e XVIII secolo, durante la guerra di successione spagnola, fu invasa dagli eserciti francesi. Nel 1700 la famiglia nobiliare che ne esercitava la giurisdizione era quella dei Trabucco. Tra le testimonianze storico-architettoniche del suo passato citiamo: la chiesa di San Genesio, edificata nel Medioevo, accanto alla quale si erige una torre campanaria a pianta quadrata, e il Castello, fatto ricostruire dai nobili Trabucco nel 1740, le cui stanze sono impreziosite da pregevoli affreschi. Degna di nota per il suo valore artistico è la chiesa di San Pietro del XVIII secolo.

Il toponimo presenta diverse attestazioni documentate, tra cui “Castagnetus” del 1143, “Castannetus” del 1184 e “Castanetus” del 1185. Si tratta molto probabilmente di varianti grafiche di un fitonimo che designa un ‘luogo dove i castagni crescono in abbondanza’, da CASTANEA con l’aggiunta del suffisso -ETUM. Il determinante allude al fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a> che scorre sul territorio. Le prime notizie storiche certe risalgono a un documento imperiale del 1014, redatto dall’imperatore Arrigo II, con il quale cedeva l’antico feudo all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ABBAZIADISANMICHELEDELLACHIUSA'>abbazia di San Michele della Chiusa</a>. Nell’anno 1019, invece, passò all’abbazia di Fruttuaria. Il vescovo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=EPOREDIESE'>eporediese</a> Oberto nel 1227 conferì la sua giurisdizione al marchese Bonifacio di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel XIV secolo il governo fu esercitato dalla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>-Acaia, in seguito regnarono i Roero, i Socchi e i Provana. Tra il XVI e XVIII secolo, durante la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUERRADISUCCESSIONESPAGNOLA'>guerra di successione spagnola</a>, fu invasa dagli eserciti francesi. Nel 1700 la famiglia nobiliare che ne esercitava la giurisdizione era quella dei Trabucco. Tra le testimonianze storico-architettoniche del suo passato citiamo: la chiesa di San Genesio, edificata nel Medioevo, accanto alla quale si erige una torre campanaria a pianta quadrata, e il Castello, fatto ricostruire dai nobili Trabucco nel 1740, le cui stanze sono impreziosite da pregevoli affreschi. Degna di nota per il suo valore artistico è la chiesa di San Pietro del XVIII secolo.

Economia

Ospita unicamente gli ordinari uffici municipali e postali. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta, conserva un ruolo importante. Si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, metallurgico, della pelletteria, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari. È presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Ospita unicamente gli ordinari uffici municipali e postali. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta, conserva un ruolo importante. Si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, metallurgico, della pelletteria, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari. È presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Immersa in uno scenografico e rilassante paesaggio collinare, attira l’attenzione di un discreto numero di visitatori grazie alla Riserva Naturale Bosco di Vaj e al Parco fluviale del Po, che offrono, agli amanti della natura e agli appassionati delle vacanze all’insegna della tranquillità, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni. Altro motivo di richiamo è rappresentato dalle fonti di acque termali, la cui scoperta è anteriore al 1000 d.C. ma che solo nel 1800 hanno avuto il riconoscimento ufficiale e la denominazione di Regia Fonte di S. Genesio; le acque si sono rivelate terapeutiche utili per le malattie respiratorie e gastroenteriche. Tra le manifestazioni: il mercatino nei vecchi cortili, la prima domenica di settembre; la “Stramangiando”, la terza domenica di settembre, cui è possibile gustare i locali “Tomini”, e il mercatino di Natale, a dicembre. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra la seconda domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Immersa in uno scenografico e rilassante paesaggio collinare, attira l’attenzione di un discreto numero di visitatori grazie alla Riserva Naturale Bosco di Vaj e al Parco fluviale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>, che offrono, agli amanti della natura e agli appassionati delle vacanze all’insegna della tranquillità, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni. Altro motivo di richiamo è rappresentato dalle fonti di acque termali, la cui scoperta è anteriore al 1000 d.C. ma che solo nel 1800 hanno avuto il riconoscimento ufficiale e la denominazione di Regia Fonte di S. Genesio; le acque si sono rivelate terapeutiche utili per le malattie respiratorie e gastroenteriche. Tra le manifestazioni: il mercatino nei vecchi cortili, la prima domenica di settembre; la “Stramangiando”, la terza domenica di settembre, cui è possibile gustare i locali “Tomini”, e il mercatino di Natale, a dicembre. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra la seconda domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Baraccone, Cimenasco, Galleani, Negri, San Genesio, Serra, Tamagni, Villanova

Baraccone, Cimenasco, Galleani, Negri, San Genesio, Serra, Tamagni, Villanova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castagneto Po rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.