Descrizione

Comune di pianura, di cui si hanno notizie dal Medioevo, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. I capraresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio nel suo insieme ha un profilo geometrico appena irregolare (in cui ampie zone pianeggianti vengono interrotte dal preludio a sassose vette montane arrotondate), con variazioni altimetriche appena accennate, mentre l’abitato ha l’andamento plano-altimetrico tipico pianeggiante. Il clima, come nel resto del Salento, è gradevole, tanto da consentire piacevoli soggiorni nella zona anche in primavera e in autunno. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una capra d’argento raffigurata nell’atto di passare su una verde campagna accompagnata da sette spighe di grano d’oro.

Comune di pianura, di cui si hanno notizie dal Medioevo, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. I capraresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio nel suo insieme ha un profilo geometrico appena irregolare (in cui ampie zone pianeggianti vengono interrotte dal preludio a sassose vette montane arrotondate), con variazioni altimetriche appena accennate, mentre l’abitato ha l’andamento plano-altimetrico tipico pianeggiante. Il clima, come nel resto del Salento, è gradevole, tanto da consentire piacevoli soggiorni nella zona anche in primavera e in autunno. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una capra d’argento raffigurata nell’atto di passare su una verde campagna accompagnata da sette spighe di grano d’oro.

Storia

L’origine del toponimo riporta al personale latino CAPRARIUS. In quanto inserita nella Contea di Lecce e nel Principato di Taranto, fu governata (nel XIII secolo) dal normanno Tancredi, la cui famiglia ne conservò la proprietà fino alla seconda metà del XV secolo: ciò non le impedì di avere un ordinamento comunale proprio e autonomia territoriale. A seguito della devastazione della vicina Roca da parte dei turchi (avvenuta nella seconda metà del XV secolo, nel corso dell’occupazione di Otranto), divenne patria dei profughi scampati all’assalto turco. Appartenne agli Orsini del Balzo e in seguito agli Adorno, che ne tennero il possesso fino alla fine del XVI secolo. Nella seconda metà del XVII divenne proprietà dei Giustiniani, che più tardi furono investiti del titolo baronale. Il suo patrimonio artistico-storico è rappresentato da qualche documento dell’architettura civile (il palazzo marchesale, edificato nei secoli XVII-XVIII) e da testimonianze dell’architettura sacra (la parrocchiale e l’ex convento dei Carmelitani, del Settecento entrambi, e la chiesa del santissimo Crocifisso).

L’origine del toponimo riporta al personale latino CAPRARIUS. In quanto inserita nella Contea di Lecce e nel Principato di Taranto, fu governata (nel XIII secolo) dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNO'>normanno</a> Tancredi, la cui famiglia ne conservò la proprietà fino alla seconda metà del XV secolo: ciò non le impedì di avere un ordinamento comunale proprio e autonomia territoriale. A seguito della devastazione della vicina Roca da parte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TURCHI'>turchi</a> (avvenuta nella seconda metà del XV secolo, nel corso dell’occupazione di Otranto), divenne patria dei profughi scampati all’assalto turco. Appartenne agli Orsini del Balzo e in seguito agli Adorno, che ne tennero il possesso fino alla fine del XVI secolo. Nella seconda metà del XVII divenne proprietà dei Giustiniani, che più tardi furono investiti del titolo baronale. Il suo patrimonio artistico-storico è rappresentato da qualche documento dell’architettura civile (il palazzo marchesale, edificato nei secoli XVII-XVIII) e da testimonianze dell’architettura sacra (la parrocchiale e l’ex convento dei Carmelitani, del Settecento entrambi, e la chiesa del santissimo Crocifisso).

