Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e i servizi, in particolare quelli legati al turismo, con la realizzazione di numerose strutture residenziali ed alberghiere. I casinesi presentano un elevato indice di vecchiaia e sono distribuiti tra varie località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, le più popolose sono: Banzola, Barazzone, Beleo, Bergogno, Bocco, Brugna, Cortogno, Costaferrata, Crocicchio, Leguigno Faggeto, Migliara-Boastra, Montale, Sordiglio, Villa Bonini, Boschi, Faeto, Il Monte e Montata. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche comprese tra i 250 e i 738 metri, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con suggestive forme di erosione ed estesi boschi. L’abitato, che con i resti delle fortificazioni medievali ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia e ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta, in campo azzurro, una fascia d’argento, accostata, in capo, da una stella, anch’essa d’argento, a cinque punte.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e i servizi, in particolare quelli legati al turismo, con la realizzazione di numerose strutture residenziali ed alberghiere. I casinesi presentano un elevato indice di vecchiaia e sono distribuiti tra varie località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, le più popolose sono: Banzola, Barazzone, Beleo, Bergogno, Bocco, Brugna, Cortogno, Costaferrata, Crocicchio, Leguigno Faggeto, Migliara-Boastra, Montale, Sordiglio, Villa Bonini, Boschi, Faeto, Il Monte e Montata. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche comprese tra i 250 e i 738 metri, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con suggestive forme di erosione ed estesi boschi. L’abitato, che con i resti delle fortificazioni medievali ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia e ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta, in campo azzurro, una fascia d’argento, accostata, in capo, da una stella, anch’essa d’argento, a cinque punte.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche molto antiche, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti databili all’età del bronzo; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, che vi penetrarono dopo aver sconfitto le popolazioni liguri. Il toponimo è un diminutivo di casa. La storia successiva alla caduta dell’impero romano non si discosta da quella dei territori circostanti, devastati dalle invasioni barbariche e poi sottoposti al dominio dei Canossa, che vi fecero costruire più castelli, tra cui quelli di Leguigno e Sarzano. Coinvolta, alla morte della contessa Matilde, negli scontri tra le potenti famiglie dei Fogliani e dei Gonzanga, nel XV secolo passò sotto la signoria estense, venendo suddivisa in piccoli comuni rurali e godendo di un periodo di relativa tranquillità almeno fino all’occupazione pontificia, caratterizzata dalle scorrerie del bandito Domenico Amorotto. Aggregata in parte a Carpineti e in parte a San Polo d’Enza durante la dominazione napoleonica e la restaurazione austro-estente, assunse l’attuale assetto territoriale nel 1860, partecipando alle successive vicende nazionali ed internazionali: pesanti sono state le conseguenze dell’ultimo conflitto mondiale. Tra i monumenti figurano: il castello di Leguigno; i resti del castello di Sarzano, che fu una delle più importanti roccaforti dell’Appennino reggiano; la pieve di San Bartolomeo (XII secolo) a Paullo; l’antica chiesa dell’Assunzione della Vergine a Pianzo, anteriore al 1100; l’oratorio di Beleo, fatto costruire da Matilde di Canossa; la seicentesca parrocchiale di Giandeto; varie case-torri medievali, tra cui quella di Monchio, e i cosiddetti “casoni” a Croveglia, risalenti al XVI secolo.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche molto antiche, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti databili all’età del bronzo; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, che vi penetrarono dopo aver sconfitto le popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a>. Il toponimo è un diminutivo di casa. La storia successiva alla caduta dell’impero romano non si discosta da quella dei territori circostanti, devastati dalle invasioni barbariche e poi sottoposti al dominio dei Canossa, che vi fecero costruire più castelli, tra cui quelli di Leguigno e Sarzano. Coinvolta, alla morte della contessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MATILDE'>Matilde</a>, negli scontri tra le potenti famiglie dei Fogliani e dei Gonzanga, nel XV secolo passò sotto la signoria estense, venendo suddivisa in piccoli comuni rurali e godendo di un periodo di relativa tranquillità almeno fino all’occupazione pontificia, caratterizzata dalle scorrerie del bandito Domenico Amorotto. Aggregata in parte a Carpineti e in parte a San Polo d’Enza durante la dominazione napoleonica e la restaurazione austro-estente, assunse l’attuale assetto territoriale nel 1860, partecipando alle successive vicende nazionali ed internazionali: pesanti sono state le conseguenze dell’ultimo conflitto mondiale. Tra i monumenti figurano: il castello di Leguigno; i resti del castello di Sarzano, che fu una delle più importanti roccaforti dell’Appennino reggiano; la pieve di San Bartolomeo (XII secolo) a Paullo; l’antica chiesa dell’Assunzione della Vergine a Pianzo, anteriore al 1100; l’oratorio di Beleo, fatto costruire da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MATILDEDICANOSSA'>Matilde di Canossa</a>; la seicentesca parrocchiale di Giandeto; varie case-torri medievali, tra cui quella di Monchio, e i cosiddetti “casoni” a Croveglia, risalenti al XVI secolo.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, alberi da frutta e viti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli e in minor misura quello di ovini ed equini. è sviluppata l’industria edile, affiancata da più aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), metalmeccanico, tessile, del legno e della fabbricazione di articoli in plastica, apparecchi elettrici, e accessori per autoveicoli. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e le attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria e non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, oltre alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno; quelle sanitarie sono garantite dalla sola farmacia.

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, alberi da frutta e viti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli e in minor misura quello di ovini ed equini. è sviluppata l’industria edile, affiancata da più aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), metalmeccanico, tessile, del legno e della fabbricazione di articoli in plastica, apparecchi elettrici, e accessori per autoveicoli. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e le attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria e non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, oltre alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno; quelle sanitarie sono garantite dalla sola farmacia.

Relazioni

Meta di villeggiatura, soprattutto estiva, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive che consentono un buon assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali la millenaria fiera di Costaferrata e quella del parmigiano reggiano, che si svolge la prima settimana di agosto, con esposizione e vendita di tipici prodotti locali. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Meta di villeggiatura, soprattutto estiva, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive che consentono un buon assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali la millenaria fiera di Costaferrata e quella del parmigiano reggiano, che si svolge la prima settimana di agosto, con esposizione e vendita di tipici prodotti locali. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Località

Banzola, Barazzone, Beleo, Bergogno, Bettola, Boastro, Bocco, Boschi, Braglio, Brugna, Casaleo, Casetico, Castignola, Ciolla, Cortogno, Costaferrata, Crocicchio, Cucchio, Faeto, Faggeto, Giandeto, Giandeto Straduzzi, Il Monte, L'Incrostolo, La Ripa, Leguigno, Lezzolo, Migliara, Molino di Cortogno, Monchioferri, Montale, Montata, Mulinello, Paullo, Paullo Chiesa, Pianzo, Sarzano, Sordiglio, Strada-Fabbrica, Trazara, Trinità, Villa Bonini

Banzola, Barazzone, Beleo, Bergogno, Bettola, Boastro, Bocco, Boschi, Braglio, Brugna, Casaleo, Casetico, Castignola, Ciolla, Cortogno, Costaferrata, Crocicchio, Cucchio, Faeto, Faggeto, Giandeto, Giandeto Straduzzi, Il Monte, L'Incrostolo, La Ripa, Leguigno, Lezzolo, Migliara, Molino di Cortogno, Monchioferri, Montale, Montata, Mulinello, Paullo, Paullo Chiesa, Pianzo, Sarzano, Sordiglio, Strada-Fabbrica, Trazara, Trinità, Villa Bonini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.