Descrizione

Comune collinare, di origine antica, con un’economia basata principalmente sull’agricoltura (soprattutto vitivinicola) e sul turismo. I carpenetesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra le località Cascina Vecchia e Madonna della Villa, nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate: si raggiungono i 363 metri di quota. L’abitato, che sorge su una dorsale collinare circondato da lunghi filari di vigneti, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, a sfondo dorato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; vi si raffigura una torre quadrata, azzurra, fondata su una collina verde e circondata da un tralcio di vite munito di frutti argentati.

Comune collinare, di origine antica, con un’economia basata principalmente sull’agricoltura (soprattutto vitivinicola) e sul turismo. I carpenetesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra le località Cascina Vecchia e Madonna della Villa, nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate: si raggiungono i 363 metri di quota. L’abitato, che sorge su una dorsale collinare circondato da lunghi filari di vigneti, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, a sfondo dorato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; vi si raffigura una torre quadrata, azzurra, fondata su una collina verde e circondata da un tralcio di vite munito di frutti argentati.

Storia

Le sue origini risalgono al periodo romano. Il suo toponimo è attestato, sin dal 909, come “Carponius”, “Carpanus” e CARPINUS, in riferimento al nome botanico indicante ‘carpine’, albero molto diffuso nella zona. In seguito a questo termine si aggiunge il suffisso -ETUM, utilizzato spesso nei fitonimi, avente il significato di ‘luogo in cui abbondano determinati alberi’ e di cui si ha una prima testimonianza nel 991 con “Fundus Carpenetus”. Feudo degli Aleramo, legò, nel 940, le sue sorti a quelle del marchesato del Monferrato, il quale le riconobbe una grande importanza strategica. Negli anni che seguirono vennero redatti dei particolari statuti, intitolati “Statuti Universitatis et Hominum Carpineti”, in cui venivano riconosciuti vari diritti ai suoi abitanti, tra cui quello di cingersi di mura e avere un tribunale. Queste concessioni sembrarono necessarie ad un borgo avente quella particolare posizione strategica, confinante com’era con la repubblica di Genova e col comune di Alessandria. Tra i numerosi emblemi monumentali del suo passato figurano: l’antico ma intatto castello, circondato da un ampio parco di conifere e latifoglie; la chiesa di Sant’Antonio, risalente al X secolo e ristrutturato in epoche successive; la parrocchiale della Natività di Maria Vergine, costruita nel 1700, dallo stile barocco piemontese, al cui interno si può ammirare un crocefisso ligneo dello scultore genovese Maragliano; la cappella di San Giorgio, in stile romanico; la chiesa di Maria Assunta, conservante al suo interno un affresco quattro-cinquecentesco della Vergine con Bambino; il palazzo comunale, sulla particolare piazza del municipio.

Le sue origini risalgono al periodo romano. Il suo toponimo è attestato, sin dal 909, come “Carponius”, “Carpanus” e CARPINUS, in riferimento al nome botanico indicante ‘carpine’, albero molto diffuso nella zona. In seguito a questo termine si aggiunge il suffisso -ETUM, utilizzato spesso nei fitonimi, avente il significato di ‘luogo in cui abbondano determinati alberi’ e di cui si ha una prima testimonianza nel 991 con “Fundus Carpenetus”. Feudo degli Aleramo, legò, nel 940, le sue sorti a quelle del marchesato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, il quale le riconobbe una grande importanza strategica. Negli anni che seguirono vennero redatti dei particolari statuti, intitolati “Statuti Universitatis et Hominum Carpineti”, in cui venivano riconosciuti vari diritti ai suoi abitanti, tra cui quello di cingersi di mura e avere un tribunale. Queste concessioni sembrarono necessarie ad un borgo avente quella particolare posizione strategica, confinante com’era con la repubblica di Genova e col comune di Alessandria. Tra i numerosi emblemi monumentali del suo passato figurano: l’antico ma intatto castello, circondato da un ampio parco di conifere e latifoglie; la chiesa di Sant’Antonio, risalente al X secolo e ristrutturato in epoche successive; la parrocchiale della Natività di Maria Vergine, costruita nel 1700, dallo stile barocco piemontese, al cui interno si può ammirare un crocefisso ligneo dello scultore genovese Maragliano; la cappella di San Giorgio, in stile romanico; la chiesa di Maria Assunta, conservante al suo interno un affresco quattro-cinquecentesco della Vergine con Bambino; il palazzo comunale, sulla particolare piazza del municipio.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che rappresenta ancora oggi una significativa risorsa economica, è presente con la coltivazione della vite (utilizzata per la produzione di vini Doc e Docg, tra cui figurano i rinomati Barbera e Dolcetto), cereali, frumento, ortaggi, frutta, foraggio e con l’allevamento di avicoli, suini e bovini. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano nei comparti edile, della lavorazione del legno, delle confezioni e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Giuseppe Ferraro”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico. Per gli amanti dello sport è a disposizione lo sferisterio per il gioco del tamburello, campi di calcio e tennis, aree attrezzate per il gioco delle bocce.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che rappresenta ancora oggi una significativa risorsa economica, è presente con la coltivazione della vite (utilizzata per la produzione di vini Doc e Docg, tra cui figurano i rinomati <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTO'>Dolcetto</a>), cereali, frumento, ortaggi, frutta, foraggio e con l’allevamento di avicoli, suini e bovini. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano nei comparti edile, della lavorazione del legno, delle confezioni e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Giuseppe Ferraro”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico. Per gli amanti dello sport è a disposizione lo sferisterio per il gioco del tamburello, campi di calcio e tennis, aree attrezzate per il gioco delle bocce.

Relazioni

Inserita in un ameno e rilassante scenario collinare, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle belle passeggiate nella quiete delle campagne circostanti. È inserita nell’itinerario “Percorso dei castelli”, caratterizzato dalla visita all’antico maniero combinata con la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile.

Inserita in un ameno e rilassante scenario collinare, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle belle passeggiate nella quiete delle campagne circostanti. È inserita nell’itinerario “Percorso dei castelli”, caratterizzato dalla visita all’antico maniero combinata con la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile.

Località

Cascina Vecchia, Madonna della Villa

Cascina Vecchia, Madonna della Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carpeneto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.