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Descrizione

Comune collinare, fondato in epoca medievale; la sua economia, di tipo essenzialmente rurale, è oggi sostenuta anche da un crescente movimento turistico. La comunità dei cantalupani, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale ma risiede anche in alcuni piccoli aggregati urbani nonché in un buon numero di case sparse sui fondi. L’abitato, in sensibile espansione edilizia, è raccolto sulla cima di una bassa collina e presenta una struttura urbana a cerchi concentrici, imperniata su un palazzo-castello di epoca medievale; vi si possono altresì distinguere una parte rinascimentale e una sei-settecentesca. Il territorio comunale comprende una serie di rilievi collinari dai profili arrotondati, che da un lato degradano verso l’ampio fondovalle del fiume Tevere e dall’altro si inerpicano in direzione dei monti Pizzuto e Tancia, le cui cime elevate fanno da quinta scenografica all’abitato. Le quote relativamente modeste e l’abbondanza di acqua rendono il comprensorio cantalupano adatto all’insediamento e alle attività umane; qua e là, tuttavia, sopravvivono ancora ampi tratti dell’originaria copertura arborea, costituita da macchia mediterranea e lecci, frammisti a specie tipiche dell’alta collina e della bassa montagna, quali ornielli, carpini, aceri e cerri. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un lupo nero sormontato da una stella azzurra a otto raggi.

Storia

Sorta probabilmente tra il X e l’XI secolo, fu soggetta in principio all’abbazia di Farfa e nel XII secolo conobbe un periodo di autonomia. Passata nel 1278 tra i domini della Santa Sede, all’inizio del Trecento entrò a far parte dei possedimenti della nobile famiglia dei Sant’Eustachio e successivamente fu soggetta al dominio feudale dei Savelli, costituendo per lungo tempo oggetto di contesa tra questi ultimi e la Chiesa. In seguito si successero alla sua guida altre illustri famiglie, quali i Cesi, i Vaini e i Lante Della Rovere. Aggregata alla vicina Casperia nel 1927, riacquistò l’autonomia amministrativa nel 1940. Alla denominazione di Cantalupo fu aggiunta nel 1863 l’attuale specificazione geografica. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico spicca il palazzo Camuccini, interessante rielaborazione cinquecentesca in forme vignolesche del castello medievale: ornato da un bel porticato dorico e da una loggia ionica sulla facciata, conserva all’interno pregevoli affreschi della scuola degli Zuccari. Degna di nota è anche la parrocchiale, nella quale si può ammirare un originale fonte battesimale ricavato da un’urna funeraria romana; si trova invece in stato di abbandono la chiesa dedicata a San Biagio, situata fuori dell’abitato e caratterizzata da una bella facciata barocca.

Economia

La vicinanza della valle del fiume Tevere, che fin dall’antichità ha favorito la circolazione di idee e le attività economiche, stimola nei cantalupani l’apertura al nuovo e al progresso; ciononostante la vita della comunità per molti versi è ancora legata ai ritmi agro-pastorali della Sabina. L’agricoltura, praticata su larga parte del territorio comunale e specializzata nella produzione di cereali, olive e uva, rappresenta una significativa fonte di reddito e di occupazione; è trascurabile invece l’incidenza del settore secondario, comprendente poche imprese di dimensione artigianale, attive nei comparti alimentare, edile, metallurgico e del legno; il terziario ha raggiunto un discreto livello di sviluppo: il commercio appare piuttosto vivace e nell’ambito dei servizi si registra la presenza del credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato soltanto di scuole materne ed elementari e per l’assistenza sanitaria può contare unicamente sulla farmacia; possiede comunque una biblioteca comunale e vanta un discreto apparato ricettivo.

Relazioni

L’aria salubre che vi si respira e la calma che vi regna sovrana la rendono una tranquilla stazione di soggiorno, frequentata soprattutto nel periodo estivo e adatta a chi voglia ritemprarsi dallo stress e dai ritmi frenetici che caratterizzano la vita moderna. La vicinanza delle due vette più elevate della catena dei Sabini, i monti Pizzuto e Tancia, la rende un buon punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale straordinariamente ricco e non ancora violato dal turismo di massa: dalla cima del monte Pizzuto, in particolare, si gode di una magnifica vista sulla valle del fiume Tevere, sull’ameno paesaggio collinare della Sabina, sulla conca di Rieti e su cime maestose, quali il Terminillo, il Gran Sasso e il Velino. Il Patrono San Biagio si festeggia il 3 febbraio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cantalupo in Sabina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 1.685
  • Lat 42° 18' 15,70'' 42.30436111
  • Long 12° 38' 58,50'' 12.64958333
  • CAP 02040
  • Prefisso 0765
  • Codice ISTAT 057010
  • Codice Catasto B631
  • Altitudine slm 297 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1994
  • Superficie 10.53 Km2
  • Densità 160,02 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2B
  • Alba 05:09
  • Tramonto 19:03
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