Economia

È sede della Pro loco, oltre che dei consueti uffici municipali e postali. Per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, sono demandate, all’occorrenza, al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Le principali fonti di reddito sono da ricercare nel primario: l’agricoltura produce cereali (soprattutto frumento), ortaggi, olive (da cui si ricava l’olio, che costituisce uno dei prodotti più rappresentativi della gastronomia pugliese e fra i più importanti dell’economia regionale), frutta (in particolare agrumi); vi si affianca l’allevamento di ovini. Il secondario è rappresentato da aziende operanti nei comparti edile, metallurgico e per la lavorazione del legno. Il quadro delle attività del terziario è costituito da una sufficiente rete commerciale e dal servizio bancario. L’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra, infatti, la presenza di particolari strutture sociali (quali asili nido e case di riposo), né di mezzi per la diffusione della cultura e dell’informazione (come emittenti radio-televisive e testate giornalistiche locali) mentre non manca la biblioteca, dove è possibile approfondire personalmente la cultura. Sono presenti gli istituti d’istruzione primaria e secondaria di primo grado; è, però, necessario rivolgersi altrove per accedere ai licei e agli altri istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Insoddisfacente è la ricettività, che non offre ristorazione né soggiorno. Le strutture sanitarie, invece, offrono l’assistenza di base.

È sede della Pro loco, oltre che dei consueti uffici municipali e postali. Per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, sono demandate, all’occorrenza, al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Le principali fonti di reddito sono da ricercare nel primario: l’agricoltura produce cereali (soprattutto frumento), ortaggi, olive (da cui si ricava l’olio, che costituisce uno dei prodotti più rappresentativi della gastronomia pugliese e fra i più importanti dell’economia regionale), frutta (in particolare agrumi); vi si affianca l’allevamento di ovini. Il secondario è rappresentato da aziende operanti nei comparti edile, metallurgico e per la lavorazione del legno. Il quadro delle attività del terziario è costituito da una sufficiente rete commerciale e dal servizio bancario. L’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra, infatti, la presenza di particolari strutture sociali (quali asili nido e case di riposo), né di mezzi per la diffusione della cultura e dell’informazione (come emittenti radio-televisive e testate giornalistiche locali) mentre non manca la biblioteca, dove è possibile approfondire personalmente la cultura. Sono presenti gli istituti d’istruzione primaria e secondaria di primo grado; è, però, necessario rivolgersi altrove per accedere ai licei e agli altri istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Insoddisfacente è la ricettività, che non offre ristorazione né soggiorno. Le strutture sanitarie, invece, offrono l’assistenza di base.

Relazioni

Non può essere considerata meta turistica di grande richiamo, né offre opportunità di lavoro tali da richiamare manodopera dall’esterno. Pertanto, i rapporti che la popolazione detiene con il circondario sono soprattutto quelli dettati dalla necessità di usufruire di infrastrutture non presenti sul posto o dal bisogno di trovare una più variegata offerta commerciale. Diversi eventi ricorrenti, però, costituiscono richiamo e motivo di promozione della cultura e delle tradizioni del luogo, oltre che momento di aggregazione: la fiera di San Marco, il 25 aprile; la festa dei Santi Nicola e Oronzo, il 29 giugno e la fiera di Santa Lucia, il 14 dicembre. Il mercato settimanale si tiene il lunedì. La festa del Patrono, S. Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Non può essere considerata meta turistica di grande richiamo, né offre opportunità di lavoro tali da richiamare manodopera dall’esterno. Pertanto, i rapporti che la popolazione detiene con il circondario sono soprattutto quelli dettati dalla necessità di usufruire di infrastrutture non presenti sul posto o dal bisogno di trovare una più variegata offerta commerciale. Diversi eventi ricorrenti, però, costituiscono richiamo e motivo di promozione della cultura e delle tradizioni del luogo, oltre che momento di aggregazione: la fiera di San Marco, il 25 aprile; la festa dei Santi Nicola e Oronzo, il 29 giugno e la fiera di Santa Lucia, il 14 dicembre. Il mercato settimanale si tiene il lunedì. La festa del Patrono, S. Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Caprarica di Lecce rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.