Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I carpanetesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in numerose altre località, di cui la più popolose sono Chero, Ciriano e Travazzano. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, pianeggiante nella parte centro-settentrionale e con variazioni altimetriche molto accentuate in quella meridionale. L’abitato, che mostra segni evidenti di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia una pianta di CARPINUS BETULUS, essenza assai diffusa, un tempo, nella zona.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I carpanetesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in numerose altre località, di cui la più popolose sono Chero, Ciriano e Travazzano. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, pianeggiante nella parte centro-settentrionale e con variazioni altimetriche molto accentuate in quella meridionale. L’abitato, che mostra segni evidenti di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia una pianta di CARPINUS BETULUS, essenza assai diffusa, un tempo, nella zona.

Storia

Sebbene citata per la prima volta in un documento dell’816, fu sicuramente abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento di numerosi reperti archeologici, tra cui figurano tracce di centuriazione, strade e sepolture. Non è chiara l’origine del toponimo, da alcuni fatto risalire alla presenza nella zona di carpini e da altri al nome di un ipotetico fondatore, un certo MARCUS CARBO; la denominazione attuale risale tuttavia al 1929. Nel corso del Medioevo subì ripetuti attacchi, con conseguenti distruzioni, da parte di piacentini, pavesi, cremonesi e, agli inizi del XIV secolo, di Alberto Scotti, che la fece incendiare. Il locale castello, distrutto da Galeazzo Visconti nel 1321, allora di proprietà di Rolando Scotti, passò, agli inizi del XV secolo, ai Del Cairo, che lo cedettero a Beatrice Anguissola, alla quale subentrarono nuovamente gli Scotti. Nel 1441 Alberto Scotti fu investito da Filippo Maria Visconti del titolo di conte, ricevendo il territorio in feudo. Ranuccio I Farnense ne fece un marchesato, agli inizi del XVII secolo, mantenendo al governo gli Scotti, la cui signoria durò fino al 1891, quando fu ceduta al comune. Nel 1820 la sede municipale fu trasferita dalla località di Travazzano alla località attuale. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico, originariamente in stile romanico e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli; i numerosi castelli sparsi nel territorio, tra cui quelli di Carpeneto Piacentino, Magnano, Montanaro, Zena e Cerreto; la torre Confalonieri.

Sebbene citata per la prima volta in un documento dell’816, fu sicuramente abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento di numerosi reperti archeologici, tra cui figurano tracce di centuriazione, strade e sepolture. Non è chiara l’origine del toponimo, da alcuni fatto risalire alla presenza nella zona di carpini e da altri al nome di un ipotetico fondatore, un certo MARCUS CARBO; la denominazione attuale risale tuttavia al 1929. Nel corso del Medioevo subì ripetuti attacchi, con conseguenti distruzioni, da parte di piacentini, pavesi, cremonesi e, agli inizi del XIV secolo, di Alberto Scotti, che la fece incendiare. Il locale castello, distrutto da Galeazzo Visconti nel 1321, allora di proprietà di Rolando Scotti, passò, agli inizi del XV secolo, ai Del Cairo, che lo cedettero a Beatrice Anguissola, alla quale subentrarono nuovamente gli Scotti. Nel 1441 Alberto Scotti fu investito da Filippo Maria Visconti del titolo di conte, ricevendo il territorio in feudo. Ranuccio I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNENSE'>Farnense</a> ne fece un marchesato, agli inizi del XVII secolo, mantenendo al governo gli Scotti, la cui signoria durò fino al 1891, quando fu ceduta al comune. Nel 1820 la sede municipale fu trasferita dalla località di Travazzano alla località attuale. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico, originariamente in stile romanico e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli; i numerosi castelli sparsi nel territorio, tra cui quelli di Carpeneto Piacentino, Magnano, Montanaro, Zena e Cerreto; la torre Confalonieri.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metalmeccanico, alimentare (tra cui quelle specializzate nella lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi), tessile, manifatturiero, del legno ed edile, cui si affiancano industrie specializzate nella lavorazione della pietra e centrali per la produzione e distribuzione del gas. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre alle attività di consulenza informatica, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metalmeccanico, alimentare (tra cui quelle specializzate nella lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi), tessile, manifatturiero, del legno ed edile, cui si affiancano industrie specializzate nella lavorazione della pietra e centrali per la produzione e distribuzione del gas. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre alle attività di consulenza informatica, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Oltre a essere una meta turistica abbastanza celebrata, grazie alla presenza dei numerosi castelli sparsi sul territorio, è molto frequentata per lavoro, per i suoi insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore, tra cui vanno segnalate la Fiera di Primavera (una mostra-mercato di prodotti agricoli e di artigianato che ha luogo ad aprile) e la Festa della Coppa (che si svolge a settembre, con esposizione e vendita di prodotti alimentari e merci varie). La festa dei Patroni, i Santi Fermo e Rustico, si celebra il 9 agosto.

Oltre a essere una meta turistica abbastanza celebrata, grazie alla presenza dei numerosi castelli sparsi sul territorio, è molto frequentata per lavoro, per i suoi insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore, tra cui vanno segnalate la Fiera di Primavera (una mostra-mercato di prodotti agricoli e di artigianato che ha luogo ad aprile) e la Festa della Coppa (che si svolge a settembre, con esposizione e vendita di prodotti alimentari e merci varie). La festa dei Patroni, i Santi Fermo e Rustico, si celebra il 9 agosto.

Località

Badagnano, Bastida, Borgo Marta, Borgo Paglia, Buffalora, Ca' Gobbi, Ca' Nova, Ca' Poggi, Caminata, Case Bruciate, Case Centi, Case del Riglio, Case Vecchie, Celleri, Ceredello, Cerreto Landi, Chero, Cimafava, Ciriano, Galiverta, Lo Stallone, Madonna della Quercia, Magnano, Malcantone, Mirandola, Molino Assi, Negrano, Palazzo di Chero, Piacentino, Predaglie, Rezzano, San Lazzaro, Tempiano, Torre Confalonieri, Travazzano, Turca, Valle di Segolla, Zappellazzo Sopra, Zappellazzo Sotto, Zena

Badagnano, Bastida, Borgo Marta, Borgo Paglia, Buffalora, Ca' Gobbi, Ca' Nova, Ca' Poggi, Caminata, Case Bruciate, Case Centi, Case del Riglio, Case Vecchie, Celleri, Ceredello, Cerreto Landi, Chero, Cimafava, Ciriano, Galiverta, Lo Stallone, Madonna della Quercia, Magnano, Malcantone, Mirandola, Molino Assi, Negrano, Palazzo di Chero, Piacentino, Predaglie, Rezzano, San Lazzaro, Tempiano, Torre Confalonieri, Travazzano, Turca, Valle di Segolla, Zappellazzo Sopra, Zappellazzo Sotto, Zena

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carpaneto Piacentino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.