Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine antica, la cui economia si basa su un crescente sviluppo turistico. I carcoforesi, il cui indice di vecchiaia è molto superiore alla media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente l’area speciale Montevecchio (montagna disabitata), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.798 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, si trova nel fondovalle tra pascoli e boschi di larici; esso conserva ancora tracce del passaggio di popolazioni walser provenienti dalla Svizzera tedesca, che si riscontrano nelle caratteristiche costruzioni in legno. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un monte roccioso a tre cime, verde, fondato in punta e accompagnato, in capo, da un’aquila nera che trattiene, fra gli artigli, un brandello di carne.

Piccola comunità di montagna, di origine antica, la cui economia si basa su un crescente sviluppo turistico. I carcoforesi, il cui indice di vecchiaia è molto superiore alla media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente l’area speciale Montevecchio (montagna disabitata), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.798 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, si trova nel fondovalle tra pascoli e boschi di larici; esso conserva ancora tracce del passaggio di popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=WALSER'>walser</a> provenienti dalla Svizzera tedesca, che si riscontrano nelle caratteristiche costruzioni in legno. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un monte roccioso a tre cime, verde, fondato in punta e accompagnato, in capo, da un’aquila nera che trattiene, fra gli artigli, un brandello di carne.

Storia

Data l’assenza di documentazione medioevale, viene accolta la tesi di qualche studioso che fa risalire l’etimologia del toponimo al nome personale greco “Karpoforos”, pur essendo ignote le alterazioni nella forma pari a quella attuale. Non si hanno notizie precise sulle sue prime vicende e incerte sono anche le sue origini. Alcuni storici ipotizzano che sia stata colonizzata dalle popolazioni walser, ma occorre, tuttavia, tener presente che la popolazione si distingue da queste ultime per lingua e tradizioni. Venne colpita in passato da valanghe, incendi e inondazioni, che misero a repentaglio la vita degli abitanti e la sopravvivenza stessa del villaggio che, nel 1863, fu quasi completamente distrutto da un incendio di gigantesche proporzioni. Incerte sono, infine, anche le origini della costruzione della chiesa primitiva, anche se essa è già descritta nella visita pastorale del vescovo di Novara Carlo Bascapè del 1594. Tra gli edifici di maggior pregio storico-architettonico vanno segnalati: la parrocchiale di Santa Croce, costruita nel 1729, al cui interno sono presenti due cappelle laterali dedicate una a San Marco e una alla Madonna del Rosario; l’oratorio della Madonna delle Grazie, eretto intorno al 1630 in adempimento di un voto fatto dalla popolazione per essere scampati alla peste; infine, l’oratorio del cimitero e della Madonna della neve, edificato nel 1744 e distrutto da una piena nel 1755.

Data l’assenza di documentazione medioevale, viene accolta la tesi di qualche studioso che fa risalire l’etimologia del toponimo al nome personale greco “Karpoforos”, pur essendo ignote le alterazioni nella forma pari a quella attuale. Non si hanno notizie precise sulle sue prime vicende e incerte sono anche le sue origini. Alcuni storici ipotizzano che sia stata colonizzata dalle popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=WALSER'>walser</a>, ma occorre, tuttavia, tener presente che la popolazione si distingue da queste ultime per lingua e tradizioni. Venne colpita in passato da valanghe, incendi e inondazioni, che misero a repentaglio la vita degli abitanti e la sopravvivenza stessa del villaggio che, nel 1863, fu quasi completamente distrutto da un incendio di gigantesche proporzioni. Incerte sono, infine, anche le origini della costruzione della chiesa primitiva, anche se essa è già descritta nella visita pastorale del vescovo di Novara Carlo Bascapè del 1594. Tra gli edifici di maggior pregio storico-architettonico vanno segnalati: la parrocchiale di Santa Croce, costruita nel 1729, al cui interno sono presenti due cappelle laterali dedicate una a San Marco e una alla Madonna del Rosario; l’oratorio della Madonna delle Grazie, eretto intorno al 1630 in adempimento di un voto fatto dalla popolazione per essere scampati alla peste; infine, l’oratorio del cimitero e della Madonna della neve, edificato nel 1744 e distrutto da una piena nel 1755.

Economia

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia locale: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sull’allevamento di bovini, caprini e avicoli; l’industria è limitata a poche imprese edili e per la fabbricazione di mobili. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Numerose sono, invece, le strutture a disposizione per il tempo libero: è possibile praticare palestra di roccia, tennis, sci di fondo e sci da discesa. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Del tutto assenti le strutture sanitarie.

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia locale: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sull’allevamento di bovini, caprini e avicoli; l’industria è limitata a poche imprese edili e per la fabbricazione di mobili. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Numerose sono, invece, le strutture a disposizione per il tempo libero: è possibile praticare palestra di roccia, tennis, sci di fondo e sci da discesa. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Del tutto assenti le strutture sanitarie.

Relazioni

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, la bellezza delle Alpi Pennine che la circondano costituiscono una valida attrattiva per gli amanti della natura e dello sport, cui offre la possibilità di effettuare belle e rilassanti passeggiate a contatto con la natura incontaminata, nei mesi estivi, e di raggiungere i rifugi alpini, in inverno, con la possibilità di praticare lo sci, immergendosi in un suggestivo paesaggio innevato. La presenza del Parco Naturale Alta Valsesia, compreso fra i 900 e i 4.559 metri (il più alto d’Europa), rappresenta, inoltre, uno scenario ideale per lo sci fuori pista, lo sci alpino e quello estremo nonché la possibilità di percorrere un sentiero glaciologico, che permette con una passeggiata di due ore di vedere la storia dei ghiacciai della zona. Il calendario delle manifestazioni annovera la festa della Madonna della Neve, celebrata la seconda domenica di agosto, con la caratteristica processione in costumi locali. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il 25 luglio.

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, la bellezza delle Alpi Pennine che la circondano costituiscono una valida attrattiva per gli amanti della natura e dello sport, cui offre la possibilità di effettuare belle e rilassanti passeggiate a contatto con la natura incontaminata, nei mesi estivi, e di raggiungere i rifugi alpini, in inverno, con la possibilità di praticare lo sci, immergendosi in un suggestivo paesaggio innevato. La presenza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONATURALEALTAVALSESIA'>Parco Naturale Alta Valsesia</a>, compreso fra i 900 e i 4.559 metri (il più alto d’Europa), rappresenta, inoltre, uno scenario ideale per lo sci fuori pista, lo sci alpino e quello estremo nonché la possibilità di percorrere un sentiero glaciologico, che permette con una passeggiata di due ore di vedere la storia dei ghiacciai della zona. Il calendario delle manifestazioni annovera la festa della Madonna della Neve, celebrata la seconda domenica di agosto, con la caratteristica processione in costumi locali. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il 25 luglio.

Località

Montevecchio

Montevecchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carcoforo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.