Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I carpianesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte crescita edilizia; la parte restante è distribuita in varie case sparse, nelle località di Gnignano, Draghetto, Villaggio Francolino e Villaggio Ortigherio, nonché nelle cascine Arcagnano, Cainago, Faino, Longora, Nuova, Pojago e Zunico. Il territorio, completamente pianeggiante e molto fertile, perché ricco di canali e corsi d'acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi impercettibili. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello rosso merlato alla guelfa e formato da tre torri riunite da due cortine di muro; la torre centrale sostiene un leone d'oro raffigurato nell'atto di poggiare la zampa posteriore sinistra sul secondo e terzo merlo. Dalla soglia della porta del castello, posto sulla verde campagna, uno stradello d'oro posto in banda si estende fino alla punta dello scudo.

Comune di pianura, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I carpianesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte crescita edilizia; la parte restante è distribuita in varie case sparse, nelle località di Gnignano, Draghetto, Villaggio Francolino e Villaggio Ortigherio, nonché nelle cascine Arcagnano, Cainago, Faino, Longora, Nuova, Pojago e Zunico. Il territorio, completamente pianeggiante e molto fertile, perché ricco di canali e corsi d'acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi impercettibili. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello rosso merlato alla guelfa e formato da tre torri riunite da due cortine di muro; la torre centrale sostiene un leone d'oro raffigurato nell'atto di poggiare la zampa posteriore sinistra sul secondo e terzo merlo. Dalla soglia della porta del castello, posto sulla verde campagna, uno stradello d'oro posto in banda si estende fino alla punta dello scudo.

Storia

Citata in un documento della prima metà del IX secolo, deriva il toponimo, che alcuni ritengono di origini romane, dal carpino, ossia dalla pianta un tempo molto diffusa nella zona. La sua storia ha seguito quella del resto della Lombardia che, dopo le invasioni barbariche, nel XII secolo fu al centro delle lotte per l'affermazione delle autonomie comunali contro l'egemonia imperiale del Barbarossa e, nel Duecento, fu teatro degli scontri tra il partito del popolo e il partito dei nobili, passando in seguito sotto più dominazioni straniere. Proprietari di queste terre furono i Pusterla i quali, verso la metà del XIV secolo, si videro confiscare i beni dai Visconti, perché accusati di aver tentato di uccidere Luchino e Giovanni Visconti. Sul finire del Trecento il feudo fu donato da Galeazzo Visconti ai frati certosini, cui aveva affidato la costruzione della Certosa di Pavia e che, preso possesso del locale castello, amministrarono le terre circostanti, incentivando le attività agricole, grazie alla realizzazione di un buon sistema di irrigazione. Una volta soppresso l'ordine religioso, nel 1784, ne entrarono in possesso Giovanni Alessandro Brambilla e Luigi Albertenghi. Dopo aver assorbito, nel 1860, gli allora autonomi comuni di Arcagnago e Zunico, ha partecipato attivamente alle guerre d'Indipendenza e alla lotta per la liberazione del 1945. Dal punto di vista monumentale meritano di essere citate la parrocchiale carpianese di San Martino, risalente al 1100, in cui è possibile ammirare un affresco del Luini e un altare che prima del XVI secolo era situato nella Certosa di Pavia, e la parrocchiale di Gnignano, dedicata a San Mauro.

Citata in un documento della prima metà del IX secolo, deriva il toponimo, che alcuni ritengono di origini romane, dal carpino, ossia dalla pianta un tempo molto diffusa nella zona. La sua storia ha seguito quella del resto della Lombardia che, dopo le invasioni barbariche, nel XII secolo fu al centro delle lotte per l'affermazione delle autonomie comunali contro l'egemonia imperiale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BARBAROSSA'>Barbarossa</a> e, nel Duecento, fu teatro degli scontri tra il partito del popolo e il partito dei nobili, passando in seguito sotto più dominazioni straniere. Proprietari di queste terre furono i Pusterla i quali, verso la metà del XIV secolo, si videro confiscare i beni dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, perché accusati di aver tentato di uccidere Luchino e Giovanni Visconti. Sul finire del Trecento il feudo fu donato da Galeazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> ai frati certosini, cui aveva affidato la costruzione della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CERTOSADIPAVIA'>Certosa di Pavia</a> e che, preso possesso del locale castello, amministrarono le terre circostanti, incentivando le attività agricole, grazie alla realizzazione di un buon sistema di irrigazione. Una volta soppresso l'ordine religioso, nel 1784, ne entrarono in possesso Giovanni Alessandro Brambilla e Luigi Albertenghi. Dopo aver assorbito, nel 1860, gli allora autonomi comuni di Arcagnago e Zunico, ha partecipato attivamente alle guerre d'Indipendenza e alla lotta per la liberazione del 1945. Dal punto di vista monumentale meritano di essere citate la parrocchiale carpianese di San Martino, risalente al 1100, in cui è possibile ammirare un affresco del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUINI'>Luini</a> e un altare che prima del XVI secolo era situato nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CERTOSADIPAVIA'>Certosa di Pavia</a>, e la parrocchiale di Gnignano, dedicata a San Mauro.

Economia

La principale fonte di reddito per la popolazione continua ad essere costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno che consentono proficue coltivazioni di cereali, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche impresa edile, non sono molto rilevanti. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali è presente quello bancario. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, oltre a comprendere più esercizi di ristorazione, assicurano anche la possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

La principale fonte di reddito per la popolazione continua ad essere costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno che consentono proficue coltivazioni di cereali, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche impresa edile, non sono molto rilevanti. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali è presente quello bancario. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, oltre a comprendere più esercizi di ristorazione, assicurano anche la possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica, per mancanza di attrattive significative, ed è poco frequentata anche per lavoro, poiché né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggior assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree maggiormente industrializzate. Molto intensi sono i suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione, agevolata da un buon sistema di collegamenti, è costretta a far riferimento a causa della limitata presenza sul posto di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi. Un momento di aggregazione si ha nella festa in onore di S. Martino, che si tiene l'11 novembre. La festa della Patrona, Santa Maria Maddalena, si celebra la terza domenica di luglio. Ci si astiene dal lavoro il lunedì seguente.

Non può essere considerata una meta turistica, per mancanza di attrattive significative, ed è poco frequentata anche per lavoro, poiché né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggior assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree maggiormente industrializzate. Molto intensi sono i suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione, agevolata da un buon sistema di collegamenti, è costretta a far riferimento a causa della limitata presenza sul posto di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi. Un momento di aggregazione si ha nella festa in onore di S. Martino, che si tiene l'11 novembre. La festa della Patrona, Santa Maria Maddalena, si celebra la terza domenica di luglio. Ci si astiene dal lavoro il lunedì seguente.

Località

Cascina Arcagnago, Cascina Calnago, Cascina Faino, Cascina Nuova, Cascina Ortigherio, Cascina Pojago, Cascina Zunico, Draghetto, Gnignano, Villaggio Francolino, Villaggio Ortigherio

Cascina Arcagnago, Cascina Calnago, Cascina Faino, Cascina Nuova, Cascina Ortigherio, Cascina Pojago, Cascina Zunico, Draghetto, Gnignano, Villaggio Francolino, Villaggio Ortigherio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carpiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.