Descrizione

“Comune sparso” con sede in Dosson. Di antichissime origini, ha sviluppato il tessuto industriale, conservando le attività agricole. I casieresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti in diversi aggregati urbani, dei quali i più popolosi sono: la sede municipale, Casier, Le Grazie e La Sicilia. Il territorio, classificato di pianura, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, e di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che, con un andamento plano-altimetrico pianeggiante, fa registrare una forte crescita edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta, su sfondo aureo, un castello turrito, rosso, fondato su una verde pianura; sullo sfondo azzurro del capo spiccano due corone dorate dalle quali fuoriescono due rami di palma decussati.

“Comune sparso” con sede in Dosson. Di antichissime origini, ha sviluppato il tessuto industriale, conservando le attività agricole. I casieresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti in diversi aggregati urbani, dei quali i più popolosi sono: la sede municipale, Casier, Le Grazie e La Sicilia. Il territorio, classificato di pianura, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, e di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che, con un andamento plano-altimetrico pianeggiante, fa registrare una forte crescita edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta, su sfondo aureo, un castello turrito, rosso, fondato su una verde pianura; sullo sfondo azzurro del capo spiccano due corone dorate dalle quali fuoriescono due rami di palma decussati.

Storia

Le prime testimonianze sulla presenza dell’uomo nella zona risalgono all’età del bronzo. Furono infatti i popoli euganei e veneti a insediarsi per primi in queste terre, seguiti più tardi dai Romani. Chiamata originariamente “Casiero”, nel corso del Medioevo, dopo essere stata nel IX secolo sotto l’influenza dell’Abbazia di San Zeno di Verona, passò ai De Casiero, firmatari del trattato della lega lombarda contro il Barbarossa nella seconda metà del XII secolo. Durante la signoria di Venezia, alla quale si deve, tra l’altro, anche la costruzione, sul finire del XIV secolo, di un castello e degli sbarramenti sul Sile per impedire l’avanzata dei Carraresi, si sviluppò notevolmente. Divenuta infatti il fornitore dei materiali per la costruzione delle mura di Treviso, nel periodo in cui la Serenissima era impegnata nella lotta contro la Lega dei Cambrai, registrò una grande evoluzione sociale, con conseguente crescita economica: i suoi abitanti, lasciate le tradizionali attività agricole, si dedicarono al lavoro della fornace. Con il declino della Repubblica veneta, nel 1797, per l’arrivo delle truppe francesi, lo sviluppo si arrestò. Nel 1862 un’alluvione del Sile provocò gravi danni. Bisognerà attendere il secondo dopoguerra per assistere a una grande ripresa socio-economica. La sua sede municipale è stata trasferita a Dosson nel 1871. Tra i monumenti, degne di nota sono villa Barbaro in stile palladiano, con l’annesso oratorio di Santa Maria della Concezione e villa Franceschi-Rombo, detta villa Carlotta.

Le prime testimonianze sulla presenza dell’uomo nella zona risalgono all’età del bronzo. Furono infatti i popoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EUGANEI'>euganei</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=VENETI'>veneti</a> a insediarsi per primi in queste terre, seguiti più tardi dai Romani. Chiamata originariamente “Casiero”, nel corso del Medioevo, dopo essere stata nel IX secolo sotto l’influenza dell’Abbazia di San Zeno di Verona, passò ai De Casiero, firmatari del trattato della lega lombarda contro il Barbarossa nella seconda metà del XII secolo. Durante la signoria di Venezia, alla quale si deve, tra l’altro, anche la costruzione, sul finire del XIV secolo, di un castello e degli sbarramenti sul Sile per impedire l’avanzata dei Carraresi, si sviluppò notevolmente. Divenuta infatti il fornitore dei materiali per la costruzione delle mura di Treviso, nel periodo in cui la Serenissima era impegnata nella lotta contro la Lega dei Cambrai, registrò una grande evoluzione sociale, con conseguente crescita economica: i suoi abitanti, lasciate le tradizionali attività agricole, si dedicarono al lavoro della fornace. Con il declino della Repubblica veneta, nel 1797, per l’arrivo delle truppe francesi, lo sviluppo si arrestò. Nel 1862 un’alluvione del Sile provocò gravi danni. Bisognerà attendere il secondo dopoguerra per assistere a una grande ripresa socio-economica. La sua sede municipale è stata trasferita a Dosson nel 1871. Tra i monumenti, degne di nota sono villa Barbaro in stile palladiano, con l’annesso oratorio di Santa Maria della Concezione e villa Franceschi-Rombo, detta villa Carlotta.

