Descrizione

Piccola comunità di pianura, di antica origine, con un'economia prevalentemente agricola. I casanovesi presentano un indice di vecchiaia molto alto e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche un paio di località minori come Campanina e una quindicina di case sparse, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo semipartito troncato, che riproduce tre diversi emblemi: nel primo, di rosso, le tre mezzelune montanti di argento sono parte dello stemma del marchese Bernardo de Lonate, al quale Gian Galeazzo Visconti donò in feudo beni in Casanova; nel secondo, bandato di rosso e d'argento, il riferimento è agli Arrigoni, anch'essi feudatari; il terzo, raffigurante un'aquila imperiale, evoca i nobili Candiani-Beccaria, che succedettero agli Arrigoni nel possesso del feudo di Casanova Lonati.

Piccola comunità di pianura, di antica origine, con un'economia prevalentemente agricola. I casanovesi presentano un indice di vecchiaia molto alto e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche un paio di località minori come Campanina e una quindicina di case sparse, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo semipartito troncato, che riproduce tre diversi emblemi: nel primo, di rosso, le tre mezzelune montanti di argento sono parte dello stemma del marchese Bernardo de Lonate, al quale Gian Galeazzo Visconti donò in feudo beni in Casanova; nel secondo, bandato di rosso e d'argento, il riferimento è agli Arrigoni, anch'essi feudatari; il terzo, raffigurante un'aquila imperiale, evoca i nobili Candiani-Beccaria, che succedettero agli Arrigoni nel possesso del feudo di Casanova Lonati.

Storia

Deriva il toponimo dal latino CASA, nel significato tardoromano e altomedievale di 'podere a conduzione familiare affidato a un massaro residente', con l'appellativo NOVA, per indicarne la recente costituzione. Il tipo toponimico è già attestato in documenti del IX secolo, cioè all'epoca a cui risale l'organizzazione fondiaria dei grandi possedimenti ecclesiastici e monastici. La denominazione è comune a parecchi insediamenti, per cui risulta necessaria la presenza di una specificazione, in questo caso Lonati. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, è analoga a quella di tanti altri piccoli borghi, passati nel corso dei secoli sotto diverse signorie: infatti, dopo essere appartenuta durante il Medioevo al comitato di Auce, situato in territorio piacentino, sul finire del XIV secolo venne concessa in feudo alla nobile casata di Pavia, da cui deriva il toponimo. Annessa poco dopo al feudo di Broni, passò nella prima metà del XVI secolo sotto gli Arrigoni, restandovi fino al 1784, quando entrò tra i possedimenti dei Candiani-Beccaria. A questi ultimi subentrarono, nella seconda metà del XIX secolo, i Porta, che in seguito cedettero quasi tutto il territorio ai Vercesi di Montù Beccaria. Povera la presenza monumentale: non vi sono, infatti, edifici di particolare rilievo architettonico, eccettuato l'oratorio intitolato a Santa Eurosia e alla Madonna della Neve, fatto costruire da Giovanni Battista Candiani sul finire del XVIII secolo.

Deriva il toponimo dal latino CASA, nel significato tardoromano e altomedievale di 'podere a conduzione familiare affidato a un massaro residente', con l'appellativo NOVA, per indicarne la recente costituzione. Il tipo toponimico è già attestato in documenti del IX secolo, cioè all'epoca a cui risale l'organizzazione fondiaria dei grandi possedimenti ecclesiastici e monastici. La denominazione è comune a parecchi insediamenti, per cui risulta necessaria la presenza di una specificazione, in questo caso Lonati. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, è analoga a quella di tanti altri piccoli borghi, passati nel corso dei secoli sotto diverse signorie: infatti, dopo essere appartenuta durante il Medioevo al comitato di Auce, situato in territorio piacentino, sul finire del XIV secolo venne concessa in feudo alla nobile casata di Pavia, da cui deriva il toponimo. Annessa poco dopo al feudo di Broni, passò nella prima metà del XVI secolo sotto gli Arrigoni, restandovi fino al 1784, quando entrò tra i possedimenti dei Candiani-Beccaria. A questi ultimi subentrarono, nella seconda metà del XIX secolo, i Porta, che in seguito cedettero quasi tutto il territorio ai Vercesi di Montù Beccaria. Povera la presenza monumentale: non vi sono, infatti, edifici di particolare rilievo architettonico, eccettuato l'oratorio intitolato a Santa Eurosia e alla Madonna della Neve, fatto costruire da Giovanni Battista Candiani sul finire del XVIII secolo.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza di una stazione dei carabinieri sul posto. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento bovino. L'industria è rappresentata soprattutto da piccole fabbriche metallurgiche, affiancate da qualche impresa edile. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, sportive e per il tempo libero e poco rilevante è la presenza di strutture ricettive, che offrono solo possibilità di ristorazione.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza di una stazione dei carabinieri sul posto. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento bovino. L'industria è rappresentata soprattutto da piccole fabbriche metallurgiche, affiancate da qualche impresa edile. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, sportive e per il tempo libero e poco rilevante è la presenza di strutture ricettive, che offrono solo possibilità di ristorazione.

Relazioni

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, per la mancanza di attrattive di rilievo, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al buon andamento dell'agricoltura e all'impianto di alcune piccole aziende industriali, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, a causa della mancanza di scuole di ogni ordine e grado e del modesto livello dei servizi; mancano anche quei tradizionali appuntamenti del folclore, che altrove costituiscono l'occasione per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata la terza domenica di settembre.

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, per la mancanza di attrattive di rilievo, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al buon andamento dell'agricoltura e all'impianto di alcune piccole aziende industriali, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, a causa della mancanza di scuole di ogni ordine e grado e del modesto livello dei servizi; mancano anche quei tradizionali appuntamenti del folclore, che altrove costituiscono l'occasione per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata la terza domenica di settembre.

Località

Campanina, Casotti del Furbo

Campanina, Casotti del Furbo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casanova Lonati rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.