Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale ma con radici molto più antiche, classificato "comune sparso" con sede in località Casale Cremasco; accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato in misura significativa l'industria lattiero-casearia. I casalesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Vidolasco e Cascina Calderara. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; lambito ad ovest dal fiume Serio, è interessato dalla presenza di sorgenti e di numerose rogge (Gabbiana, Vidolasca, Malcontenta, Babbiona). L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico praticamente pianeggiante. Lo stemma comunale "partito", concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura: in campo argenteo, una torre campanaria con tetto a cuspide, accostata lateralmente da due torri merlate alla guelfa, e, su sfondo azzurro, una mucca pezzata sormontata da un grappolo di uva nera con due spighe di grano poste a croce di Sant'Andrea.

Comune di pianura, di origine medievale ma con radici molto più antiche, classificato "comune sparso" con sede in località Casale Cremasco; accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato in misura significativa l'industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>. I casalesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Vidolasco e Cascina Calderara. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; lambito ad ovest dal fiume Serio, è interessato dalla presenza di sorgenti e di numerose rogge (Gabbiana, Vidolasca, Malcontenta, Babbiona). L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico praticamente pianeggiante. Lo stemma comunale "partito", concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura: in campo argenteo, una torre campanaria con tetto a cuspide, accostata lateralmente da due torri merlate alla guelfa, e, su sfondo azzurro, una mucca pezzata sormontata da un grappolo di uva nera con due spighe di grano poste a croce di Sant'Andrea.

Storia

Il toponimo è il risultato dell'unione dei nomi dei due abitati che compongono il comune, avvenuta nel 1934. A Vidolasco sono stati effettuati scavi archeologici che hanno confermato la presenza di un insediamento della civiltà villanoviana, probabilmente un luogo di culto, risalente al X sec. a.C. Il luogo era abitato anche in età romana, probabilmente già dal IV secolo d.C., ma i primi documenti che la menzionano risalgono al X secolo; il castello e la chiesa di San Faustino, a Vidolasco, appartenevano alla curia cremonese. L'autorità di Cremona venne confermata da Enrico VI alla fine del XII secolo: un documento del 1192 ricomprende infatti espressamente quest'area tra i possedimenti di Crema, soggetta a sua volta all'odierno capoluogo di provincia. Tra quanti vi esercitarono diritti figurano la famiglia dei conti di Camisano e la confraternita degli Umiliati; a partire dal Quattrocento si afferma a Vidolasco la famiglia dei conti Tadini. Nello stesso secolo il territorio venne assorbito nella sfera d'influenza della repubblica veneta, come gli altri centri del cremasco. Nel patrimonio architettonico spiccano: la villa seicentesca in cui ha sede il municipio; la parrocchiale del primo Novecento, costruita al posto dell'antica chiesa di Santo Stefano Protomartire; la settecentesca chiesa della Crocetta; villa Tadini, a Vidolasco, in stile rinascimentale, con torre merlata. Ben più recente è la parrocchiale di Vidolasco, la cui costruzione fu iniziata verso la fine della prima metà del XX secolo.

Il toponimo è il risultato dell'unione dei nomi dei due abitati che compongono il comune, avvenuta nel 1934. A Vidolasco sono stati effettuati scavi archeologici che hanno confermato la presenza di un insediamento della civiltà villanoviana, probabilmente un luogo di culto, risalente al X sec. a.C. Il luogo era abitato anche in età romana, probabilmente già dal IV secolo d.C., ma i primi documenti che la menzionano risalgono al X secolo; il castello e la chiesa di San Faustino, a Vidolasco, appartenevano alla curia cremonese. L'autorità di Cremona venne confermata da Enrico VI alla fine del XII secolo: un documento del 1192 ricomprende infatti espressamente quest'area tra i possedimenti di Crema, soggetta a sua volta all'odierno capoluogo di provincia. Tra quanti vi esercitarono diritti figurano la famiglia dei conti di Camisano e la confraternita degli Umiliati; a partire dal Quattrocento si afferma a Vidolasco la famiglia dei conti Tadini. Nello stesso secolo il territorio venne assorbito nella sfera d'influenza della repubblica veneta, come gli altri centri del cremasco. Nel patrimonio architettonico spiccano: la villa seicentesca in cui ha sede il municipio; la parrocchiale del primo Novecento, costruita al posto dell'antica chiesa di Santo Stefano Protomartire; la settecentesca chiesa della Crocetta; villa Tadini, a Vidolasco, in stile rinascimentale, con torre merlata. Ben più recente è la parrocchiale di Vidolasco, la cui costruzione fu iniziata verso la fine della prima metà del XX secolo.

