Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I carughesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale (contiguo alle località di Giussano (MI), Mariano Comense e Arosio dei comuni omonimi) e, in minor misura, nelle località di Gattedo, Incasate, La Guardia, Sant'Ambrogio e Sant'Isidoro. Il territorio, compreso tra le alture moreniche brianzole e le colline comasche, disegna un profilo geometrico dolce e ondulato. L'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico vario, mostra segni di una forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1978, raffigura, su sfondo argenteo, un castello rosso sormontato da tre torri, i cui merli sono alla ghibellina; compaiono anche due api in capo e una in punta. Il castello rappresenta quello esistente in Carugo già prima del Mille; le api, simbolo di laboriosità, stanno a indicare le fabbriche esistenti nel comprensorio.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I carughesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale (contiguo alle località di Giussano (MI), Mariano Comense e Arosio dei comuni omonimi) e, in minor misura, nelle località di Gattedo, Incasate, La Guardia, Sant'Ambrogio e Sant'Isidoro. Il territorio, compreso tra le alture moreniche brianzole e le colline comasche, disegna un profilo geometrico dolce e ondulato. L'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico vario, mostra segni di una forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1978, raffigura, su sfondo argenteo, un castello rosso sormontato da tre torri, i cui merli sono alla ghibellina; compaiono anche due api in capo e una in punta. Il castello rappresenta quello esistente in Carugo già prima del Mille; le api, simbolo di laboriosità, stanno a indicare le fabbriche esistenti nel comprensorio.

Storia

Il toponimo, che compare per la prima volta in un documento del IX secolo, deriva con ogni probabilità dal personale CALUCUS o dal termine latino CALUGO, ossia 'caligine, nebbia', usato forse in riferimento al fatto che il territorio si trova per la maggior parte esposto alla tramontana. A lungo infeudata alla nobile famiglia dei Carugo, che da essa prese il nome, nel corso del 1100 fu più volte teatro di scontri, legati al dilagare nella zona del movimento ereticale dei patari, sorto a Milano nella seconda metà dell'undicesimo secolo. Agli inizi del Duecento fu completamente distrutta dai popolani milanesi in lotta contro i ghibellini, che vi si erano rifugiati, dopo essere stati cacciati dalla propria città. In questa occasione fu raso al suolo anche il locale castello, la cui esistenza è attestata già nel IX secolo e che svolse un ruolo importante nella lunga guerra tra Como e Milano, agli inizi del 1100. Nel Quattrocento, con la pieve di Mariano, cui apparteneva, entrò a far parte del Ducato di Milano, venendo successivamente infeudata alla casata dei Marliani. Nella prima metà del XVI secolo passò ai Giussani, cui subentrarono i marchesi Crivelli. Sotto il governo austriaco fu migliorato il sistema viario, con la costruzione di importanti arterie stradali, come la cosiddetta "strada della roggia". Dal 1929 fino al 1950 fu unita ad Arosio, dando vita al comune di Carugo con Arosio. Gli elementi di maggiore spicco nel patrimonio storico-architettonico sono: la villa Elmo e la villa Calvi, due eleganti residenze patrizie dalle linee ottocentesche.

Il toponimo, che compare per la prima volta in un documento del IX secolo, deriva con ogni probabilità dal personale CALUCUS o dal termine latino CALUGO, ossia 'caligine, nebbia', usato forse in riferimento al fatto che il territorio si trova per la maggior parte esposto alla tramontana. A lungo infeudata alla nobile famiglia dei Carugo, che da essa prese il nome, nel corso del 1100 fu più volte teatro di scontri, legati al dilagare nella zona del movimento ereticale dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PATARI'>patari</a>, sorto a Milano nella seconda metà dell'undicesimo secolo. Agli inizi del Duecento fu completamente distrutta dai popolani milanesi in lotta contro i ghibellini, che vi si erano rifugiati, dopo essere stati cacciati dalla propria città. In questa occasione fu raso al suolo anche il locale castello, la cui esistenza è attestata già nel IX secolo e che svolse un ruolo importante nella lunga guerra tra Como e Milano, agli inizi del 1100. Nel Quattrocento, con la pieve di Mariano, cui apparteneva, entrò a far parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a>, venendo successivamente infeudata alla casata dei Marliani. Nella prima metà del XVI secolo passò ai Giussani, cui subentrarono i marchesi Crivelli. Sotto il governo austriaco fu migliorato il sistema viario, con la costruzione di importanti arterie stradali, come la cosiddetta "strada della roggia". Dal 1929 fino al 1950 fu unita ad Arosio, dando vita al comune di Carugo con Arosio. Gli elementi di maggiore spicco nel patrimonio storico-architettonico sono: la villa Elmo e la villa Calvi, due eleganti residenze patrizie dalle linee ottocentesche.

Economia

Il punto di forza dell'economia locale è rappresentato dalle attività industriali e in particolare dalla produzione dei mobili, realizzata in laboratori artigianali nonché in industrie di piccole e medie dimensioni; ai mobilifici si affiancano aziende che operano nei comparti alimentare, chimico, metalmeccanico, cartario, edile e dei materiali da costruzione; va segnalata, inoltre, la presenza di gioiellerie, oreficerie e tipografie. L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, frumento e ortaggi; si allevano bovini, caprini, avicoli ed equini. Il terziario, accanto ai servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, comprende anche attività di consulenza informatica e il servizio bancario. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Il punto di forza dell'economia locale è rappresentato dalle attività industriali e in particolare dalla produzione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, realizzata in laboratori artigianali nonché in industrie di piccole e medie dimensioni; ai mobilifici si affiancano aziende che operano nei comparti alimentare, chimico, metalmeccanico, cartario, edile e dei materiali da costruzione; va segnalata, inoltre, la presenza di gioiellerie, oreficerie e tipografie. L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, frumento e ortaggi; si allevano bovini, caprini, avicoli ed equini. Il terziario, accanto ai servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, comprende anche attività di consulenza informatica e il servizio bancario. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

I dolci rilievi brianzoli e la fascia collinare comasca, che, con una fitta vegetazione, fanno da sfondo all'abitato, costituiscono una valida attrattiva per i turisti, ai quali si offre, tra l'altro, la possibilità di visitare il Parco naturale della Brughiera. La presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, è alla base di intensi rapporti con i comuni vicini; tuttavia, i movimenti pendolari si verificano anche nel senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i carughesi a rivolgersi alle località più fornite. Non si registrano particolari manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche, che potrebbero richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

I dolci rilievi brianzoli e la fascia collinare comasca, che, con una fitta vegetazione, fanno da sfondo all'abitato, costituiscono una valida attrattiva per i turisti, ai quali si offre, tra l'altro, la possibilità di visitare il Parco naturale della Brughiera. La presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, è alla base di intensi rapporti con i comuni vicini; tuttavia, i movimenti pendolari si verificano anche nel senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i carughesi a rivolgersi alle località più fornite. Non si registrano particolari manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche, che potrebbero richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Località

Gattedo, Incasate, La Guardia, Sant'Ambrogio, Sant'Isidoro

Gattedo, Incasate, La Guardia, Sant'Ambrogio, Sant'Isidoro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carugo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.