Descrizione

Comune di pianura, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole (soprattutto risicole) ha sviluppato una fiorente attività industriale. I carisini, il cui indice di vecchiaia è piuttosto alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in pochi aggregati urbani minori e un buon numero di case sparse. La posizione geografica di pianura comporta che il profilo geometrico del territorio comunale subisca variazioni altimetriche lievi. L’abitato si estende nel pianeggiante fondovalle d’Elvo, presso il ciglio di un terrazzo alluvionale solcato a sud dal canale di Cigliano e attraversato dalla provinciale. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo e quarto riquadro sono raffigurati due leoni d’oro “illeoparditi”; nel secondo e terzo quarto, argentati, campeggia un castello nero, merlato alla guelfa e munito di tre torri –la centrale più alta delle laterali– e di due palchi.

Comune di pianura, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole (soprattutto risicole) ha sviluppato una fiorente attività industriale. I carisini, il cui indice di vecchiaia è piuttosto alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in pochi aggregati urbani minori e un buon numero di case sparse. La posizione geografica di pianura comporta che il profilo geometrico del territorio comunale subisca variazioni altimetriche lievi. L’abitato si estende nel pianeggiante fondovalle d’Elvo, presso il ciglio di un terrazzo alluvionale solcato a sud dal canale di Cigliano e attraversato dalla provinciale. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo e quarto riquadro sono raffigurati due leoni d’oro “illeoparditi”; nel secondo e terzo quarto, argentati, campeggia un castello nero, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a> e munito di tre torri –la centrale più alta delle laterali– e di due palchi.

Storia

Il toponimo deriva dal gentilizio latino CARISIUS. Sorta in epoca romana, fu sottoposta ai canonici di Vercelli; nel 1129 fu feudo della nobile famiglia degli Avogadro che, in quanto sostenitrice della fazione guelfa, era favorevole alle vedute teocratiche del Papa e contraria al partito sostenitore degli interessi dell’imperatore. Durante il dominio di Amedeo VIII di Savoia le truppe di Facino Cane entrarono in questa e altre località distruggendo e saccheggiando; solo nel 1402 tornò ai Savoia, i quali la infeudarono di nuovo ai nobili Avogadro. Fu donata nel 1628 da Carlo Emanuele I al figlio Tomaso che due anni più tardi la cedette ai nobili Alberto e Giuseppe di Carisana. Essi ne rimasero proprietari fino al XVIII secolo quando, con il soffiare dei primi venti rivoluzionari provenienti da oltr’Alpe, perdettero i loro privilegi. Tra gli edifici di maggior pregio storico-artistico si segnala il castello che, data la sua importanza strategica, fu oggetto di numerose contese, tra il XII e il XIII secolo, fra guelfi e ghibellini e intorno all’anno 1400 fra le truppe sabaude e quelle del famigerato Facino Cane. Di esso rimangono la porta d’ingresso, che mostra l’apertura del ponte levatoio e della porta carraia, e tratti di cortina che costituivano la cinta esterna della fortificazione. Degna di nota è anche la parrocchiale di San Lorenzo, ricostruita nel XIV secolo, a navata unica con due altari laterali, in stile neoclassico; la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, già parrocchiale, di origine medievale; la chiesa dell’Assunzione, risalente al 1675, a navata unica, e l’oratorio di Sant’Antonio Abate, le cui prime notizie risalgono al 1747.

Il toponimo deriva dal gentilizio latino CARISIUS. Sorta in epoca romana, fu sottoposta ai canonici di Vercelli; nel 1129 fu feudo della nobile famiglia degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> che, in quanto sostenitrice della fazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, era favorevole alle vedute teocratiche del Papa e contraria al partito sostenitore degli interessi dell’imperatore. Durante il dominio di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVIIIDISAVOIA'>Amedeo VIII di Savoia</a> le truppe di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a> entrarono in questa e altre località distruggendo e saccheggiando; solo nel 1402 tornò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, i quali la infeudarono di nuovo ai nobili <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a>. Fu donata nel 1628 da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEI'>Carlo Emanuele I</a> al figlio Tomaso che due anni più tardi la cedette ai nobili Alberto e Giuseppe di Carisana. Essi ne rimasero proprietari fino al XVIII secolo quando, con il soffiare dei primi venti rivoluzionari provenienti da oltr’Alpe, perdettero i loro privilegi. Tra gli edifici di maggior pregio storico-artistico si segnala il castello che, data la sua importanza strategica, fu oggetto di numerose contese, tra il XII e il XIII secolo, fra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFI'>guelfi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a> e intorno all’anno 1400 fra le truppe sabaude e quelle del famigerato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a>. Di esso rimangono la porta d’ingresso, che mostra l’apertura del ponte levatoio e della porta carraia, e tratti di cortina che costituivano la cinta esterna della fortificazione. Degna di nota è anche la parrocchiale di San Lorenzo, ricostruita nel XIV secolo, a navata unica con due altari laterali, in stile neoclassico; la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, già parrocchiale, di origine medievale; la chiesa dell’Assunzione, risalente al 1675, a navata unica, e l’oratorio di Sant’Antonio Abate, le cui prime notizie risalgono al 1747.

Economia

Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: l’agricoltura produce soprattutto riso, ortaggi e foraggi; è anche praticato l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (soprattutto lattiero-caseario), della lavorazione e conservazione della carne, tessile, delle confezioni, della pelletteria, metallurgico, edile, della lavorazione del legno, della produzione di articoli in gomma e in plastica e delle macchine per l’agricoltura. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare. Mancano strutture atte a garantire la diffusione della cultura e dell’informazione, nonché quelle destinate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: l’agricoltura produce soprattutto riso, ortaggi e foraggi; è anche praticato l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (soprattutto lattiero-caseario), della lavorazione e conservazione della carne, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della pelletteria, metallurgico, edile, della lavorazione del legno, della produzione di articoli in gomma e in plastica e delle macchine per l’agricoltura. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare. Mancano strutture atte a garantire la diffusione della cultura e dell’informazione, nonché quelle destinate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Costituisce una meta turistica abbastanza frequentata, grazie alle notevoli attrattive naturalistiche che consentono di effettuare belle e rilassanti passeggiate immerse nel verde. La presenza della Riserva Naturale, inoltre, richiama ogni anno numerosi visitatori, che vi si recano per assistere all’incantevole fascino dei tipici uccelli che ogni anno la popolano, con la possibilità di scorgere anche specie rare come l’airone guardabuoi, dal piumaggio bianco, e la sgarza ciuffetto, che con il suo becco azzurro e le sue penne ornamentali arancioni costituisce uno degli ardeidi più belli presenti. Non vi si svolgono manifestazioni culturali o folcloristiche di rilievo. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Costituisce una meta turistica abbastanza frequentata, grazie alle notevoli attrattive naturalistiche che consentono di effettuare belle e rilassanti passeggiate immerse nel verde. La presenza della Riserva Naturale, inoltre, richiama ogni anno numerosi visitatori, che vi si recano per assistere all’incantevole fascino dei tipici uccelli che ogni anno la popolano, con la possibilità di scorgere anche specie rare come l’airone guardabuoi, dal piumaggio bianco, e la sgarza ciuffetto, che con il suo becco azzurro e le sue penne ornamentali arancioni costituisce uno degli ardeidi più belli presenti. Non vi si svolgono manifestazioni culturali o folcloristiche di rilievo. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Cascina Masina, Fornace Crocicchio, Nebbione, San Damiano

Cascina Masina, Fornace Crocicchio, Nebbione, San Damiano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carisio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.