Descrizione

Centro collinare, di origine medievale, la cui economia è basata, oltre che sulle tradizionali attività agricole, sul commercio e su un articolato tessuto di aziende operanti nel settore secondario, con una forte presenza dell'industria tessile e di quella metalmeccanica. I carvichesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per lo più nel capoluogo comunale -contiguo alle località di Villa d'Adda, Calusco d'Adda e Sotto il Monte Giovanni XXIII dei comuni omonimi- oltre che in case sparse. Il territorio, attraversato dal torrente Grandone, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate -determinate soprattutto dalla presenza del monte Canto (710 m) - ma assai meno evidenti nella parte meridionale, in cui sorge l'abitato, in forte espansione edilizia e dall'andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1969, è uno scudo partito: nel primo campo si rappresenta, su sfondo argentato, una chiesa rossa con campanile dello stesso colore; sullo sfondo azzurro della seconda parte spicca un albero di gelso davanti al quale si pone un tralcio di vite munito di frutti dorati.

Centro collinare, di origine medievale, la cui economia è basata, oltre che sulle tradizionali attività agricole, sul commercio e su un articolato tessuto di aziende operanti nel settore secondario, con una forte presenza dell'industria tessile e di quella metalmeccanica. I carvichesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per lo più nel capoluogo comunale -contiguo alle località di Villa d'Adda, Calusco d'Adda e Sotto il Monte Giovanni XXIII dei comuni omonimi- oltre che in case sparse. Il territorio, attraversato dal torrente Grandone, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate -determinate soprattutto dalla presenza del monte Canto (710 m) - ma assai meno evidenti nella parte meridionale, in cui sorge l'abitato, in forte espansione edilizia e dall'andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1969, è uno scudo partito: nel primo campo si rappresenta, su sfondo argentato, una chiesa rossa con campanile dello stesso colore; sullo sfondo azzurro della seconda parte spicca un albero di gelso davanti al quale si pone un tralcio di vite munito di frutti dorati.

Storia

Il toponimo sembra essere una forma aggettivale derivata dal personale latino CARVIUS o da CARII VICUS, 'villaggio di Cario'. Le prime notizie storiche risalgono ai primi decenni del XII secolo, che ha restituito numerosi documenti che la menzionano, dai quali si deduce che a quell'epoca la zona era sotto il controllo del vicino centro di Calusco d'Adda. Nel secolo successivo, in seguito alla divisione dell'intero territorio di Bergamo in quattro squadre, fu compresa nella squadra di Sant'Alessandro. Nel corso del basso Medioevo fu al centro delle aspre contese fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, di cui subì le disastrose conseguen ze, fino a raggiungere una relativa tranquillità col passaggio, nel 1427, alla Serenissima, sotto il cui governo rimase, sia pure con le alterne vicende che lo caratterizzarono (come quelle seguite alla peste del 1630) fino al 1797, quando la repubblica di San Marco perse la sua secolare indipendenza e fu7 ceduta, da Napoleone Bonaparte, agli austriaci. Alla dominazione austriaca seguirono le lotte risorgimentali culminate nel trattato di Villafranca dell'11 luglio 1859 e nell'impresa dei Mille, a cui prese parte anche il carvichese Carlo Girolamo Conti. Il patrimonio storico-architettonico comprende, oltre la piccola chiesa di Santa Maria del Campo -databile al XIII secolo-, la parrocchiale di San Martino, realizzata nel XII secolo e più volte rimaneggiata in quelli successivi, che conserva preziose opere d'arte, come la pala d'altare realizzata nel XVII secolo dal Borgognone, raffigurante San Martino, e una Madonna del Rosario del Pomarancio.

Il toponimo sembra essere una forma aggettivale derivata dal personale latino CARVIUS o da CARII VICUS, 'villaggio di Cario'. Le prime notizie storiche risalgono ai primi decenni del XII secolo, che ha restituito numerosi documenti che la menzionano, dai quali si deduce che a quell'epoca la zona era sotto il controllo del vicino centro di Calusco d'Adda. Nel secolo successivo, in seguito alla divisione dell'intero territorio di Bergamo in quattro squadre, fu compresa nella squadra di Sant'Alessandro. Nel corso del basso Medioevo fu al centro delle aspre contese fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, di cui subì le disastrose conseguen ze, fino a raggiungere una relativa tranquillità col passaggio, nel 1427, alla Serenissima, sotto il cui governo rimase, sia pure con le alterne vicende che lo caratterizzarono (come quelle seguite alla peste del 1630) fino al 1797, quando la repubblica di San Marco perse la sua secolare indipendenza e fu7 ceduta, da Napoleone Bonaparte, agli austriaci. Alla dominazione austriaca seguirono le lotte risorgimentali culminate nel trattato di Villafranca dell'11 luglio 1859 e nell'impresa dei Mille, a cui prese parte anche il carvichese Carlo Girolamo Conti. Il patrimonio storico-architettonico comprende, oltre la piccola chiesa di Santa Maria del Campo -databile al XIII secolo-, la parrocchiale di San Martino, realizzata nel XII secolo e più volte rimaneggiata in quelli successivi, che conserva preziose opere d'arte, come la pala d'altare realizzata nel XVII secolo dal Borgognone, raffigurante San Martino, e una Madonna del Rosario del Pomarancio.

Economia

Accanto alle tradizionali attività agricole e silvo-pastorali (produzione di cereali, frumento, orti, foraggi, vite e frutteti e allevamenti bovini, suini, caprini, equini e avicoli), il settore industriale è articolato nei comparti tessile -che dà occupazione a quasi mille addetti-, metalmeccanico, edile, dei materiali da costruzione, della produzione di giocattoli e dell'editoria. Il servizio bancario e le attività di consulenza informatica -propri dei sistemi economici più avanzati- completano il quadro del terziario, che comprende inoltre una rete distributiva di dimensioni sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle scuole materna, elementare e media e all'arricchimento culturale contribuisce la biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Accanto alle tradizionali attività agricole e silvo-pastorali (produzione di cereali, frumento, orti, foraggi, vite e frutteti e allevamenti bovini, suini, caprini, equini e avicoli), il settore industriale è articolato nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> -che dà occupazione a quasi mille addetti-, metalmeccanico, edile, dei materiali da costruzione, della produzione di giocattoli e dell'editoria. Il servizio bancario e le attività di consulenza informatica -propri dei sistemi economici più avanzati- completano il quadro del terziario, che comprende inoltre una rete distributiva di dimensioni sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle scuole materna, elementare e media e all'arricchimento culturale contribuisce la biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non può essere definita una meta turistica, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, ma è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo ragguardevole sviluppo industriale. I rapporti con i comuni vicini, non particolarmente rilevanti e occasionati prevalentemente da necessità di ordine sanitario, scolastico, commerciale e burocratico, si intensificano annualmente durante il mese di settembre in occasione della sagra del pesce. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Non può essere definita una meta turistica, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, ma è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo ragguardevole sviluppo industriale. I rapporti con i comuni vicini, non particolarmente rilevanti e occasionati prevalentemente da necessità di ordine sanitario, scolastico, commerciale e burocratico, si intensificano annualmente durante il mese di settembre in occasione della sagra del pesce. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carvico rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.