Descrizione

Piccola comunità di montagna di origine medievale, con un’economia a base rurale. I capranicensi, con un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale, posto su un’enorme roccia calcarea, e in minor misura nella località di Guadagnolo. Il territorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico oltremodo vario e discontinuo, è dominato dalle cime dei monti Prenestini, i cui fianchi, incessantemente battuti dal vento, sono incisi da fossi e valloni scavati nella tenera roccia calcarea. L’irregolare successione delle vette è interrotta da vasti altopiani erbosi, che in primavera si colorano di bellissime fioriture e che si arrestano ai margini di una rada boscaglia di roverella, paliuro e orniello; sulle pendici montane, invece, ordinati filari di olivi si arrampicano fino a insolite altezze. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre cipressi, fondati su una verde campagna; ai loro tronchi è avvolta una gomena, che reca a un’estremità un’ancora d’oro.

Piccola comunità di montagna di origine medievale, con un’economia a base rurale. I capranicensi, con un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale, posto su un’enorme roccia calcarea, e in minor misura nella località di Guadagnolo. Il territorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico oltremodo vario e discontinuo, è dominato dalle cime dei monti Prenestini, i cui fianchi, incessantemente battuti dal vento, sono incisi da fossi e valloni scavati nella tenera roccia calcarea. L’irregolare successione delle vette è interrotta da vasti altopiani erbosi, che in primavera si colorano di bellissime fioriture e che si arrestano ai margini di una rada boscaglia di roverella, paliuro e orniello; sulle pendici montane, invece, ordinati filari di olivi si arrampicano fino a insolite altezze. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre cipressi, fondati su una verde campagna; ai loro tronchi è avvolta una gomena, che reca a un’estremità un’ancora d’oro.

Storia

Fu fondata, ad opera probabilmente di un gruppo di profughi di Palestrina, alla fine del IX secolo d.C. Trecento anni dopo fu infeudata ai Colonna, subendo le ripercussioni delle lotte fra questo potente casato e la Chiesa. Tra il XV e il XVII secolo passò dai Borgia di nuovo ai Colonna e successivamente ai Massimo, ai Capranica e ai Barberini, per poi conoscere un lento ma progressivo processo di decadenza. Diverse sono le vicende storiche della località di Guadagnolo, che in epoca romana appartenne alla GENS ANICIA e nel corso dell’alto Medioevo entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro tramite una donazione. Nel 984 passò ai benedettini del santuario della Mentorella e nel 1005 al monastero di Santa Scolastica; dal Duecento all’Ottocento fu sotto il dominio dei Conti, duchi di Poli e Guadagnolo, ai quali subentrarono i Torlonia. Secondo alcuni studiosi il toponimo deriva da “capra”, a indicare una ‘terra di capre’ o un ‘luogo riservato all’allevamento di caprini’; l’attuale specificazione, aggiunta nel 1872, ricorda invece l’antico insediamento di Preneste. Nel 1857 i padri resurrezionisti polacchi scoprirono il santuario della Mentorella, uno dei più antichi d’Italia, riportandolo all’antico splendore dopo l’abbandono dei benedettini, avvenuto tra il XIV e il XV secolo. La chiesa di Santa Maria della Mentorella, fondata probabilmente nel XIII secolo, con struttura longitudinale a tre navate e arcate a sesto acuto, custodisce una bella statua lignea della Madonna, preziosi candelabri in argento, la cui manifattura fa ipotizzare un’origine araba, e una quattrocentesca croce processionale. Nel capoluogo comunale spiccano: il maestoso palazzo Capranica, eretto nel Cinquecento su preesistenti edifici medievali; il coevo palazzo Barberini, fiancheggiato da una torre a pianta quadrata; la parrocchiale cinquecentesca di Santa Maria Maddalena, con un’elegante cupola attribuita al Bramante e con volta e navate impreziosite da affreschi.

