Descrizione

Comune collinare, di antichissime origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attvità agricole e in particolare sull'attività vitivinicola, anche se non manca qualche insediamento industriale. I cannetesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti in vari aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, i più popolosi sono: Colombarone -contigua alla località omonima del comune di Montù Beccaria-, Vigalone, Monteveneroso, Montù de Gabbi, Roncole, Beria, Caccialupo, Casa Bazzini, Casa Zambianchi e Fornace-Serra. Il territorio disegna un profilo geometrico dolcemente ondulato, con variazioni altimetriche comprese tra i 100 e i 317 metri sul livello del mare, e offre un panorama collinare di indiscutibile fascino. Lo stemma argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un albero di gelso intorno al quale si attorciglia un tralcio di vite con due grappoli di uva nera. Un castello rosso, merlato alla guelfa, spicca nel cantone destro del capo dello scudo.

Comune collinare, di antichissime origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attvità agricole e in particolare sull'attività vitivinicola, anche se non manca qualche insediamento industriale. I cannetesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti in vari aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, i più popolosi sono: Colombarone -contigua alla località omonima del comune di Montù Beccaria-, Vigalone, Monteveneroso, Montù de Gabbi, Roncole, Beria, Caccialupo, Casa Bazzini, Casa Zambianchi e Fornace-Serra. Il territorio disegna un profilo geometrico dolcemente ondulato, con variazioni altimetriche comprese tra i 100 e i 317 metri sul livello del mare, e offre un panorama collinare di indiscutibile fascino. Lo stemma argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un albero di gelso intorno al quale si attorciglia un tralcio di vite con due grappoli di uva nera. Un castello rosso, merlato alla guelfa, spicca nel cantone destro del capo dello scudo.

Storia

Sebbene le prime notizie certe sull'esistenza di questo borgo, denominato fino al 1866 Montù dei Gabbi, risalgano alla fine del XII secolo, le sue origini sono molto più antiche: i primi insediamenti nella zona vanno infatti riportati ai liguri, che vi restarono fino al IV secolo a.C., quando furono soppiantati dai galli. Al pari dei territori circostanti, facendo parte del principato di Pavia, fu soggetta dapprima alla signoria dei Visconti e successivamente a quella degli Sforza e, seguendo le vicende di tutto l'Oltrepò pavese, fu occupata dai francesi dal 1499 al 1534, dagli spagnoli fino al 1713 e dagli austriaci fino al 1743 quando, a seguito della costituzione della nuova provincia di Voghera, fu staccata da Pavia e concessa da Maria Teresa d'Austria al re di Sardegna, Carlo Emanuele III. Dal punto di vista monumentale, oltre ai ruderi di un castello dell'undicesimo secolo e ai pochi resti dell'antica parrocchiale risalente agli inizi del XIII secolo, degna di nota è la nuova chiesa parrocchiale, dedicata a San Marcellino e costruita nel Settecento.

Sebbene le prime notizie certe sull'esistenza di questo borgo, denominato fino al 1866 Montù dei Gabbi, risalgano alla fine del XII secolo, le sue origini sono molto più antiche: i primi insediamenti nella zona vanno infatti riportati ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LIGURI'>liguri</a>, che vi restarono fino al IV secolo a.C., quando furono soppiantati dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a>. Al pari dei territori circostanti, facendo parte del principato di Pavia, fu soggetta dapprima alla signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e successivamente a quella degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> e, seguendo le vicende di tutto l'Oltrepò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PAVESE'>pavese</a>, fu occupata dai francesi dal 1499 al 1534, dagli spagnoli fino al 1713 e dagli austriaci fino al 1743 quando, a seguito della costituzione della nuova provincia di Voghera, fu staccata da Pavia e concessa da Maria Teresa d'Austria al re di Sardegna, Carlo Emanuele III. Dal punto di vista monumentale, oltre ai ruderi di un castello dell'undicesimo secolo e ai pochi resti dell'antica parrocchiale risalente agli inizi del XIII secolo, degna di nota è la nuova chiesa parrocchiale, dedicata a San Marcellino e costruita nel Settecento.

Economia

A parte la sede dell'amministrazione comunale e gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi postali, non se ne registrano altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura riveste un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricavano uve pregiate impiegate nella produzione dei vini tipici dell'Oltrepò pavese, molti dei quali sono vini Doc, cioè a denominazione di origine controllata; l'allevamento invece è quasi irrilevante. L'industria è rappresentata da fabbriche tessili e imprese edili e il terziario si compone di una modesta rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi amministrativi e di consulenza informatica, affiancati da quelli, peraltro poco rilevanti, forniti dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido. Le strutture scolastiche consentono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno oltre che di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

A parte la sede dell'amministrazione comunale e gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi postali, non se ne registrano altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura riveste un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricavano uve pregiate impiegate nella produzione dei vini tipici dell'Oltrepò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PAVESE'>pavese</a>, molti dei quali sono vini Doc, cioè a denominazione di origine controllata; l'allevamento invece è quasi irrilevante. L'industria è rappresentata da fabbriche <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a> e imprese edili e il terziario si compone di una modesta rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi amministrativi e di consulenza informatica, affiancati da quelli, peraltro poco rilevanti, forniti dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido. Le strutture scolastiche consentono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno oltre che di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Pur non registrando un movimento turistico significativo, mancando attrattive di rilievo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto allo sviluppo dell'attività vitivinicola e a qualche iniziativa industriale, che consentono di assorbire manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti ricorrenti, tra i quali meritano di essere citati: il Carnevale a Vigalone, la "Presentazione del vino nuovo" a Canneto, che si svolge nel mese di marzo, e la "Rassegna dei vini", che ha luogo a luglio. La festa della Patrona, la Madonna del Carmine, ricorre il 16 luglio ma viene celebrata la domenica successiva.

Pur non registrando un movimento turistico significativo, mancando attrattive di rilievo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto allo sviluppo dell'attività vitivinicola e a qualche iniziativa industriale, che consentono di assorbire manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti ricorrenti, tra i quali meritano di essere citati: il Carnevale a Vigalone, la "Presentazione del vino nuovo" a Canneto, che si svolge nel mese di marzo, e la "Rassegna dei vini", che ha luogo a luglio. La festa della Patrona, la Madonna del Carmine, ricorre il 16 luglio ma viene celebrata la domenica successiva.

Località

Beria, Caccialupo, Canneto, Casa Bazzini, Casa Zambianchi, Colombarone, Fornace, Montù De Gabbi (Montue), Montebruciato, Monteveneroso, Roncole, Serra, Vergomberra, Vigalone

Beria, Caccialupo, Canneto, Casa Bazzini, Casa Zambianchi, Colombarone, Fornace, Montù De Gabbi (Montue), Montebruciato, Monteveneroso, Roncole, Serra, Vergomberra, Vigalone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Canneto Pavese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.