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Descrizione

Comune di collina, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali e da un crescente sviluppo turistico. I cassinaschesi, che presentano un indice di vecchiaia sensibilmente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, i nuclei urbani minori Bricco Bosetto, Gibelli e Santuario dei Caffi, nonché moltissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, è arroccato intorno al castello medievale, oggi attrezzato ad area verde, su cui sorge la duecentesca torre, recentemente restaurata e dotata di scala interna con ballatoio a venti metri di altezza. Salendovi si gode di un magnifico panorama che abbraccia tutta la cerchia delle Alpi, con il Monviso isolato sullo sfondo come punto di riferimento.

Storia

Il toponimo deriva dalla parola “cassina” seguita dal suffisso di origine ligure -ASCO, attribuendo al territorio il significato di ‘luogo appartenente alla cascina’. Il circondario, originariamente abitato in età romana, passò sotto la dominazione dei longobardi prima, e dei franchi dopo. Sicuramente, però, il periodo più florido che attraversò la cittadina fu quello medievale. Nel 967 il possedimento passò nelle mani dei marchesi di Monferrato che ne ebbero il controllo per molto tempo. Successivamente, la proprietà passò sotto i vescovi di Acqui, i signori di Bubbio, la famiglia dei Guttuari e quella degli Scarampi. La data che la località ricorda con più dolore è il 1615, anno in cui la popolazione subì un feroce saccheggio da parte delle truppe francesi. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore. Il castello cittadino, costruito in epoca medievale, venne distrutto durante le razzie del 1615 e, a oggi, resta visibile solo una torre nel bel mezzo del centro abitato. Riguardo alle costruzioni religiose, le più importanti sono senza dubbio la parrocchiale di Sant’Ilario, di origine baroccheggiante, il santuario della Madonna delle Grazie, risalente al Settecento, e la chiesa di Sant’Ilario, in stile rinascimentale.

Economia

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, vite e frutta e con l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti delle confezioni, degli apparecchi medicali, della gomma e della plastica, dei mobili, dei prodotti genericamente alimentari, metallurgico ed edile. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Mancano strutture sociali di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario manca la farmacia.

Relazioni

È considerata la porta della Langa Astigiana, il miglior benvenuto che questa terra di viti e di boschi, di torri e di pievi possa offrire a chi arriva. La presenza sul territorio del santuario Nostra Signora delle Grazie e degli Alpini (conosciuto come santuario dei Caffi per la località in cui si trova, una bellissima terrazza a cinquecento metri sul livello del mare da cui si possono vedere ampi scenari delle Langhe e sullo sfondo il Monferrato, il tutto coronato, da ovest fino a nord, dal suggestivo scenario delle Alpi), fa di essa un luogo di culto e di relax molto frequentato, soprattutto nei giorni festivi e nella bella stagione. Sempre legati al santuario sono pure numerosi appuntamenti fissi, ormai radicati nella tradizione locale, tra cui: la prima domenica di maggio, la “Festa delle Madri Cristiane e della Famiglia”; l’ultima domenica di giugno, il raduno provinciale degli Alpini di Asti; la prima domenica di settembre, la “Festa titolare del santuario”. Da ricordare inoltre: la festa presso la chiesetta di San Massimo, in cima al colle omonimo, che si celebra la sera del 15 agosto con fiaccolata e la domenica dopo ferragosto, con la celebrazione della Santa Messa; la festa presso la chiesina di San Sebastiano, il sabato pomeriggio della terza settimana di gennaio. Inoltre un dinamico circolo ricreativo, dedicato a Bruno Gibelli, è l’animatore delle feste del borgo: dal Polentone, la seconda domenica di maggio, alle sagre agostane con gastronomia, ballo, gare di bocce, tornei di calcio e altre manifestazioni sportive. Da alcuni decenni è luogo di raduno degli Alpini Astigiani. Il Patrono, Sant’Ilario, si festeggia il 14 gennaio.

Località

Bricco Bosetto, Gibelli, Santuario dei Caffi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cassinasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 611
  • Lat 44° 41' 17,47'' 44.68818611
  • Long 8° 18' 7,72'' 8.30214444
  • CAP 14050
  • Prefisso 0141
  • Codice ISTAT 005021
  • Codice Catasto C022
  • Altitudine slm 447 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2858
  • Superficie 11.71 Km2
  • Densità 52,18 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:21
  • Tramonto 19:26
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
G.P.S. GENITORI PER LA SCUOLAVIA UMBERTO I N. 25
SQUADRA A.I.B. MOMBALDONEVIA CERVETTI 15
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