Descrizione

“Comune sparso”, con sede in Cassinelle-Concentrico. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. La maggior parte dei cassinellesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra la località Bandita, pochi aggregati urbani minori, nonché in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono gli 829 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge sulla sommità di una dorsale collinare.

“Comune sparso”, con sede in Cassinelle-Concentrico. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. La maggior parte dei cassinellesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra la località Bandita, pochi aggregati urbani minori, nonché in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono gli 829 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge sulla sommità di una dorsale collinare.

Storia

Il suo toponimo appare come “Cassinellae” sin dal 1155, che in seguito è confermato da forme pressoché identiche o aventi piccole variazioni grafiche. È diminutivo in -ELLUS di “Cassine”. Le sue origini risalgono al periodo medievale, come attestato da alcuni documenti, firmati da Enrico VI, in cui si conferma il possesso di alcuni beni dell’abbazia di Santa Maria di Tiglieto. A quel tempo furono i marchesi di Uxecio e del Bosco a governarla. Nell’anno 1218 ne divenne padrone il comune di Genova che, qualche anno più tardi, la passò, in qualità di feudo, a Ottone marchese del Bosco. Un suo discendente, Enrico, la cedette a sua figlia Umerriera che aveva sposato un consanguineo di Ponzone. Ma Genova insorse e, una volta ritornata in suo possesso, la infeudò ai Malaspina di Cremolino nel 1277. Questa signoria continuò a riconoscere la supremazia della repubblica ligure che in cambio li difese sempre, almeno fino a quando, nel 1417, Tommaso Malaspina tentò di opporsi a Genova prendendo parte ai moti contro il doge Tommaso Fregoso. A tutto ciò seguì l’arresto del Malaspina, la firma di un trattato tra la repubblica genovese e Filippo Maria Visconti e la restituzione del borgo ai marchesi del Monferrato. Nel 1431 venne assoggettata dalle milizie di Francesco Sforza e, nel 1535, da quelle dei duchi di Mantova. Il XVIII secolo segnò il suo passaggio ai Savoia e l’occupazione da parte dei francesi durante la guerra per la successione d’Austria. Pochi sono gli edifici monumentali che testimoniano il suo passato: i ruderi delle mura e del castello, abbattuti nel 1830; la parrocchiale di Santa Margherita, risalente al XVI secolo.

Il suo toponimo appare come “Cassinellae” sin dal 1155, che in seguito è confermato da forme pressoché identiche o aventi piccole variazioni grafiche. È diminutivo in -ELLUS di “Cassine”. Le sue origini risalgono al periodo medievale, come attestato da alcuni documenti, firmati da Enrico VI, in cui si conferma il possesso di alcuni beni dell’abbazia di Santa Maria di Tiglieto. A quel tempo furono i marchesi di Uxecio e del Bosco a governarla. Nell’anno 1218 ne divenne padrone il comune di Genova che, qualche anno più tardi, la passò, in qualità di feudo, a Ottone marchese del Bosco. Un suo discendente, Enrico, la cedette a sua figlia Umerriera che aveva sposato un consanguineo di Ponzone. Ma Genova insorse e, una volta ritornata in suo possesso, la infeudò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MALASPINA'>Malaspina</a> di Cremolino nel 1277. Questa signoria continuò a riconoscere la supremazia della repubblica ligure che in cambio li difese sempre, almeno fino a quando, nel 1417, Tommaso Malaspina tentò di opporsi a Genova prendendo parte ai moti contro il doge Tommaso Fregoso. A tutto ciò seguì l’arresto del Malaspina, la firma di un trattato tra la repubblica genovese e Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e la restituzione del borgo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>. Nel 1431 venne assoggettata dalle milizie di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> e, nel 1535, da quelle dei duchi di Mantova. Il XVIII secolo segnò il suo passaggio ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> e l’occupazione da parte dei francesi durante la guerra per la successione d’Austria. Pochi sono gli edifici monumentali che testimoniano il suo passato: i ruderi delle mura e del castello, abbattuti nel 1830; la parrocchiale di Santa Margherita, risalente al XVI secolo.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario, che rappresenta la principale fonte di reddito della popolazione, è presente con la coltivazione di uva (da cui si ricavano i pregiati vini Doc Dolcetto e Barbera), frumento, cereali, ortaggi, foraggio e con l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è poco sviluppata: le poche realtà produttive presenti operano nei comparti edile, metallurgico, chimico e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. Il settore primario, che rappresenta la principale fonte di reddito della popolazione, è presente con la coltivazione di uva (da cui si ricavano i pregiati vini Doc <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTO'>Dolcetto</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>), frumento, cereali, ortaggi, foraggio e con l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è poco sviluppata: le poche realtà produttive presenti operano nei comparti edile, metallurgico, chimico e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini prodotti locali, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare piacevoli escursioni nei dintorni. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la fiera nuova del bue grasso, che si tiene la prima domenica di agosto, e la sagra del fungo porcino (di cui le sue terre sono ricche) che si tiene la prima domenica di settembre; la festa di Santa Margherita, la terza domenica di luglio. La festa del Patrono, San Defendente, si celebra il secondo sabato di ottobre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini prodotti locali, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare piacevoli escursioni nei dintorni. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la fiera nuova del bue grasso, che si tiene la prima domenica di agosto, e la sagra del fungo porcino (di cui le sue terre sono ricche) che si tiene la prima domenica di settembre; la festa di Santa Margherita, la terza domenica di luglio. La festa del Patrono, San Defendente, si celebra il secondo sabato di ottobre.

Località

Bandita, Galanti, Vercellini

Bandita, Galanti, Vercellini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cassinelle rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.