Economia

Il sindaco esercita, all’occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli. L’industria è rappresentata dalle fabbriche alimentari, tra cui i mangimifici, da quelle automobilistiche, chimiche, meccaniche, tra cui quelle di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, inoltre da quelle metalmeccaniche, tra cui quelle di cisterne, infine da quelle plastiche, tessili, di confezione di articoli di vestiario e accessori, del vetro, di carta e cartone, di materiali da costruzione, di mobili e di elettronica; a queste si affiancano imprese edili, gioiellerie e oreficerie. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali, oltre a quelli di consulenza informatica, si segnala il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione obbligatoria, ma non mancano una biblioteca e un centro sociale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico. Va segnalata la presenza, tra gli impianti sportivi, della palestra comunale.

Il sindaco esercita, all’occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli. L’industria è rappresentata dalle fabbriche alimentari, tra cui i mangimifici, da quelle automobilistiche, chimiche, meccaniche, tra cui quelle di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, inoltre da quelle metalmeccaniche, tra cui quelle di cisterne, infine da quelle plastiche, tessili, di confezione di articoli di vestiario e accessori, del vetro, di carta e cartone, di materiali da costruzione, di mobili e di elettronica; a queste si affiancano imprese edili, gioiellerie e oreficerie. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali, oltre a quelli di consulenza informatica, si segnala il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione obbligatoria, ma non mancano una biblioteca e un centro sociale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico. Va segnalata la presenza, tra gli impianti sportivi, della palestra comunale.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per la mancanza di attrattive particolari, è molto frequentata per lavoro, grazie al suo ragguardevole sviluppo industriale che assorbe un discreto flusso di manodopera esterna. Gli stessi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di tradizionali appuntamenti folcloristici, tra cui vanno menzionati: la festa del Sole, con spettacoli culturali, mostre fotografiche e di pittura e, a Dosson, la festa del radicchio rosso, con esposizione del radicchio e di altri prodotti tipici locali. La festa patronale, in onore della Natività della Vergine Maria, si celebra l’8 settembre anche con una sagra con musica, stand gastronomici, lunapark e pesca di beneficenza.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per la mancanza di attrattive particolari, è molto frequentata per lavoro, grazie al suo ragguardevole sviluppo industriale che assorbe un discreto flusso di manodopera esterna. Gli stessi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di tradizionali appuntamenti folcloristici, tra cui vanno menzionati: la festa del Sole, con spettacoli culturali, mostre fotografiche e di pittura e, a Dosson, la festa del radicchio rosso, con esposizione del radicchio e di altri prodotti tipici locali. La festa patronale, in onore della Natività della Vergine Maria, si celebra l’8 settembre anche con una sagra con musica, stand gastronomici, lunapark e pesca di beneficenza.

Località

Alla Rampa, Alle Pioveghe, Alle Pozzette, Barchessa, Ca' Barbaro, Dosson, Inchiostrificio, Le Grazie, Osteria Madonna del Carmine, Osteria Nuova, Peschierette

Alla Rampa, Alle Pioveghe, Alle Pozzette, Barchessa, Ca' Barbaro, Dosson, Inchiostrificio, Le Grazie, Osteria Madonna del Carmine, Osteria Nuova, Peschierette

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casier rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.