Fu fondata, ad opera probabilmente di un gruppo di profughi di Palestrina, alla fine del IX secolo d.C. Trecento anni dopo fu infeudata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, subendo le ripercussioni delle lotte fra questo potente casato e la Chiesa. Tra il XV e il XVII secolo passò dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGIA'>Borgia</a> di nuovo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a> e successivamente ai Massimo, ai Capranica e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a>, per poi conoscere un lento ma progressivo processo di decadenza. Diverse sono le vicende storiche della località di Guadagnolo, che in epoca romana appartenne alla GENS ANICIA e nel corso dell’alto Medioevo entrò a far parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PATRIMONIODISANPIETRO'>Patrimonio di San Pietro</a> tramite una donazione. Nel 984 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> del santuario della Mentorella e nel 1005 al monastero di Santa Scolastica; dal Duecento all’Ottocento fu sotto il dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CONTI'>Conti</a>, duchi di Poli e Guadagnolo, ai quali subentrarono i Torlonia. Secondo alcuni studiosi il toponimo deriva da “capra”, a indicare una ‘terra di capre’ o un ‘luogo riservato all’allevamento di caprini’; l’attuale specificazione, aggiunta nel 1872, ricorda invece l’antico insediamento di Preneste. Nel 1857 i padri resurrezionisti polacchi scoprirono il santuario della Mentorella, uno dei più antichi d’Italia, riportandolo all’antico splendore dopo l’abbandono dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a>, avvenuto tra il XIV e il XV secolo. La chiesa di Santa Maria della Mentorella, fondata probabilmente nel XIII secolo, con struttura longitudinale a tre navate e arcate a sesto acuto, custodisce una bella statua lignea della Madonna, preziosi candelabri in argento, la cui manifattura fa ipotizzare un’origine araba, e una quattrocentesca croce processionale. Nel capoluogo comunale spiccano: il maestoso palazzo Capranica, eretto nel Cinquecento su preesistenti edifici medievali; il coevo palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a>, fiancheggiato da una torre a pianta quadrata; la parrocchiale cinquecentesca di Santa Maria Maddalena, con un’elegante cupola attribuita al Bramante e con volta e navate impreziosite da affreschi.

Economia

La cerealicoltura e la produzione di castagne costituiscono ancora un’importante fonte di reddito mentre scarsa è l’incidenza delle attività industriali e del settore terziario, se si eccettua l’apparato ricettivo, discretamente articolato –è questo un segno inequivocabile delle molte aspettative riposte dai capranicensi nello sviluppo del movimento turistico–. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri ma difetta di strutture sociali, culturali e scolastiche –sono presenti unicamente scuole elementari– nonché di strutture sanitarie –è assente anche la farmacia–.

La cerealicoltura e la produzione di castagne costituiscono ancora un’importante fonte di reddito mentre scarsa è l’incidenza delle attività industriali e del settore terziario, se si eccettua l’apparato ricettivo, discretamente articolato –è questo un segno inequivocabile delle molte aspettative riposte dai capranicensi nello sviluppo del movimento turistico–. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri ma difetta di strutture sociali, culturali e scolastiche –sono presenti unicamente scuole elementari– nonché di strutture sanitarie –è assente anche la farmacia–.

Relazioni

Lo scenario incantevole dei monti Prenestini invita alla meditazione e agli svaghi dinamici. La sfera rurale, componente imprescindibile della cultura locale, è alla base di alcune manifestazioni annuali, come la sagra della ricotta (giugno), che viene prodotta dai pastori locali davanti al nutrito pubblico convenuto sul posto; le lumache condite con sugo piccante sono invece protagoniste della sagra dei “ciammaruchigli” (prima e seconda domenica di agosto); in occasione della “Festa delle conche” (15 agosto), inoltre, le capranicensi gareggiano con vasi colmi d’acqua sulla testa; la domenica successiva si tiene la tradizionale festa dell’“Inchinata”. Il Patrono San Rocco si festeggia il 16 agosto.

Lo scenario incantevole dei monti Prenestini invita alla meditazione e agli svaghi dinamici. La sfera rurale, componente imprescindibile della cultura locale, è alla base di alcune manifestazioni annuali, come la sagra della ricotta (giugno), che viene prodotta dai pastori locali davanti al nutrito pubblico convenuto sul posto; le lumache condite con sugo piccante sono invece protagoniste della sagra dei “ciammaruchigli” (prima e seconda domenica di agosto); in occasione della “Festa delle conche” (15 agosto), inoltre, le capranicensi gareggiano con vasi colmi d’acqua sulla testa; la domenica successiva si tiene la tradizionale festa dell’“Inchinata”. Il Patrono San Rocco si festeggia il 16 agosto.

Località

Guadagnolo, Santuario della Mentorella

Guadagnolo, Santuario della Mentorella

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Capranica Prenestina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.