Economia

Nell'economia locale occupa ancora un posto di primo piano l'agricoltura, con la produzione di cereali, foraggi, ortaggi e frumento, favorita dall'abbondanza di risorse idriche che contribuisce a rendere fertile il terreno; è sviluppato l'allevamento bovino e suino. L'industria ricalca la vocazione rurale del comune: il comparto più rappresentato è quello alimentare, con l'industria lattiero-casearia che occupa un ruolo di primo piano; la metallurgia conta su imprese di dimensioni assai modeste. Il terziario non offre spunti di rilievo, se si esclude la presenza del servizio bancario, a testimoniare i buoni risultati del sistema produttivo. Sono presenti scuole che permettono di frequentare tutte le classi dell'obbligo e per l'approfondimento culturale si può attingere alla locale biblioteca. Per gli amanti dello sport, della cura della salute e del rapporto con la natura è stato individuato un percorso ecologico; le strutture ricettive offrono anche possibilità di soggiorno mentre quelle sanitarie sono in grado di garantire il solo servizio farmaceutico.

Nell'economia locale occupa ancora un posto di primo piano l'agricoltura, con la produzione di cereali, foraggi, ortaggi e frumento, favorita dall'abbondanza di risorse idriche che contribuisce a rendere fertile il terreno; è sviluppato l'allevamento bovino e suino. L'industria ricalca la vocazione rurale del comune: il comparto più rappresentato è quello alimentare, con l'industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a> che occupa un ruolo di primo piano; la metallurgia conta su imprese di dimensioni assai modeste. Il terziario non offre spunti di rilievo, se si esclude la presenza del servizio bancario, a testimoniare i buoni risultati del sistema produttivo. Sono presenti scuole che permettono di frequentare tutte le classi dell'obbligo e per l'approfondimento culturale si può attingere alla locale biblioteca. Per gli amanti dello sport, della cura della salute e del rapporto con la natura è stato individuato un percorso ecologico; le strutture ricettive offrono anche possibilità di soggiorno mentre quelle sanitarie sono in grado di garantire il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Il comune non ha una vocazione turistica, sebbene non manchino testimonianze di una certa cura per il patrimonio ambientale. I suoi rapporti con i centri vicini sono dettati per lo più dalle relazioni socioeconomiche determinate dalla mancanza di alcuni servizi, dall'esigenza di una rete commerciale più ricca e, non ultimo, dal commercio dei prodotti agricoli e zootecnici. L'impronta rurale si conferma e si celebra anche negli appuntamenti tradizionali che uniscono il folclore alla devozione religiosa: tra questi si segnala la sagra dei Santi Faustino e Giovita, che ha luogo il 15 febbraio. La festa del Patrono, Santo Stefano, ricorre il 26 dicembre. Al Santo è dedicata una sagra che si tiene la prima domenica di agosto, in condizioni climatiche ben più favorevoli.

Il comune non ha una vocazione turistica, sebbene non manchino testimonianze di una certa cura per il patrimonio ambientale. I suoi rapporti con i centri vicini sono dettati per lo più dalle relazioni socioeconomiche determinate dalla mancanza di alcuni servizi, dall'esigenza di una rete commerciale più ricca e, non ultimo, dal commercio dei prodotti agricoli e zootecnici. L'impronta rurale si conferma e si celebra anche negli appuntamenti tradizionali che uniscono il folclore alla devozione religiosa: tra questi si segnala la sagra dei Santi Faustino e Giovita, che ha luogo il 15 febbraio. La festa del Patrono, Santo Stefano, ricorre il 26 dicembre. Al Santo è dedicata una sagra che si tiene la prima domenica di agosto, in condizioni climatiche ben più favorevoli.

Località

Casale Cremasco, Cascina Calderara, Vidolasco

Casale Cremasco, Cascina Calderara, Vidolasco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casale Cremasco-Vidolasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.