Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta attività industriale. È nota per la produzione dell’omonimo vino Doc. I caremesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo al comune di Pont-Saint-Martin (AO); il resto della popolazione si distribuisce nella località Airale Inferiore, nel nucleo urbano minore di Airale Superiore nonché in pochissime case sparse. Il territorio, ricco di cave di pietra di scisti e quarzi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.085 metri di quota. L’abitato, raggruppato intorno alla chiesa parrocchiale con struttura tipicamente medioevale, caratterizzato da strette viuzze, da facciate con “lobbie” (ballatoi canavesi in legno o pietra) e da tetti ricoperti di “lose” (pietre grigie), è posto in lieve pendio in una conca solatia coltivata, fino a circa 700 metri, a vigneti terrazzati. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Regio Decreto. Una sezione è a sfondo azzurro, ondata d’argento; nell’altro campo, troncato, figurano, su sfondo dorato e argentato, rispettivamente le picche arduiniche, smaltate di rosso, e la cifra romana XL, anch’essa rossa.

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta attività industriale. È nota per la produzione dell’omonimo vino Doc. I caremesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo al comune di Pont-Saint-Martin (AO); il resto della popolazione si distribuisce nella località Airale Inferiore, nel nucleo urbano minore di Airale Superiore nonché in pochissime case sparse. Il territorio, ricco di cave di pietra di scisti e quarzi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.085 metri di quota. L’abitato, raggruppato intorno alla chiesa parrocchiale con struttura tipicamente medioevale, caratterizzato da strette viuzze, da facciate con “lobbie” (ballatoi canavesi in legno o pietra) e da tetti ricoperti di “lose” (pietre grigie), è posto in lieve pendio in una conca solatia coltivata, fino a circa 700 metri, a vigneti terrazzati. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Regio Decreto. Una sezione è a sfondo azzurro, ondata d’argento; nell’altro campo, troncato, figurano, su sfondo dorato e argentato, rispettivamente le picche arduiniche, smaltate di rosso, e la cifra romana XL, anch’essa rossa.

Storia

Il toponimo deriva dal latino e il suo significato è da accostare alla favorevole posizione geografica del borgo, situato su una strada che collegava l’Italia con le Gallie. Nei documenti antichi troviamo la forma “Quaresmo” del 1221, con la finale “o” e “Quaresma”, del 1223, poi soggetta a fenomeni quali la riduzione di “qu” a “k” e la semplificazione di “sm” a “m”. La sua origine antica è confermata da alcuni rinvenimenti archeologici di epoca romana. Durante il periodo medioevale, la sua giurisdizione fu esercitata dagli Ugoni, i quali ricevettero l’investitura del feudo dalla chiesa eporediese. Nel XIV secolo, la funzione giudiziale fu affidata ad Amedeo VI, per opera del vescovo Giacomo Francisco. Fino al 1564 appartenne anche al ducato Sabaudo. Durante la dominazione fascista fu accorpata alla provincia d’Aosta. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la fortezza Gran Maison, risalente all’epoca medievale; il Palazzotto Ugoneti in stile alto-medievale e il Castello di Castruzzone edificato a poca distanza dall’abitato. Degna di nota per il suo valore artistico è una fontana a stele cuspidata tutta di granito, costruita nel XVI secolo.

Il toponimo deriva dal latino e il suo significato è da accostare alla favorevole posizione geografica del borgo, situato su una strada che collegava l’Italia con le Gallie. Nei documenti antichi troviamo la forma “Quaresmo” del 1221, con la finale “o” e “Quaresma”, del 1223, poi soggetta a fenomeni quali la riduzione di “qu” a “k” e la semplificazione di “sm” a “m”. La sua origine antica è confermata da alcuni rinvenimenti archeologici di epoca romana. Durante il periodo medioevale, la sua giurisdizione fu esercitata dagli Ugoni, i quali ricevettero l’investitura del feudo dalla chiesa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=EPOREDIESE'>eporediese</a>. Nel XIV secolo, la funzione giudiziale fu affidata ad <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVI'>Amedeo VI</a>, per opera del vescovo Giacomo Francisco. Fino al 1564 appartenne anche al ducato Sabaudo. Durante la dominazione fascista fu accorpata alla provincia d’Aosta. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la fortezza Gran Maison, risalente all’epoca medievale; il Palazzotto Ugoneti in stile alto-medievale e il Castello di Castruzzone edificato a poca distanza dall’abitato. Degna di nota per il suo valore artistico è una fontana a stele cuspidata tutta di granito, costruita nel XVI secolo.

Economia

Ospita unicamente gli ordinari uffici municipali e postali. L’agricoltura è basata sulla coltivazione delle viti (che producono uva utilizzata per la produzione dell’omonimo vino Doc Nebbiolo) e di altri alberi da frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, delle bevande, della pelletteria, del legno, dei materiali da costruzione, della metallurgia, della meccanica e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra i servizi pubblici particolarmente significativi si annovera il soccorso alpino; per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Ospita unicamente gli ordinari uffici municipali e postali. L’agricoltura è basata sulla coltivazione delle viti (che producono uva utilizzata per la produzione dell’omonimo vino Doc Nebbiolo) e di altri alberi da frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, delle bevande, della pelletteria, del legno, dei materiali da costruzione, della metallurgia, della meccanica e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra i servizi pubblici particolarmente significativi si annovera il soccorso alpino; per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Immersa in un paesaggio montano di grande suggestione, è frequentata soprattutto durante la bella stagione. È base di partenza ideale per effettuare innumerevoli escursioni tra lunghi filari di vitigni e boschi in alta montagna, tra cui gli alpeggi del Maletto, il Bec di Nona, la Punta Cressa, il colle della Lace e la Colma di Mombarone. Inserita, inoltre, nel circuito G. T. A. (Gran Traversata delle Alpi), offre anche la possibilità di ammirare la spettacolare cascata del Gran Gorgia del Chiussuma. Altro motivo di richiamo è la sua gastronomia che propone, oltre alla degustazione del noto e antichissimo vino, gustosi piatti alpini, come la polenta concia. Tra le manifestazioni tradizionali in grado di richiamare visitatori dai dintorni meritano di essere citate la “Festa dell’uva”, a settembre, e la “Fiera di settembre”, durante la quale si svolge la “battaglia delle reines” (sfida tra bovine). Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Immersa in un paesaggio montano di grande suggestione, è frequentata soprattutto durante la bella stagione. È base di partenza ideale per effettuare innumerevoli escursioni tra lunghi filari di vitigni e boschi in alta montagna, tra cui gli alpeggi del Maletto, il Bec di Nona, la Punta Cressa, il colle della Lace e la Colma di Mombarone. Inserita, inoltre, nel circuito G. T. A. (Gran Traversata delle Alpi), offre anche la possibilità di ammirare la spettacolare cascata del Gran Gorgia del Chiussuma. Altro motivo di richiamo è la sua gastronomia che propone, oltre alla degustazione del noto e antichissimo vino, gustosi piatti alpini, come la polenta concia. Tra le manifestazioni tradizionali in grado di richiamare visitatori dai dintorni meritano di essere citate la “Festa dell’uva”, a settembre, e la “Fiera di settembre”, durante la quale si svolge la “battaglia delle reines” (sfida tra bovine). Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Località

Airale Inferiore, Airale Superiore

Airale Inferiore, Airale Superiore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carema rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.